Hype ↓
02:25 lunedì 3 novembre 2025
La Sagrada Família è diventata la chiesa più alta del mondo Il posizionamento di una parte della torre centrale sopra la navata ha portato l’altezza della chiesa a 162,91 metri superando i 161,53 della guglia della cattedrale di Ulm, in Germania
A giudicare dai nomi coinvolti, Hollywood punta molto sul film di Call of Duty Un veterano dei film bellici e lo showrunner del momento sono i due nomi chiamati a sdoganare definitivamente i videogiochi al cinema.
Dopo 30 anni di lavori e un miliardo di investimenti, è stato finalmente inaugurato il nuovo, gigantesco museo egizio di Giza Sarà il museo più grande del mondo dedicato a una singola civiltà e punta a rilanciare il turismo in crisi in Egitto.
Le dimensioni del massacro in Sudan sono visibili nelle immagini satellitari Il Paese è devastato dal 2023 da una sanguinosa guerra civile su base etnica scatenata dalle Forze di Supporto Rapido (RSF).
Il colpo più duro all’ex principe Andrea non è stata la revoca del titolo, ma il linguaggio usato nel comunicato ufficiale Gli esperti sono rimasti scioccati dal linguaggio “brutale” utilizzato da Buckingham Palace per annunciare che Andrea non sarà più principe.
L’operazione anti narcos a Rio de Janeiro è stata la più sanguinosa nella storia della città 2.500 agenti delle forze speciali brasiliane hanno attaccato il noto gruppo di narcotrafficanti Commando rosso, provocando 138 morti.
La quarta stagione di The White Lotus sarà ambientata tra Parigi e la Costa Azzurra Saltato l’accordo commerciale con la catena di hotel Four Seasons, HBO sta cercando hotel di lusso vista Senna come set della nuova stagione.
Robert Pattinson ha deciso di diventare un cantante e avrebbe già pronto il suo primo album Un’ambizione che coltivava sin dai tempi di Twilight: due brani della colonna sonora del film li cantava lui.

Elogio del cazzeggio

La procrastinazione è nemica della produttività? Due studi fanno pensare il contrario: quando perdere tempo serve a lavorare meglio.

18 Novembre 2012

L’università di Ottawa custodisce gelosamente il microfilm di un sermone inglese del XVII secolo, una delle più antiche apparizioni documentate della parola «procrastination» — dalle radici latine “pro” e “crastinus” (domani), “procrastinare”, “postporre”, e, oggi assai più comunemente “cazzeggiare”, la universale tendenza umana a rimandare compiti noiosi ma necessari, a favore di passatempi inutili ma appaganti nell’immediato, è da sempre  associata al peccato.

In tempi di connessione perenne al web, poi, il cazzeggio ha assunto il ruolo di piaga collettiva, nemico numero uno della produttività. Gli imputati principali sono i social media e le email inutili, ossia quella massa di messaggi con barzellette e Lolcats che si perde tempo a leggere e inoltrare.  “La procrastinazione è il peggiore nemico degli studenti,” avverto lo psicologo Peter Steel, autore del saggio The Procrastination Equation. Gli universitari, sostiene lo studioso, sono particolarmente a rischio di dipendenza da Internet — e, dunque, si suppone, di perdere troppo tempo — per la combinazione di due fattori: da un lato una connessione disponibile ovunque nei campus (almeno quelli americani…) dall’altro un cervello, quello degli under-20, che è strutturalmente più vulnerabile alle dipendenze.

Similmente l’equazione internet=cazzeggio=riduzione della produttività preoccupa anche alcuni manager. E’ noto il caso di Thierry Breton, amministratore di Atos, ha eliminato l’email come strumento di comunicazione all’interno della sua compagnia. La spiegazione ufficiali? La quantità di mail inutili costano troppo tempo (e di conseguenza denaro) alla società. Alcuni studi hanno provato anche a quantificare l’impatto economico delle “distrazioni sul posto di lavoro”, e c’è chi è giunto alla conclusione che la procrastinazione dei lavoratori sta costando all’economia americana quasi 600 miliardi all’anno.

A difesa degli estimatori dei social media, dei Lolcats e di varie forme di procrastinazione internauta, tuttavia, arrivano due studi. Il primo, realizzato dall’università Xavier, istituto gesuita dell’Ohio, prende in esame la relazione tra tre variabili: utilizzo di internet, procrastinazione e media accademica. I ricercatori hanno scoperto che in effetti esiste una correlazione diretta tra tempo trascorso su internet e tendenza alla procrastinazione, confermando dunque la percezione generale secondo cui il web è lo strumento principe per “perdere tempo”. Tuttavia hanno scoperto anche che, contrariamente a quanto si tenderebbe a pensare, non esiste alcuna correlazione diretta tra procrastinazione e media accademica. In parole semplici: chi trascorre più tempo su internet tende a cazzeggiare più rispetto a chi non lo fa, ma la quantità di cazzeggio non abbassa necessariamente i voti.

Come spiegarsi questo risultato apparentemente contradditorio? Forse la spiegazione sta in un altro studio recente, effettuato dall’università di Hiroshima e intitolato (il nome è tutto un programma): il Potere del Kawaii.  I ricercatori giapponesi hanno scoperto che osservare immagini di animali e bambini “carini” (kawaii, in giapponese) aumenta la capacità di portare avanti compiti successivamente. Questo — o così almeno sostengono gli studiosi — perché le emozioni positive generate dal guardare oggetti kawaii aiutano a focalizzarsi meglio su un compito specifico.

Distrarsi, dunque, fa sì perdere tempo. Ma contemporaneamente aumenta la qualità della concentrazione. Che, a sua volta, aumenta la produttività nel tempo effettivamente dedicato al lavoro. Questo aiuta anche a capire i risultati dello studio americano: gli studenti che passano tanto tempo sul web, sottraggono tempo allo studio (cioè procrastinano), ma questo non influisce direttamente sulla loro media scolastica — si potrebbe ipotizzare — perché quando si mettono sui libri hanno una mente più rilassata.

In fondo, lo scopo di un cazzeggio sano e moderato, dovrebbe essere proprio questo: raccogliere endorfine ed energie, per poi lavorare meglio.

Articoli Suggeriti
Social Media Manager

Leggi anche ↓
Social Media Manager

Ripensare tutto

Le storie, le interviste, i personaggi del nuovo numero di Rivista Studio.

Il surreale identikit di uno degli autori dell’attentato a Darya Dugina diffuso dai servizi segreti russi

La Nasa è riuscita a registrare il rumore emesso da un buco nero

Un algoritmo per salvare il mondo

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.