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13:54 mercoledì 17 settembre 2025
Per Tyler Robinson, l’uomo accusato dell’omicidio di Charlie Kirk, verrà chiesta la pena di morte  L’accusa ha formalmente accusato Tyler Robinson di omicidio aggravato e si prepara a chiedere la pena capitale. 
Una editorialista del Washington Post è stata licenziata per delle dichiarazioni contro Charlie Kirk Karen Attiah ha scoperto di essere diventata ex editorialista del giornale proprio dopo aver fatto sui social commenti molto critici verso Kirk.
In Nepal hanno nominato una nuova Presidente del Consiglio anche grazie a un referendum su Discord Per la prima volta nella storia, una piattaforma pensata per tutt'altro scopo ha contribuito all'elezione di un Primo ministro.
Amanda Knox è la prima ospite della nuova stagione del podcast di Gwyneth Paltrow Un’intervista il cui scopo, secondo Paltrow, è «restituire ad Amanda la sua voce», ma anche permetterle di promuovere il suo Substack.
Luigi Mangione non è più accusato di terrorismo ma rischia comunque la pena di morte L'accusa di terrorismo è caduta nel processo in corso nello Stato di New York, ma è in quello federale che Mangione rischia la pena capitale.
Dopo i meme, i videogiochi, le carte collezionabili e gli spettacoli a Broadway, adesso l’Italian Brainrot arriva anche nei parchi giochi italiani Da fenomeno più stupido e interessante di internet alla vita vera, al Magicland di Valmontone, in provincia di Roma.
È morto Robert Redford, una leggenda del cinema americano Aveva 89 anni, nessun attore americano ha saputo, come lui, fare film allo stesso tempo nazional popolari e politicamente impegnati.
La prima puntata del podcast di Charlie Kirk dopo la sua morte è stata trasmessa dalla Casa Bianca e l’ha condotta JD Vance Il vicepresidente ha ribadito che non ci può essere pacificazione con le persone che hanno festeggiato o minimizzato la morte di Kirk.

Ford ha brevettato un’auto che ti chiude fuori e ti abbandona se non paghi la rata

03 Marzo 2023

L’ultima frontiera del recupero crediti passa per un brevetto registrato il mese scorso da Ford negli Stati Uniti. Nome del brevetto: “Sistemi e metodi per rientrare in possesso di un veicolo”. Tradotto: l’azienda starebbe sviluppando nuove funzioni di cui dotare le automobili in futuro, funzioni che faciliterebbero la vita di, per esempio, una banca che vuole pignorare l’auto di un suo cliente in ritardo con il pagamento della rata del prestito che ha sottoscritto per acquistare suddetta auto. Nel brevetto sono elencate alcune di queste nuove, future, possibili funzioni: il cliente moroso potrebbe ritrovarsi incapace di accendere l’autoradio oppure l’aria condizionata. Nei casi di morosità grave, prolungata e/o reiterata, si potrebbe arrivare anche a misure estreme: le portiere della macchina si chiudono e non si riaprono più fino a quando il proprietario non ha sistemato la sua posizione creditizia. Le auto più tecnologicamente avanzate, quelle capaci di guida autonoma, potrebbero addirittura chiudere fuori il proprietario e abbandonarlo, tornandosene da sole al concessionario.

Stando a quanto scritto nel brevetto, però, i cattivi pagatori non hanno motivo di preoccuparsi: potranno continuare ad andare a lavoro guidando la loro macchina. I sistemi e i metodi di cui sopra permetterebbero di usare la macchina nei giorni feriali e in orario lavorativo. Nella migliore delle ipotesi, poi, attraverso un raffinato sistema di videocamere, telerilevamento e sensori ultrasonici, la macchina potrebbe addirittura essere capace di “attivarsi” nel caso in cui il proprietario percorra il tragitto che lo porta verso il luogo di lavoro e “disattivarsi” in caso di deviazioni verso luoghi di ricreazione. Con l’umanità che contraddistingue le multinazionali, Ford si è preoccupata anche di inserire un’eccezione nel caso in cui ci sia bisogno di raggiungere un ospedale (anche perché se il cattivo pagatore morisse il suo debito diventerebbe irrecuperabile).

Contattata da Ars Technica, l’azienda ha fatto sapere che non ha nessuna intenzione di sviluppare davvero nessuna di queste nuove funzioni. Ma allora perché avete registrato il brevetto, ha chiesto il giornalista Jonathan M. Gitlin. «Registriamo un sacco di brevetti, ma questo non vuol dire per forza che quei brevetti diventeranno nuovi prodotti», la convincentissima risposta.

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