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Charli xcx sarà produttrice e protagonista del nuovo film di Takashi Miike Chiusa ufficialmente la brat summer, la cantante ha deciso di dedicarsi al cinema.
A Parigi hanno dimostrato che la migliore arma contro l’inquinamento è la pedonalizzazione 100 strade chiuse al traffico in 10 anni, inquinamento calato del 50 per cento.
Tutti i media hanno ripreso un articolo di Reuters sulla vibrazione atmosferica indotta, che però non c’entra niente con il blackout iberico (e forse non esiste) E infatti Reuters quell'articolo è stata costretta a cancellarlo.
La chiusura della più famosa sauna di Bruxelles è un grosso problema per la diplomazia internazionale A Bruxelles tutti amano la sauna nella sede della rappresentanza permanente della Finlandia. Che ora però resterà chiusa almeno un anno.
C’è un cardinale che potrebbe non partecipare al conclave perché non si riesce a capire quando è nato Philippe Nakellentuba Ouédraogo, arcivescovo emerito di Ouagadougou, capitale del Burkina Faso, ha 80 anni o 79? Nessuno riesce a trovare la risposta.
La Corte europea ha vietato ai super ricchi di comprarsi la cittadinanza maltese Per la sorpresa di nessuno, si è scoperto che vendere "passaporti d'oro" non è legale.
Una nuova casa editrice indipendente pubblicherà soltanto libri scritti da maschi Tratterà temi come paternità, mascolinità, sesso, relazioni e «il modo in cui si affronta il XXI secolo da uomini».
Nella classifica dei peggiori blackout della storia, quello in Spagna e Portogallo si piazza piuttosto in basso Nonostante abbia interessato 58 milioni di persone, ce ne sono stati altri molto peggiori.

Adesso c’è una lettera di centinaia di artisti a difesa di Jonathan Glazer

08 Aprile 2024

È passato quasi un mese dalla cerimonia degli Oscar, ma continua il tumulto di opinioni, accuse e difese, contro il discorso di ringraziamento del regista Jonathan Glazer. Un chiarimento editoriale: qui siamo tutti molto consci che le polemiche contro Glazer siano pretestuose, e disoneste, e manipolatorie: c’è un articolo che spiega meglio tutte queste posizioni qui. Ma in questo momento storico in cui anche Masha Gessen viene accusata di antisemitismo e revisionismo storico, tutto è evidentemente permesso.

Le parole esatte del discorso di Glazer il 10 marzo sono state: «Our film shows where dehumanization leads, at its worst. It shaped all of our past and present. Right now we stand here as men who refute their Jewishness and the Holocaust being hijacked by an occupation, which has led to conflict for so many innocent people. Whether the victims of October the 7th in Israel or the ongoing attack on Gaza, all the victims of this dehumanization, how do we resist?». Tradotte, suonano più o meno così: «Il nostro film mostra dove porta la disumanizzazione, nella sua forma peggiore. Oggi siamo qui in quanto persone che rifiutano il fatto che la loro ebraicità e l’Olocausto siano strumentalizzati da un’occupazione, che ha portato al conflitto per così tanti innocenti. Che siano le vittime del 7 ottobre in Israele o dell’attacco in corso a Gaza, tutte le vittime di questa deumanizzazione: come possiamo resistere?».

C’era stata, nei giorni successivi alla cerimonia, una lettera contro Glazer firmata da circa 500 tra attori, registi, sceneggiatori, produttori e addetti ai lavori del cinema internazionale. Secondo i firmatari della lettera, il fatto che Glazer nel suo discorso abbia usato la parola «occupazione» rappresenta un chiaro tentativo di «distorcere la storia», perché contribuisce a diffondere un racconto secondo il quale persone nate e cresciute in quella terra, figlie e nipoti di persone nate e cresciute in quella terra, cittadini di uno Stato riconosciuto dalle Nazioni unite, sarebbero occupanti.

Ora c’è un’altra lettera, questa volta in difesa del regista. È firmata da più di 150 professionisti di Hollywood, anche in questo caso tutti ebrei. Tra loro, Joaquin Phoenix, Joel Coen, Elliott Gould, Rain Phoenix, Naomi Klein, Tavi Gevinson e Chloe Fineman. Dicono, i firmatari, di essere «preoccupati di vedere certi nostri colleghi rappresentare in modo fuorviante le sue dichiarazioni». E poi: «Gli attacchi a Glazer sono una distrazione pericolosa dalla campagna militare di Israele, che ha già ucciso più di 32.000 palestinesi a Gaza, e portato centinaia di persone sull’orlo della fame. Piangiamo tutti i morti in Palestina e Israele di tutti questi decenni, inclusi i 1200 israeliani uccisi negli attacchi di Hamas del 7 ottobre e i 253 ostaggi». «Rifiutiamo la falsa scelta tra la sicurezza per gli ebrei e la libertà per i palestinesi», scrivono ancora.

All’inizio di aprile, in un’intervista al magazine Variety, Ken Loach aveva difeso Glazer, definendolo molto coraggioso e aggiungendo una considerazione: «Sono sicuro che avesse messo in conto le possibili conseguenze, il che lo rende ancora più coraggioso».

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