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16:07 mercoledì 30 aprile 2025
Tutti i media hanno ripreso un articolo di Reuters sulla vibrazione atmosferica indotta, che però non c’entra niente con il blackout iberico (e forse non esiste) E infatti Reuters quell'articolo è stata costretta a cancellarlo.
La chiusura della più famosa sauna di Bruxelles è un grosso problema per la diplomazia internazionale A Bruxelles tutti amano la sauna nella sede della rappresentanza permanente della Finlandia. Che ora però resterà chiusa almeno un anno.
C’è un cardinale che potrebbe non partecipare al conclave perché non si riesce a capire quando è nato Philippe Nakellentuba Ouédraogo, arcivescovo emerito di Ouagadougou, capitale del Burkina Faso, ha 80 anni o 79? Nessuno riesce a trovare la risposta.
La Corte europea ha vietato ai super ricchi di comprarsi la cittadinanza maltese Per la sorpresa di nessuno, si è scoperto che vendere "passaporti d'oro" non è legale.
Una nuova casa editrice indipendente pubblicherà soltanto libri scritti da maschi Tratterà temi come paternità, mascolinità, sesso, relazioni e «il modo in cui si affronta il XXI secolo da uomini».
Nella classifica dei peggiori blackout della storia, quello in Spagna e Portogallo si piazza piuttosto in basso Nonostante abbia interessato 58 milioni di persone, ce ne sono stati altri molto peggiori.
Microsoft ha annunciato che dal 5 maggio Skype “chiude” definitivamente L'app non sarà più disponibile, chi ancora si ricorda le credenziali potrà usarle per accedere a Teams.
Alexander Payne sarà il presidente della giuria alla prossima Mostra del cinema di Venezia Il regista torna sul Lido dopo un'assenza di otto anni: l'ultima volta ci era stato per presentare il suo film Downsizing.

Il trailer del primo film scritto, diretto e interpretato dall’intelligenza artificiale

22 Aprile 2024

Di tutte le prodezze che avrebbe potuto compiere con l’aiuto dell’intelligenza artificiale, l’umanità ha deciso che il modo migliore di impiegare le macchine è per creare video della Monna Lisa che rappa o per girare commedie romantiche persino più repellenti di quelle già repellentissime girate da registi in carne e ossa. Sapevamo questo momento sarebbe arrivato, lo abbiamo saputo un attimo dopo aver visto di cosa era capace Sora, l’ultimo figlia di mamma OpenAI. E infatti il momento è arrivato, con il largo anticipo che ormai abbiamo imparato ad aspettarci quando si tratta del progresso dell’intelligenza artificiale. C’è già il trailer, del primo film ideato, scritto, diretto, fotografato e pure interpretato da un’AI: si intitola Next Stop Paris, sarà certamente bruttissimo, ovviamente non lo guarderà nessuno ma non è questo ciò che conta. Ciò che conta è che Next Stop Paris è il primo e dopo il primo ne verranno altri.

Davanti all’inevitabile resta soltanto da sperare che esso non sia anche insopportabile. E quindi, guardando il trailer di Next Stop Paris, viene da sperare che questo sia soltanto un prototipo che le macchine metteranno a punto nelle successive iterazioni (se così non fosse ci sarebbe da dare ragione a quelle ricerche che dicono delle intelligenze artificiali non dovremmo preoccuparci, almeno per il momento: sono ancora così stupide da sbagliare semplicissime operazioni matematiche, figuriamoci se davvero sono capaci di rubare il mestiere agli scrittori e agli sceneggiatori). Anche perché, non abbiamo certo bisogno di usare le intelligenze artificiali per fare brutte commedie romantiche che non guarderà nessuno: in quello gli esseri umani eccellono già, e da anni. Claire, giovane donna alla quale il promesso sposo ha spezzato il cuore lasciandola a un passo dall’altare, parte da sola per quello che avrebbe dovuto essere il suo viaggio di nozze. Destinazione Parigi, dove incontrerà (sorprendentemente, si premura di precisare l’AI) un uomo che le farà tornare la voglia di amare, grazie anche a una versione prompt-generated della città a fare da scenografia della loro storia d’amore.

È questo uno di quei casi in cui è giusto dire che una storia del genere avrebbe potuto scriverla chiunque: è giusto perché è vero. Ma i dirigenti di TCLtv+, azienda controllata da TCL, colosso nel settore dell’elettronica in parte di proprietà della Repubblica popolare cinese, hanno pensato che invece per girare un film del genere fosse necessaria non solo la potenziale onniscienza dell’AI ma anche il mestiere di un’intera squadra di autori messa assieme tra Stati Uniti, Canada, Regno Unito e Polonia (gli altri esseri umani coinvolti nella realizzazione del film sono i doppiatori, la cui voce contribuisce a rendere tutto persino più inquietante e disturbante). Per chi non vedesse l’ora di vedere il film, uscirà questa estate, in un giorno ancora non deciso.

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