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La danzatrice del ventre è diventato un mestiere molto pericoloso da fare in Egitto Spesso finiscono agli arresti per incitazione al vizio: è successo già cinque volte negli ultimi due anni, l'ultima all'italiana Linda Martino.
Ferrero (e la Nutella) va così bene che starebbe per comprare la Kellog’s Per una cifra che si aggira attorno ai tre miliardi di dollari. Se l'affare dovesse andare in porto, Ferrero diventerebbe leader del settore negli Usa.
Il cofanetto dei migliori film di Ornella Muti curato da Sean Baker esiste davvero Il regista premio Oscar negli ultimi mesi ha lavorato all’edizione restaurata di quattro film con protagonista l’attrice italiana, di cui è grandissimo fan.
Nell’internet del futuro forse non dovremo neanche più cliccare perché farà tutto l’AI Le aziende tech specializzate in AI stanno lanciando nuovi browser che cambieranno il modo di navigare: al posto di cliccare, chatteremo.
Trump si è complimentato con il Presidente della Liberia per il suo inglese, non sapendo che in Liberia l’inglese è la prima lingua Joseph Boakai, nonostante l'imbarazzo, si è limitato a spiegargli che sì, ha studiato l'inglese nella sua vita.
Ed Sheeran si è dato alla pittura e ha provato a imitare Jackson Pollock con risultati abbastanza discutibili Ma almeno si è sforzato di tenere "bassi" i prezzi delle sue "opere": meno di mille sterline a pezzo, che andranno tutte in beneficienza.
Dopo l’ultimo aggiornamento, Grok, l’AI di X, ha iniziato a parlare come un neonazista In una serie di deliranti post uno più antisemita dell'altro, Grok è pure arrivato a ribattezzarsi "MechaHitler".
La novità più vista su Netflix è un documentario su una nave da crociera coi bagni intasati Si intitola Trainwreck: Poop Cruise, è in cima alla classifica negli Stati Uniti ed è popolarissimo anche nel resto del mondo.

Quando la Bosnia in guerra partecipò all’Eurovision ma nessuno la votò

17 Maggio 2022

Se avete seguito la finale dell’Eurovision di quest’anno, potreste per qualche minuto aver temuto che l’Ucraina non vincesse come tutti prevedevano. Sorprendentemente, alla fine, i Paesi europei che hanno dato i loro 12 punti agli ucraini non sono stati tanti. Prima del conteggio dei punti ottenuti col televoto, l’Ucraina era decisamente lontana dalla vetta. In testa c’era il Regno Unito, al secondo posto la Svezia, poi la Spagna. A ribaltare la situazione è stato il pubblico a casa: grazie a più di 400 punti ottenuti col televoto, i Kalush Orchestra sono schizzati in cima alla classifica. Nell’attesa di capire se l’evento dell’anno prossimo potrà davvero tenersi a Kiev, qualcuno ha voluto sottolineare che la loro vittoria non era affatto scontata, anzi, e che il calore mostrato dall’Europa nei confronti degli ucraini è qualcosa di inedito nella storia dell’evento: su Twitter la giornalista Melina Borčak ha dedicato un lungo thread all’edizione del 1993, durante il quale quando la Bosnia assediata non ottenne alcuna empatia.

Borčak ha raccontato di come quell’anno, per raggiungere l’Eurovision in Irlanda, la delegazione bosniaca dovette scappare da una Sarajevo assediata, perdendo sei dei suoi componenti. «La prima volta che la Bosnia ha partecipato all’Eurovision, la nostra delegazione era fuggita da Sarajevo assediata dalle bombe e dai cecchini. Sei persone morirono quella notte e 17 rimasero ferite», scrive. E continua raccontando l’esperienza del cantante: «Fazla ha dovuto provare due volte a raggiungere l’aereo. Al secondo tentativo, ha perso le scarpe nel fango della pista dell’aeroporto distrutta e ha continuato a correre, a piedi nudi». Come continua a raccontare nel thread, i sopravvissuti dovettero poi percorrere dieci chilometri sul monte Igman, alto 1510 metri.



Una volta raggiunto l’Eurovision, i problemi continuarono: «A proposito dei giornalisti, il cantante Muhamed Fazlović Fazla disse: “La più grande sorpresa per loro è stata che un musulmano potesse avere i capelli biondi e gli occhi azzurri. Ogni giorno sentivo: ‘Non sembri un musulmano!’ Ho chiesto loro: ‘Come dovrebbe essere un musulmano?'”. Chi già sapeva che i musulmani possono anche “sembrare europei” voleva comunque escluderlo dall’Europa».
La canzone di Fazla era una lettera d’amore a una donna fuggita da parte di un uomo che lotta per sopravvivere in Bosnia.

«Non avevamo un collegamento video, nemmeno un telefono! Ma un pessimo collegamento radio, con il quale la Sarajevo assediata cercò di rompere l’isolamento», continua a raccontare la giornalista, sottolineando il punteggio “vergognosamente basso” che portò la Bosnia al sedicesimo posto. E conclude, sfogandosi, sulla vittoria dell’Ucraina: «La canzone è buona, ma nessuno può negare che molti voti siano stati aggiunti per empatia». Il thread ha ovviamente generato un dibattito molto acceso sulla storia dei conflitti e delle guerre in Europa ma anche su come sia cambiata la modalità di votazione dell’Eurovision.

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