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A Parigi hanno dimostrato che la migliore arma contro l’inquinamento è la pedonalizzazione delle città Negli ultimi dieci anni più di 100 strade sono state chiuse al traffico e l'inquinamento è calato del 50 per cento.
Tutti i media hanno ripreso un articolo di Reuters sulla vibrazione atmosferica indotta, che però non c’entra niente con il blackout iberico (e forse non esiste) E infatti Reuters quell'articolo è stata costretta a cancellarlo.
La chiusura della più famosa sauna di Bruxelles è un grosso problema per la diplomazia internazionale A Bruxelles tutti amano la sauna nella sede della rappresentanza permanente della Finlandia. Che ora però resterà chiusa almeno un anno.
C’è un cardinale che potrebbe non partecipare al conclave perché non si riesce a capire quando è nato Philippe Nakellentuba Ouédraogo, arcivescovo emerito di Ouagadougou, capitale del Burkina Faso, ha 80 anni o 79? Nessuno riesce a trovare la risposta.
La Corte europea ha vietato ai super ricchi di comprarsi la cittadinanza maltese Per la sorpresa di nessuno, si è scoperto che vendere "passaporti d'oro" non è legale.
Una nuova casa editrice indipendente pubblicherà soltanto libri scritti da maschi Tratterà temi come paternità, mascolinità, sesso, relazioni e «il modo in cui si affronta il XXI secolo da uomini».
Nella classifica dei peggiori blackout della storia, quello in Spagna e Portogallo si piazza piuttosto in basso Nonostante abbia interessato 58 milioni di persone, ce ne sono stati altri molto peggiori.
Microsoft ha annunciato che dal 5 maggio Skype “chiude” definitivamente L'app non sarà più disponibile, chi ancora si ricorda le credenziali potrà usarle per accedere a Teams.

Cosa sta succedendo a Napoli con l’installazione di Gaetano Pesce

11 Ottobre 2024

Il 9 ottobre in piazza del Municipio a Napoli è arrivata l’ultima opera realizzata da Gaetano Pesce, morto nello scorso aprile: si intitola “Tu sì ‘na cosa grande” ed è composta da due opere, una rivisitazione dell’abito di Pulcinella alta 12 metri e due cuori rossi trafitti da una freccia. Avrete capito di cosa stiamo parlando: nella prima opera nessuno ha visto la rivisitazione dell’abito di Pulcinella ma tutti hanno notato – non che ci volesse chissà che occhio – l’evidentissimo rimando fallico di quest’opera di Pesce. Ne è seguita shitstorm, come era ampiamente prevedibile. Duecento donne appartenenti a sette associazioni hanno infatti scritto una lettera al sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, per esprimere al sindaco la loro indignazione: «Le donne non possono accettare questo trionfo della misoginia fallocratica dopo secoli trascorsi a destrutturare potere e cultura maschiocentrica e patriarcale. Non ce ne voglia la buonanima di Gaetano Pesce». La lettera la potete leggere su Fanpage.

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Le battute e i meme che l’installazione ha ispirato si possono immaginare, e vista la grevità delle une e degli altri non vale la pena commentare. Più interessanti le reazioni che l’opera, e le polemiche che ne hanno preceduto e seguito l’installazione, ha suscitato. Prevedendo quello che sarebbe successo, Manfredi aveva sostenuto che “Tu sì ‘na cosa grande” avrebbe sicuramente raggiunto il suo obiettivo in quanto «l’arte contemporanea e le installazioni contemporanee devono far discutere». Mano a mano che la questione si allargava, superando i confini cittadini per diventare cronaca nazionale, sono arrivati i commenti anche di ministri come Eugenia Roccella, che in una breve intervista concessa al Giornale ha definito l’opera come la prova che «c’è una doppia morale che esalta il fallo nella procreazione e vuole cancellare il materno». Altro commento quello della curatrice dell’opera, Silvana Annichiarico, secondo la quale l’installazione, invece, racconta un Pulcinella che «ha mille identità – spiega – c’è una lettura che dice che pulcinella è anche ermafrodita, e qui c’è un pulcinella senza testa. Nella testa è concentrata tutta la parte maschile e lui gliel’ha tagliata per evidenziare la parte femminile».

Certo è che piazza del Municipio sta diventando un luogo sfortunato per l’arte e per gli artisti. L’opera di Pesce, infatti, è arrivata per sostituire la “Venere degli Stracci” di Michelangelo Pistoletto, distrutta il 12 luglio del 2023 da un incendio appiccato da Simone Isaia, un senzatetto di 32 anni affetto da disturbi psichici, reato per il quale è stato condannato in appello a due anni e sei mesi di carcere.

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