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Yorgos Lanthimos ha diretto il nuovo video di Jerskin Fendrix con protagonista Emma Stone La star è la protagonista del bizzarro video Beth’s Farm, che anticipa il secondo album del musicista e collaboratore di Lanthimos. 
Anche il Regno Unito accelera sul riconoscimento della Palestina come Stato  La mossa del presidente francese Macron sembra aver innescato un cambiamento di rotta senza precedenti nel Vecchio continente.
È morta a 101 anni la donna che diede il nome all’hula hoop Joan Anderson scoprì il gioco in Australia e ne coniò il nome, ma il suo contributo venne riconosciuto solo cinquanta anni dopo.
Starbucks chiuderà i punti vendita automatizzati perché mancano di “calore umano” Le vendite dei caffè da ordinare con l'app e da ritirare senza potersi sedere non sono andate bene.
Il debutto di Dario Vitale da Versace non sarà una sfilata ma uno show "intimo" In un'esclusiva su Wwd, il brand ha annunciato che la prima collezione del nuovo Direttore creativo «renderà omaggio al passato e guarderà al futuro».
La popolarità delle bevande a base di matcha ha prosciugato le riserve mondiali La matcha mania mette in seria difficoltà i produttori giapponesi, mentre la preziosa polvere verde viene spesso usata in modo improprio. 
A Milano è stato demolito il Padiglione dell’Agricoltura di Ignazio Gardella Era del 1961, parte dell'ex Fiera Campionaria: al suo posto costruiranno la nuova sede Rai.
In Cina la produzione dei Labubu contraffatti è diventata un business pericoloso Dopo la stretta governativa su falsi, i produttori di Lafufu hanno creato un mercato clandestino, coinvolgendo insospettabili pensionate. 

Facebook Timeline

Il punto di forza di Facebook è la capacità di prevedere quello che i propri membri vorranno

03 Ottobre 2011

L’unica cosa che le persone amano fare più di usare Facebook è lamentarsi di Facebook. Il social network nacque come ritrovo privato per l’università di Mark Zuckerberg, Harvard, nel 2004. Poi venne aperto al resto delle Ivy League, le università d’elite degli Stati Uniti. Questo provocò forti proteste. Quindi l’accesso venne garantito a tutte le università degli Stati Uniti, poi a quelle nel resto del mondo e ai licei. Altre proteste, minacce di abbandoni di massa. Nulla a confronto di quello che avvenne il 6 settembre 2006. Zuckenberg lancia il “news feed”, la raccolta di tutte le azioni compiute dai propri amici su Facebook visibili nella pagina principale. Un milione di persone si organizzano per boicottare il sito e i media scoprono un’altra inesauribile fonte di facili editoriali e notizie per spaventare i propri lettori: “la privacy e i social network”.

Inutile aggiungere che tutte queste proteste sono andate a vuoto; solo pochi giorni fa, alla conferenza F8, Facebook ha annunciato di aver superato 800 milioni di utenti. Un numero che non sarebbe mai stato raggiunto se si fossero piegati alle richieste dei propri utenti. Indubbiamente questo risulta essere un altro punto di forza che distingue Facebook dai concorrenti e colleghi di Silicon Valley: la capacità di prevedere quello che i propri membri vorranno, e non quello che vogliono ora. E l’abilità di resistere a tutti i “movimenti popolari” che inevitabilmente si organizzano per combattere i cambiamenti. Se 5 anni fa avessero ceduto sul Feed, Facebook ora non sarebbe il successo virale quale invece è.

Proprio durante F8 sono state annunciate altre novità su cui Zuckerberg sembra voler puntare per stravolgere il sito che ha creato. Come Facebook Timeline, ovvero un nuovo modo di vedere il profilo degli utenti. Via il minimalismo che ha subito fatto un distinguo con MySpace, quando ancora la guerra non era stata vinta. Ora c’è un enorme banner che occupa il 40% dello spazio — nelle idee originali visibili nei promo dovrebbe essere riempito da foto in alta risoluzione di vacanze in Thailandia e tramonti arancioni — che presto verrà violentato con gusto da scritte bling e dai capezzoli di Vin Diesel. Via la possibilità di postare solo status, fotografie e video; ora c’è tutta una nuova tassonomia di gioie e problemi da condividere con il tizio che sedeva 4 banchi dietro il tuo 15 anni fa. Ci sono 5 nuove icone. Cliccando sul cuore si apre una scheda stile Excel da compilare con date, nomi,luoghi e foto. Potete annunciare di aver avuto un bambino, scrivere il suo nome, specificare il sesso (oppure no, se siete particolarmente à la page), oppure l’arrivo di un nuovo animale domestico. Il vostro matrimonio. Potete anche notificare la “Perdita di una persona cara”. Mettere il giorno della morte, spiegare di cosa è morto, taggarlo, se era fra i vostri amici, e aggiungere una foto del rigor mortis — volendo. Cliccando l’icona della mela si può invece pubblicizzare la “frattura di un osso”, un “intervento chirurgico” imminente o l’aver contratto una “malattia”. Tutto questo servirà a compilare un diario, non più un profilo, come vuole suggerire la pagina di presentazione di Timeline. Anche perchè ora Facebook crea una lista di anni ripercorribili da “Adesso” fino a “Anno di nascita”. Si possono quindi esplorare nel dettaglio tutte le nostre azioni sul sito, e popolarlo di avvenimenti e foto anche prima della sua stessa esistenza. Aggiungi una foto in cui il prete dell’oratorio ti aggiustava i calzoncini nel 1989 e apparirà correttamente in quell’anno che tutti potranno rivisitare.

Creare Facebook prima di Facebook.

Perché, l’altra grande notizia di F8, è l’idea di rendere Facebook un servizio invisibile e insostituibile, pervasivo e inoffensivo. Spotify, il più popolare servizio legale di streaming musicale, ora costringe i nuovi utenti all’iscrizione obbligatoria tramite Facebook. E l’utilizzo prevede la condivisione automatica di ogni canzone ascoltata su Timeline. The Daily, il magazine digitale lanciato da Murdoch per tablet, ora condivide automaticamente ogni articolo letto su Timeline. Non c’è bisogno di passare più dalla casella “Mi Piace” . La stessa cosa fa il Washington Post, il Times e presto tutte le riviste e i giornali più importanti del mondo. Zuckerberg chiama l’idea “condivisione senza frizione”.

Usare Facebook dopo Facebook.

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