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05:38 mercoledì 2 luglio 2025
L’Unione Europea ha stabilito che sapere quanto guadagnano i propri colleghi è un diritto Lo ha fatto con una direttiva che l’Italia deve recepire entro il 2026. L'obiettivo è una maggiore trasparenza e, soprattutto, contribuire alla diminuzione del gap salariale tra uomini e donne.
Grazie all’accordo tra Netflix e la Nasa ora si potrà fare binge watching anche dell’esplorazione spaziale Il servizio di streaming trasmetterà in diretta tutta la stagione dei lanci spaziali, comprese le passeggiate nello spazio degli astronauti.
Gli asini non sono affatto stupidi e se hanno questa reputazione è per colpa del classismo Diverse ricerche hanno ormai stabilito che sono intelligenti quanto i cavalli, la loro cattiva fama ha a che vedere con l'associazione alle classi sociali più umili.
In Turchia ci sono proteste e arresti per una vignetta su Maometto pubblicata da un giornale satirico Almeno, secondo le autorità e i manifestanti la vignetta ritrarrebbe il profeta, ma il direttore del giornale ha spiegato che non è affatto così.
Una delle band più popolari su Spotify nell’ultimo mese è un gruppo psych rock generato dall’AI Trecentomila ascoltatori mensili per i Velvet Sundown, che fanno canzoni abbastanza brutte e soprattutto non esistono davvero.
A Bologna hanno istituito dei “rifugi climatici” per aiutare le persone ad affrontare il caldo E a Napoli un ospedale ha organizzato percorsi dedicati ai ricoveri per colpi di calore. La crisi climatica è una problema amministrativo e sanitario, ormai.
Tra i contenuti speciali del vinile di Virgin c’è anche una foto del pube di Lorde Almeno, secondo le più accreditate teorie elaborate sui social sarebbe il suo e la fotografia l'avrebbe scattata Talia Chetrit.
Con dei cori pro Palestina e contro l’IDF, i Bob Vylan hanno scatenato una delle peggiori shitstorm della storia di Glastonbury Accusati di hate speech da Starmer, licenziati dalla loro agenzia, cancellati da Bbc: tre giorni piuttosto intensi, per il duo.

Il “like” di Facebook VS il Primo emendamento

07 Maggio 2012

Il primo emendamento della Costituzione degli Stati Uniti, quello che sancisce la libertà d’opinione e di religione, non si può applicare a un’azione comune nelle nostre vite online: cliccare il pulsante Like su Facebook. Lo ha deciso il giudice federale di Norflok in Virginia, Raymond A. Jackson, alla fine di un processo che ha visto coinvolti uno sceriffo locale e sei persone che aveva assunto per aiutarlo durante la campagna elettorale.

Il problema è sorto quando uno dei suoi sostenitori, Daniel Ray Carter, ha espresso il proprio apprezzamento digitale nei confronti di Jim Adams, candidato sfidante di Jackson. Un gesto che ha spinto lo sceriffo a licenziare Carter e altri suoi colleghi per ristabilire la giusta “armonia” nel luogo di lavoro e per reclutare personale più “fedele” alla causa.

Il tutto è finito in un aula di tribunale, dove ci si aspettava che un innocuo “like” su Facebook fosse considerato espressione della libertà di opinione e che lo sceriffo venisse condannato per aver reagito duramente a un semplice click online. E invece il giudice Jackson ha sottolineato la differenza tra un semplice post (protetto dal Bill of Rights) e un like, che rappresenta un appoggio differente, una vera e propria presa di posizione, e ha decretato che tale azione non è tutelata dal Primo emendamento.

(via The Atlantic Wire)

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