Dall'Industria | Moda

La prima collezione di EBIT™

In occasione della Giornata dedicata alla salute mentale, debutta la prima collezione con prodotti fisici di EBIT (Enjoy Being in Transition), il progetto di Simon Whitehouse, ex Ceo di JW Anderson e oggi Ceo di Reference Studios. L’idea di EBIT nasce nel periodo di isolamento e difficoltà, quello al culmine della pandemia nel 2020, e si propone di avviare una conversazione sulla salute mentale nell’industria della moda, un settore dove spesso le malattie mentali sono state glamourizzate e romanticizzate.

Dopo aver collaborato con vari artisti, tra cui Glen Luchford, Michel Gaubert e Soo Joo Park, attraverso drop virtuali che riflettevano la realtà digitale durante il Covid, EBIT ora presenta il lookbook della collezione Primavera Estate 2024. Si intitola “True Stories” e ospita le storie personali di Amina Ladymya e Daniel Moors, le cui esperienze sono raccontate attraverso le loro parole e viste attraverso le lenti di Mauro Maglione. Per la distribuzione, EBIT™ si affida a una partnership speciale con Modes, sia a Milano che a Parigi.

Amina Ladymya e Daniel Moors. Foto di Mauro Maglione

In un saggio, Ladymya racconta la storia del suo viaggio che inizia in Senegal, dove è cresciuta vivendo in un ospedale circondata da pazienti con problemi di salute mentale, attraverso la Francia per poi stabilirsi a Milano e diventare uno dei talenti emergenti più interessanti della moda cittadina. Daniel Moors, invece, scrive di un’educazione tumultuosa e una giovinezza ribelle passata tra le sottoculture di Manchester e di come, dopo essere sopravvissuto a un crollo nervoso e a idee suicide, sia poi riuscito a stabilirsi in Italia, dove oggi fa l’insegnante di inglese. Raccontare le loro storie è un modo di cambiare quella visione troppo spesso patinata che circonda chi lavora nella moda.