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Nel nuovo film di Carlo Verdone ci sarà anche Karla Sofía Gascón, la protagonista caduta in disgrazia di Emilia Pérez La notizia ha permesso a Scuola di seduzione di finire addirittura tra le breaking news di Variety.
Enzo Iacchetti che urla «Cos’hai detto, stronzo? Vengo giù e ti prendo a pugni» è diventato l’idolo di internet Il suo sbrocco a È sempre Cartabianca sul genocidio a Gaza lo ha fatto diventare l'uomo più amato (e memato) sui social.
Ci sono anche Annie Ernaux e Sally Rooney tra coloro che hanno chiesto a Macron di ripristinare il programma per evacuare scrittori e artisti da Gaza E assieme a loro hanno firmato l'appello anche Abdulrazak Gurnah, Mathias Énard, Naomi Klein, Deborah Levy e molti altri.
Per Tyler Robinson, l’uomo accusato dell’omicidio di Charlie Kirk, verrà chiesta la pena di morte  La procura lo ha accusato di omicidio aggravato, reato per il quale il codice penale dello Utah prevede la pena capitale. 
Una editorialista del Washington Post è stata licenziata per delle dichiarazioni contro Charlie Kirk Karen Attiah ha scoperto di essere diventata ex editorialista del giornale proprio dopo aver fatto sui social commenti molto critici verso Kirk.
In Nepal hanno nominato una nuova Presidente del Consiglio anche grazie a un referendum su Discord Per la prima volta nella storia, una piattaforma pensata per tutt'altro scopo ha contribuito all'elezione di un Primo ministro.
Amanda Knox è la prima ospite della nuova stagione del podcast di Gwyneth Paltrow Un’intervista il cui scopo, secondo Paltrow, è «restituire ad Amanda la sua voce», ma anche permetterle di promuovere il suo Substack.
Luigi Mangione non è più accusato di terrorismo ma rischia comunque la pena di morte L'accusa di terrorismo è caduta nel processo in corso nello Stato di New York, ma è in quello federale che Mangione rischia la pena capitale.

Ecologismo e psichedelia per salvare il mondo

Mentre guardavamo tutti alla pandemia, nel 2020 la politica climatica e la rivoluzione psichedelica hanno fatto passi enormi, ed è una buona notizia per il pianeta.

22 Marzo 2021

La prima buona notizia di politica globale del 2021 è arrivata quando gli Stati Uniti hanno annunciato di voler tornare nell’Accordo di Parigi, e abbiamo tutti, commentatori, appassionati, persone che volevano farne una storia Instagram, detto: finalmente, adesso sì che la musica cambia! La verità è che la musica era già cambiata da un pezzo. Nel 2020 la copertura mediatica di oltre mezzo mondo si è naturalmente concentrata sulla pandemia, con pochi intermezzi dedicati alla politica interna statunitense e quasi null’altro, ma nel silenzio delle prime pagine due cose in particolare si sono mosse ed evolute, cose in un certo senso legate tra di loro per molti versi. La prima di queste cose è l’ecologia. Il 2020 è stato un anno di svolta fondamentale per l’approccio del mondo alla questione climatica. David Wallace-Wells, autore di un libro che fece parlare molto per il suo pur giustificato allarmismo sul clima, La terra inabitabile (Mondadori, 2020), ha scritto a gennaio 2021: «La guerra contro i negazionisti climatici è stata vinta. E non è l’unica buona notizia». È il titolo di un lungo articolo uscito sul New York Magazine in cui Wallace-Wells, che non è certo diventato a sua volta negazionista, mostra molto concretamente tutti i passi che sono stati fatti negli ultimi mesi, nonostante gli Stati Uniti e soprattutto anche fuori dagli Accordi di Parigi, per instradare la politica climatica sulla strada giusta, per la prima volta da decenni.

Molte curve, dice Wallace-Wells, stanno pendendo per la prima volta nella direzione giusta: l’energia solare è la più conveniente sul mercato, e la decarbonizzazione, e non il ricorso a nuove centrali a carbone, è l’attuale “business as usual”. A ottobre un team di ricercatori dell’Imperial College of London ha stimato che se un decimo dei budget inclusi nelle manovre di stimolo post-Covid verrà, nei prossimi cinque anni, destinato al processo di decarbonizzazione, gli obiettivi degli accordi di Parigi (limitare sotto ai 2 gradi il riscaldamento medio globale rispetto al periodo preindustriale) verranno probabilmente raggiunti. L’Unione Europea ha promesso di destinare allo scopo il 30 per cento dei budget. Altre cose successe: il costo dell’energia solare e delle batterie al litio non è mai stato così basso nella storia, e in più di mezzo mondo le fonti di energie rinnovabili costano oggi meno di quelle non rinnovabili. Il Regno Unito ha promesso di vietare entro il 2030 ogni veicolo non elettrico, la Cina di arrivare a emissioni zero entro il 2060, gli Usa nel 2050. Ce ne sono moltissime, l’articolo è molto lungo e complesso, si trova qui. È abbastanza? Naturalmente no.

Un innalzamento della temperatura di due gradi porterà comunque a milioni di morti a causa dell’inquinamento, all’incremento, enorme nella sua frequenza, di inondazioni, tempeste, incendi, alla scomparsa di città, isole, coste. L’obiettivo dei due gradi eviterebbe l’apocalisse climatica, ma non i danni, irreversibili, trascinati da un secolo di emissioni. La dialettica e la protesta non dovranno fermarsi, perché se la “sconfitta” dei negazionisti è una vittoria di movimenti come Extinction Rebellion, l’obiettivo dovrà essere più ambizioso di quei due gradi, le promesse e gli impegni rimangono pur sempre promesse e impegni, e il capitalismo come lo conosciamo oggi non postula altro che una crescita continua che difficilmente si sposerà, in questi termini, con una soluzione all’emergenza climatica.

Ecco la seconda cosa che nel 2020 ha vissuto un momento di svolta inaspettata: la psichedelia, che ha una vita e un’evoluzione strettamente legate all’ecologismo. Si può partire proprio da Extinction Rebellion, e nello specifico da Gail Bradbook, la biofisica e co-fondatrice del movimento. In un testo pubblicato sulla piattaforma Emerge in cui racconta della nascita di ER, sostiene che le sostanze psichedeliche abbiano avuto un ruolo fondamentale: «Le cause della crisi [climatica] hanno origini in problemi sistemici di natura politica, economica, legale e culturale, sotto alle quali si annidano questioni ulteriori, che hanno a che fare con il trauma, il senso di impotenza e di separazione: il sistema è dentro di noi, e le medicine psichedeliche sono opportunità per riposizionare la nostra coscienza», si legge nell’intervista riportata nel libro La scommessa psichedelica (a cura di Federico di Vita, Quodlibet 2020). La rivoluzione psichedelica è iniziata alcuni anni fa, ma oggi, a grandi passi inaspettati, il futuro di una psichedelia accettata e libera si avvicina al presente: nel giro di poco tempo, diciamo una manciata di decine di mesi, se tutto procederà con la velocità ormai acquisita e la politica non deciderà di mettere troppi bastoni nelle ruote della locomotiva, le sostanze psichedeliche potrebbero essere non soltanto depenalizzate, ma distribuite legalmente in diversi Paesi.

Psichedelia ed ecologismo sono strettamente legati, e chiunque abbia fatto esperienza di trip di Lsd o psilocibina lo sa bene: i “viaggi” aprono a una generale sensazione di connessione con il mondo “naturale”, ma non è soltanto un sentimento vago, caliginoso, i fili scientifici che tengono unite tutte queste esperienze empiriche ci sono, eccome. Esistono studi che mostrano il legame diretto tra la sensazione di sentirsi “parte della natura” e ciò che chiamiamo felicità, e negli ultimi anni il rapporto tra esperienze psichedeliche ed ecologismo è stato dimostrato sempre scientificamente: c’è ad esempio uno studio del 2017 di Matthias Forstmann, ricercatore post-dottorato a Yale, che mostra il nesso tra esperienze psichedeliche e un atteggiamento generalmente più ecologista.

Di Rinascimento psichedelico si iniziò a parlare ormai nel 2006, da quando a Basilea si tenne un ormai celebre convegno, o un simposio, per celebrare i cent’anni dalla nascita di Albert Hoffmann, il chimico che per primo, nel 1938, sintetizzò l’Lsd. Curiosamente Hoffmann, a quel convegno, fu proprio presente, e rimase su questa terra per altri due anni ancora. Rinascimento non è una parola usata, in questo caso, con leggerezza, ma si tratta anzi della scelta migliore, fatta oculatamente: il Rinascimento è l’alba che arriva dopo il Medioevo, inteso come termine negativo (anche ingiustamente, ma in questo contesto ci interessa del suo valore simbolico, anche se non corretto), e consiste, in pochissime parole, in un periodo di grande e attesa fioritura delle arti e delle scienze.

Nel 2020 le cose hanno preso un’accelerazione inaspettata: otto città statunitensi hanno depenalizzato o legalizzato gli psichedelici, lo ha fatto anche l’intero Oregon, e in California c’è un disegno di legge che propone la depenalizzazione in tutto lo Stato, che sarebbe naturalmente un volano fondamentale non solo per gli Usa ma per tutto l’Occidente. Portogallo e Repubblica Ceca hanno già depenalizzato le sostanze, la Norvegia sta lavorandoci, e la ricerca sta andando veloce, a Berkeley a settembre ha aperto il nuovo UC Berkeley Center for the Science of Psychedelics, in Inghilterra a marzo 2021 ha aperto il primo centro di psicoterapia con assistenza di psichedelici, anche in Italia incredibilmente succede qualcosa, è stato approvato l’invio di psilocibina sintetica all’università di Roma Tre per lo studio della sindrome dello spettro autistico.

Le possibilità offerte da una psichedelia “liberata” sarebbero potenzialmente rivoluzionarie sia per la scienza medica, sia per la normale vita delle cosiddette persone sane. I vantaggi di un’assunzione controllata e consapevole di psilocibina o di Lsd in grandi dosi e accompagnate a un percorso terapeutico, almeno una volta nella vita, non riguardano soltanto la sfera individuale (i vantaggi vanno dalla diminuzione dell’ansia alla sensibile diminuzione delle depressioni, delle dipendenze, e in generale riguardano una maggiore consapevolezza della contingenza) ma anche quella collettiva: come scrive Vanni Santoni in uno dei saggi sempre in La scommessa psichedelica, «un farmaco che ha tra i suoi effetti quello di ridurre o superare la paura della morte favorendo un pensiero olistico, sistemico e meno egoriferito, quando non una Weltanschauung spiritualista tout-court, potrebbe essere desiderabile (…) almeno per ricordare a tutti che, ormai, la salute può solo essere collettiva, ovvero inseparabile da quella del pianeta». Buone notizie dall’anno della pandemia.

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