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12:37 sabato 21 giugno 2025
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Flirtare online, in un sito per soli contadini

Una ragazza di città si iscrive per gioco a "Farmers Only" un sito di online dating per soli contadini. E scopre che pure lì vanno tutti di fretta.

03 Dicembre 2013

Il mio nome è Cowgirl333723. Ho inserito la mia vera età, e una foto. Sono in cerca dell’anima gemella, in Texas, Montana, California, o in una qualsiasi realtà rurale là fuori. Ho bisogno di un cambio di vita, spiego. Di spostarmi dalla città per vivere un’esperienza con la natura: in campagna. E poi, cerco qualcuno con cui condividere l’amore per gli animali, il vivere sano. Non mi spaventa il lavoro duro in una fattoria e l’odore acre di fieno e letame.

Ho raccontato un sacco di fandonie su un sito online per single, dedicato a chi ama la vita contadina “ai cowboy, alle cowgirl e a chi vive nei ranch” e mi sono sentita in colpa. In rete, tra foto di uomini e donne con cappelli di corda e stivali a punta, e autoscatti in posa sull’aratro, ho trovato tanti cuori puri. Solitari e puri.

Farmers only è nato in California e ha appena raggiunto i centomila utenti. Il sito è ristretto a chi vive negli Stati Uniti e in campagna, preferendo “la natura e gli animali alla vita metropolitana”. Sono ammessi adulti dai 18 ai 99 anni, e le poche regole di navigazione seguono il senso comune (tra queste “è vivamente sconsigliato l’invio di denaro”). Il resto è pratica semplicissima. Due tasti per “giocare” alla ricerca di un marito. Flirt o email, il primo una sorta di mi piace alla Facebook, un’approvazione del profilo. Il secondo un messaggio più articolato. La possibilità di fare due chiacchiere online e, se i primi incontri virtuali funzionano, programmare un incontro.

“Farmers only” è uno dei molti siti di online dating che si rivolgono a un pubblico sempre più specifico, come scriveva qualche tempo fa Time. A quasi dieci anni dal lancio di OkCupid (ma altri analoghi sono ancora più vecchi: per esempio Match.com è degli anni Novanta), ci sono siti per single che si rivolgono, per dirne alcune, ai foodie oppure ai celiachi.

Se nessuno si fila il tuo profilo, puoi sempre dare la colpa ai ritmi della vita agreste: «Ci sono le stagioni del raccolto e molti latitano per mesi lontani da Internet»

Come molti altri servizi analoghi, anche “Farmers only” si basa sull’idea di fondo che nel mare magnum di Internet si può affinare una ricerca come si fa con Google e guardare alle foto dei possibili partner come nel menù fotografico di in un ristorante turistico. Di buono, rispetto agli altri, c’è che se nessuno si fila il tuo profilo, puoi sempre dare la colpa ai ritmi della vita agreste: «Tenete conto che ci sono le stagioni del raccolto, e molti latitano per mesi lontani da Internet», ti spiegano.

Chi si potrebbe aspettare di trovarci la fotografia della folla repubblicana, resterebbe deluso: c’è una grande fetta di individui che sono fuggiti dalla città, scottati dalla crisi o malati di stress, ex yuppies, oppure giovanissimi che hanno scelto la vita in campagna per ricongiungersi alla terra, come scelta di vita e filosofia. Beh, poi c’è anche qualche proprietario di ranch, o qualche contadino contadini, cresciuti in realtà rurali e che mai hanno lasciato il proprio Stato. Ci sono gli allevatori di polli (ma in tanti scrivono sul proprio profilo di averne qualcuno nel giardino), cultori di mucche e capre, cowboys, esperti di culture biologiche. Noto che quasi tutti scrivono di essere “duri lavoratori”.

Per certi versi, è uno specchio di quest’America post-recessione. Del resto, la popolazione rurale è in crescita, come dimostra una recente ricerca del Dipartimento americano dell’Agricoltura, pare proprio a causa della crisi economica: Green Acres Is the Place to Be, titolava qualche tempo fa il Wall Street Journal .

Al momento dell’iscrizione, ricevo pure qualche consiglio di incoraggiamento: «Sei una donna e non ti va di fare il primo passo? Dimentica la timidezza, il mondo dell’online dating non conosce cavalleria. Buttati, manda un cenno e osserva cosa succede». Dopo aver postato foto e profilo, ho ricevuto nella prima ora oltre una ventina di “flirt” e circa dieci messaggi nella posta privata del sito (a disposizione una casella che arriva direttamente alla mail ma senza fornire il reale indirizzo). Nei primi momenti di navigazione ho avuto quasi l’illusione che il mio profilo fosse fin troppo popolare, invece sono stata più volte scartata, o ignorata. «Se non sei disposta ad incontrarmi questa settimana, lasciamo perdere. Sto cercando di costruire una famiglia. Non ho tempo da sprecare», mi ha risposto un corteggiatore, appena sono stata titubante a spostarmi dalla Rete per programmare un vero appuntamento.

Perché, mi chiedo, vanno tutti di fretta? E il tempo del raccolto, lungo e lento? E il ritmo delle stagioni? «Il fatto è che nel circondario conosco già tutti e non ho tempo di viaggiare per miglia e andar per bar a fare incontri», spiega Cowboy8980, 58 anni, dal Texas. Tatooedfarmer, invece, vive nel Nord della California, ha 40 anni, è proprietario di una piccola fattoria dove cresce maiali, conigli e piccioni (nella foto è in posa con una grossa coscia di un animale macellato). Ama cucinare, campeggio e arrampicata. Ha bisogno di qualcuno che lo affianchi nella sua vita: «Sono molto tatuato su tutto il corpo ma non mi interessa che tu abbia dei tatuaggi. Basta che accolga me e mia figlia nella tua vita. Potresti essere tu?», mi domanda.

Jerry Miller si occupava di marketing per aziende agricole prima di fondare il sito, cinque anni fa, iniziando con duemila contatti racimolati grazie al passaparola. Oggi l’iscrizione a “Famersonly” costa poco più di venti dollari per una “prova” di un mese e quasi 70 dollari per un contratto annuale. «Chiacchieravo con una contadina appena uscita da un divorzio», racconta. «Dopo la separazione non era riuscita a incontrare nessuno. Sono pronta ad arrendermi, mi disse. Come faccio a uscire con qualcuno se lavoro in una fattoria tutto il giorno? Aveva poi contattato qualcuno con un sito generico di appuntamenti. Rimase delusa: “La gente di città non può capire”. Così ho pensato a dare un sito specifico alle persone che fanno questo tipo di lavoro, che devono viaggiare a lungo per trovare nuove persone. L’ho creato, l’ho lanciato. Ora non passa giorno che non riceva qualche telefonata di ringraziamento: grazie a te ho trovato l’anima gemella. Ora siamo il sito che meglio racconta chi vive, letteralmente, coi piedi per terra».

Nell’immagine: Barbie e Ken come “American Gothic” di Grant Woods. Da blog Sardine Limousine.

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