Nonostante le ultime rivelazioni riguardanti gli Epstein Files, Karoline Leavitt continua a ripetere che «il Presidente non ha fatto nulla di male».
Politica – La rivoluzione dei Garofani
Quello che si può imparare dalla vicenda politica più discussa di questa settimana è di assicurarsi che quando si è a cena fuori non ci siano giornalisti della Verità nei tavoli vicini, perché potrebbe capitare di ritrovarsi in prima pagina come autori di complotti per rovesciare la Meloni. È quello che è successo al sicuramente incauto Francesco Saverio Garofani, consigliere del Quirinale, a cena con amici “romanisti” sulla Terrazza Borromini che, forse complice qualche bicchiere di troppo, disegnava scenari politici molto futuribili per sconfiggere la destra al governo. Cena tra amici diventata qui sulle pagine del già citato quotidiano di destra “Il piano del Quirinale per fermare la Meloni”, tesi poi alimentata dallo stesso partito della Premier e che ha portato lo stesso Garofani a dichiarare di essere “amareggiato”. Quindi il tentativo (serio) di ricucire i rapporti tra Mattarella e Meloni, come se davvero non fosse soltanto una farsa.
Stati Uniti – Frankespstein
E anche questa settimana, eccoci qui con il consueto aggiornamento sugli Epstein Files. Dunque, a che punto eravamo rimasti? Sette giorni fa l’addetta stampa della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ci aveva confermato che gli Epstein Files esistono davvero – non era scontato, visto che lei stessa aveva detto che non esistevano affatto – e che il nome di Trump in effetti compariva nella famigerata “lista”. In ogni caso, aveva spiegato Leavitt, leggendo i Files – che quindi esistono davvero, sennò come si fa a leggerli – si capisce che Trump non ha fatto proprio nulla di male: lui e Epstein erano amici, tutto qui. Ora Trump ha firmato una legge che prevede la pubblicazione dei Files – che quindi esistono davvero, sennò come si fa a pubblicarli – entro 30 giorni. Ovviamente ci sono già numerosi e succosi spoiler, ma siccome questa rubrica viene pubblicata attorno all’ora di pranzo, evitiamo di scriverne qui e adesso per salvaguardare il pasto. Invitiamo il lettore, però, dopo pranzo e lontano dalla cena, a indagare su internet circa il significato dell’espressione “blowing Bubba”.
Milano – Quei bravi maranza
A leggere le cronache di Milano sembra ormai di trovarsi di fronte a un’emergenza, non si sa bene di che, ma con la costante che i protagonisti sono sempre adolescenti, minori o appena maggiorenni. I coltelli sono un’altra costante, e uno dei fatti di cui si è più parlato questa settimana è stato proprio l’accoltellamento di uno studente universitario 22enne, avvenuto a ottobre nei pressi Corso Como (altra costante) e per cui risultano attualmente in carcere 5 giovani di Monza (due dei quali finiti al minorile), con diversi gradi di responsabilità. Sono state diffuse le conversazioni intercettate tra i responsabili, che hanno colpito per la freddezza e l’assenza di empatia. Intanto nel corso di un’altra notte, su viale Fulvio Testi, si schiantava un Suv di lusso, guidato da un ragazzo 23enne, e con accanto un amico 19enne (poi morto) e una donna di 30 anni (per giorni in prognosi riservata ma ora salva), contro un’altra macchina. Entrambi i guidatori positivi ai test anti-droga. La cosa peggiore di tutta la vicenda, però, è che un 19enne che aveva cercato di salvare il ragazzo è stato per almeno due giorni indicato da tutti i media come il vero responsabile dello schianto.
Cronaca – Il richiamo della foresta
Visto quanto si stanno accorciando i tempi tra scoperta del clamoroso caso di cronaca e uscita del conseguente documentario Netflix – vedi Terrazza Sentimento – ci aspettiamo sia già in lavorazione la serie sulla “famiglia nel bosco” (questa la dicitura suggerita dal motore di ricerca). Lungi da noi esprimere un’opinione su un caso aperto, perché la possibilità di sostenerne una che poi si rivelerà insostenibile qui è altissima. Tre bambini piccoli, due genitori bucolici, una casa colonica nel bosco di Palmoli (provincia di Chieti), home schooling, case famiglia, pannelli solari, funghi velenosi, servizi sociali, articoli della Costituzione… Insomma, è troppo, meglio star zitti e aspettare di conoscere prima di deliberare. Anche perché un bel silenzio non fu mai scritto, come si suol dire, mentre in queste ore di commenti in stile “e allora i rom” (tra i primi a sottoscrivere, ovviamente, c’è stato Salvini) se ne stanno leggendo troppi.
Personaggi – Profonda rossa
Nessuna vita può essere riassunta in cinque righe, ma certe vite, poche, non possono essere riassunte affatto, diventano libri e film e anche quelli spesso non bastano. Ornella Vanoni ha vissuto una di queste vite, e adesso che è morta spetta a chi rimane il compito difficilissimo di raccontarla. Spettacolo? Musica? Teatro? Cinema? Televisione? Politica? Gossip? Moda? Vanoni ha fatto in tempo a fare tutto, in una vita soltanto. È riuscita pure a vincere il gioco di internet, diventando una celebrity anche lì, un meme, una gif, uno sticker, senza nemmeno provarci, trattando i social semplicemente come un altro palcoscenico, né il più importante né il più impegnativo (figuriamoci), della sua vita. In attesa di leggere i libri e vedere i film, ci accontentiamo di scorrere a ritroso i deliziosi post del suo profilo Instagram. Consapevoli che non basterebbe nemmeno un social intero per raccontare come si deve i 91 anni di Ornella Vanoni.
Personaggi – Morte insieme appassionatamente
Lo avevano detto che la loro vita sarebbe finita come l’avevano vissuta. E così è stato: Alice ed Ellen Kessler sono morte assieme, nello stesso giorno, e saranno sepolte assieme. Due vite, in realtà una, passate a fare spettacolo, in Germania e in Italia, alla tv e al cinema e al teatro. Spettacolo ma pure scandalo, perché l’epoca era quella che era, soprattutto in Italia, e due giovani donne con le gambe nude e belle alla tv bastavano a sconvolgere l’opinione pubblica. O almeno chi pensava di sapere cosa fosse meglio per l’opinione pubblica.
