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07:07 martedì 25 novembre 2025
Gli elettori di Ompundja, Namibia, sono così contenti del consigliere regionale Adolf Hitler Uunona che lo rieleggeranno Si vota il 26 novembre e il politico dallo sfortunato nome è praticamente certo di essere rieletto nel consiglio regionale dell'Oshana.
Edoardo e Angelo Zegna: la quarta generazione della famiglia Zegna diventa Co-Ceo del brand Ermenegildo Zegna, nipote del fondatore del marchio, si sofferma sull'importanza come leader del guardare avanti impegnandosi a formare la prossima generazione di leadership
Dopo la vittoria del Booker, le vendite di Nella carne di David Szalay sono aumentate del 1400 per cento  Nel gergo dell'industria letteraria si parla ormai di Booker bounce, una sorta di garanzia di successo commerciale per chi vende il premio.
Un anziano di New York ha pubblicato un annuncio in cui chiedeva di venire a fumare una sigaretta al parco con lui e si sono presentati in 1500 Lo smoke party improvvisato è stato lanciato dall’attore Bob Terry, che aveva anche promesso di offrire una sigaretta a chiunque si fosse presentato.
Sul canale YouTube di Friends sono stati pubblicati otto episodi mai visti prima dello spin off dedicato a Joey A vent’anni dalla cancellazione, la sitcom è stata pubblicata tutta quanta su YouTube, compresi gli episodi mai andati in onda.
È morto Udo Kier, uno dei volti più affascinanti e inquietanti del cinema europeo Attore di culto del cinema horror, Kier ha lavorato con tutti i grandi maestri europei, da Fassbinder a Von Trier, da Herzog ad Argento.
Negli Usa il Parmigiano Reggiano è così popolare che un’agenzia di Hollywood lo ha messo sotto contratto come fosse una celebrity La United Talent Agency si occuperà di trovare al Parmigiano Reggiano opportunità lavorative in film e serie tv.
I farmaci dimagranti come l’Ozempic si starebbero dimostrando efficaci anche contro le dipendenze da alcol e droghe La ricerca è ancora agli inizi, ma sono già molti i medici che segnalano che questi farmaci stanno aiutando i pazienti anche contro le dipendenze.

Le sette fasi dell’elaborazione del lutto

10 Novembre 2016

Nel 1969 la psichiatra svizzera Elisabeth Kübler Ross, considerata un dei massimi esperti delle implicazioni psicologiche della malattia e della morte, pubblicava il libro On death and dying. Il libro, uscito in Italia in varie edizioni con il titolo La morte e il morire, è considerato un classico della psicologia contemporanea. Non soltanto per le sue teorie sulla gestione emotiva del fine della vita e delle malattie personali, ma soprattutto per il modello proposto da Kübler Ross per l’elaborazione del lutto in genere. Davanti a ogni grande perdita e dolore, sosteneva la studiosa, le persone attraversano cinque fasi: prima lo shock; poi la negazione, cioè quel meccanismo di difesa che ci porta a non volere credere a ciò che è accaduto; dopo la rabbia, il desiderio di ribellione; poi la negoziazione, la ricerca di spiegazioni e soluzioni; dopo ancora la depressione, cioè una resa; e infine l’accettazione seguita dalla speranza.

Alcuni parlano di cinque fasi, anziché di sette, perché considerano shock e negazione un unico momento, e parlano solo di accettazione, senza includere la speranza. Il modello, originariamente pensato per descrivere la reazione dei malati terminali, è applicabile anche ad altre situazioni, come divorzi o la perdita di un lavoro. All’indomani delle elezioni americane Quartz suggerisce di applicarlo anche alla batosta – anche emotiva – che i liberal si sono presi dopo l’improvvisa vittoria di Trump. E ha pubblicato un grafico ispirato a un’edizione recente dell’opera, curata da Allan Kellehear.

elaborazione lutto fasi

La lezione di Kübler-Ross, ha spiegato a Quartz Dianne Gray, presidente della fondazione in onore della psichiatra Svizzera, è che «la sua ricerca ha dimostrato che la speranza è incorporata in ogni essere umano». La giornalista Sarah Slobin nota inoltre che il discorso con cui Hillary Clinton ha ammesso la sconfitta è proprio un’elaborazione del lutto: «So che questa sconfitta fa male, ma per favore non smettete di credere che valga la pena di combattere per ciò in cui credete».

Nella foto: il funerale di una delle vittime della strage di Charleston, in South Carolina, giugno 2015. (JIM WATSON/AFP/Getty Images)
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