The Life of a Showgirl ha già battuto il record di vendite nella prima settimana negli Usa, ma ha finalmente aperto un varco per esprimere dubbi e perplessità sul suo presunto immenso talento di cantautrice.
Da quando è uscito “The Fate of Ophelia” di Taylor Swift sono aumentate moltissimo le visite al museo dove si trova il quadro che ha ispirato la canzone
Si tratta del Museum Wiesbaden, si trova nell’omonima città tedesca ed è diventato meta di pellegrinaggio per la comunità swiftie.
Fino a qualche settimana fa il Museum Wiesbaden dell’omonima città tedesca era quasi sconosciuto. Ora, grazie a Taylor Swift, è diventato meta di pellegrinaggio della comunità swiftie. All’interno delle sue sale il museo ospita infatti il dipinto “Ophelia” di Friedrich Heyser, un dipinto in stile Art Nouveau del ‘900 che ritrae uno dei personaggi dell’Amleto di Shakespeare e che sembra sia stato l’ispirazione del brano di Swift “The Fate of Ophelia”, contenuto nell’album The Life of a Showgirl, uscito a inizio ottobre.
Nella scena iniziale del video, la pop star interpreta proprio il ruolo del tragico personaggio shakespeariano. Inizialmente, gli/le swifties pensavano che la pop star avesse preso ispirazione dalla più nota opera di John Everett Millais del 1852, conservata alla Tate di Londra, ma il colore dell’abito, le pose di Swift e l’angolazione di certe inquadrature li hanno indirizzati verso Heyser. Il video di “The Fate of Ophelia”, pubblicato all’inizio di questo mese, è stato visto più di 80 milioni di volte su YouTube.
La portavoce del museo, Susanne Hirschmann ha stimato che nel primo fine settimana dalla “scoperta” 500 persone si siano recate allo Wiesbaden appositamente per vedere il dipinto dopo aver chiesto al personale del museo dove trovarlo. I visitatori, molti dei quali giovani donne e ragazze, hanno posato per le foto davanti al dipinto. Inizialmente, la direzione del museo era preoccupata che un’ondata di fan potesse disturbare gli altri visitatori, ma Hirschmann ha affermato che i fan hanno avuto «un approccio rispettoso».