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12:13 venerdì 12 dicembre 2025
La casa di Babbo Natale in Finlandia quest’anno è piena di turisti ma anche di soldati Nato L’escalation al confine russo ha trasformato la meta turistica natalizia della Lapponia in un sito sensibile per l’Alleanza Atlantica.
Il governo americano vuole che i turisti rivelino i loro ultimi 5 anni di attività sui social per ottenere il visto Vale anche per i turisti europei che dovranno consegnare la cronologia dei loro account su tutte le piattaforme social utilizzate.
Ora su Letterboxd i film si possono anche noleggiare e sono già disponibili molte chicche introvabili altrove I titoli disponibili saranno divisi in due categorie: classici del passato ormai introvabili e film recenti presentati ai festival ma non ancora distribuiti su altre piattaforme.
Da quando è stata introdotta la verifica dell’età, nel Regno Unito il traffico dei siti porno è calato ma è anche raddoppiato l’utilizzo di VPN Forse è una coincidenza, ma il boom nell'utilizzo di VPN è iniziato subito dopo l'entrata in vigore della verifica dell'età per accedere ai siti porno.
Secondo una ricerca, nel 2025 abbiamo passato online più tempo che durante i lockdown Oramai i "vizi" presi durante la pandemia sono diventati abitudini: ogni giorno passiamo online tra le quattro e le sei ore.
Si è scoperto che Oliver Sacks “ritoccò” alcuni casi clinici per rendere i suoi libri più appassionanti e comprensibili Un'inchiesta del New Yorker ha rivelato diverse aggiunte e modifiche fatte da Sacks ai veri casi clinici finiti poi nei suoi libri.
Lo 0,001 per cento più ricco della popolazione mondiale possiede la stessa ricchezza della metà più povera dell’umanità, dice un rapporto del World Inequality Lab Nella ricerca, a cui ha partecipato anche Thomas Piketty, si legge che le disuguaglianze sono ormai diventate una gravissima urgenza in tutto il mondo.
È morta Sophie Kinsella, l’autrice di I Love Shopping Aveva 55 anni e il suo ultimo libro, What Does It Feel Like?, era un romanzo semiautobiografico su una scrittrice che scopre di avere il cancro.

Giovani illustratori: Sarah Mazzetti

Ultima intervista agli artisti coinvolti nel progetto New Italian Classic realizzato da Studio per Pitti Uomo 2016 e domani esposto a Firenze.

13 Giugno 2016

In occasione di Pitti Uomo, in programma da 14 al 17 giugno a Firenze, quattro autori scelti da Studio descrivono quattro concetti del nuovo vestire maschile e quattro illustratori danno forma alle loro parole. Per anticipare alcuni temi del progetto, stiamo pubblicando ogni giorno un’intervista a ognuno dei quattro disegnatori coinvolti con un portfolio dei loro lavori che ci piacciono. Sarah Mazzetti lavora a Milano e ha tra i suoi clienti: The New Yorker, The New York Times, Die Zeit, Feltrinelli, Mondadori, Vice US,  IL magazine, Il Sole 24Ore, Link magazine e Rivista Studio.

Ciao Sarah, cos’è per te un classico italiano?

Un elemento particolarmente rappresentativo della cultura italiana e talmente assorbito e digerito in quanto tale al punto da essere diventato un simbolo dell’italianità stessa. Questo nella migliore delle ipotesi, il più delle volte si riduce a un claim vuoto e stantio.

Quali sono i motivi ispiratori del tuo lavoro, le influenze, i maestri?

Non sono in grado di definirli, non credo nell’ispirazione, penso piuttosto che ciò che mi appassiona e che fruisco attivamente entri inevitabilmente a far parte del mio immaginario e del mio lavoro, in questo senso c’è tutto, dai fumetti, al design, all’arte, ai libri. C’è anche da dire che mi annoio molto facilmente di me stessa, del mio lavoro, quindi sono sempre in cerca di punti di vista inaspettati che mi portino verso nuove direzioni.

Che differenze c’è tra i lavoro di illustrazione classico (editoriale) con quello che avete realizzato per Pitti, che ha un rapporto con lo spazio fisico? Quali difficoltà? Quali libertà?

La sfida principale è stata quella di unire luoghi, attività e outfit differenti in un’unica immagine, andare dalla montagna con sciatori, arrampicatori ecc, al bosco con gli esploratori, all’ambientazione lacustre, tenere quindi insieme la necessità di un design, di una composizione forte e la ricchezza di elementi e piccole narrazioni, per così dire. Di solito l’illustrazione editoriale funziona all’opposto, per estrema sintesi e metafora piuttosto che per accumulo, ma a me fa sempre piacere poter uscire da quella struttura di pensiero e fare qualcosa di diverso.

Che rapporto hai con la moda? Come ti vesti? Cosa ti piace indossare?

Mi piace la moda, e più matta è più mi piace, ma odio fare shopping e stare nei negozi. Quello che mi piace vedere e quello che mi piace indossare sono due universi separati per me, non amo assolutamente vestirmi in maniera eccentrica, da buona ex adolescente metallara sono ancora estremamente affezionata al nero e più in generale al monocromo, odio le stampe e i pattern, scelgo gli indumenti sulla base del taglio più che altro e il mio capo preferito in assoluto è il cappotto.

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