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17:01 domenica 19 ottobre 2025
Hollywood non riesce a capire se Una battaglia dopo l’altra è un flop o un successo Il film di Anderson sta incassando molto più del previsto, ma per il produttore Warner Bros. resterà una perdita di 100 milioni di dollari. 
La Corte di giustizia europea ha stabilito che gli animali sono bagagli e quindi può capitare che le compagnie aeree li perdano Il risarcimento per il loro smarrimento è quindi lo stesso di quello per una valigia, dice una sentenza della Corte di giustizia dell'Unione Europea.
È uscito il memoir postumo di Virginia Giuffre, la principale accusatrice di Jeffrey Epstein Si intitola Nobody’s Girl e racconta tutti gli abusi e le violenze subiti da Giuffré per mano di Epstein e dei suoi "clienti".
È morto Paul Daniel “Ace” Frehley, il fondatore e primo chitarrista dei KISS Spaceman, l'altro nome con cui era conosciuto, aveva 74 anni e fino all'ultimo ha continuato a suonare dal vivo.
Dell’attentato a Sigfrido Ranucci sta parlando molto anche la stampa estera La notizia è stata ripresa e approfondita da Le Monde, il New York Times, il Washington Post, Euronews e l’agenzia di stampa Reuters.
Oltre alle bandiere di One Piece, nelle proteste in Usa è spuntato un altro strano simbolo: i costumi gonfiabili da animale Costumi da rana, da dinosauro, da unicorno: se ne vedono diversi in tutte le città in cui si protesta con Trump e contro l'Ice.
Secondo Christopher Nolan, non c’è un attore che quest’anno abbia offerto un’interpretazione migliore di The Rock in The Smashing Machine Quello del regista è il più importante endorsement ricevuto da The Rock nella sua rincorsa all'Oscar per il Miglior attore protagonista.
Dopo 65 anni di pubblicazione, Il Vernacoliere chiude ma non esclude il ritorno Lo ha annunciato su Facebook il fondatore e direttore Mario Cardinali, che ha detto di essere «un po' stanchino» e spiegato la situazione di crisi del giornale.

La storia del documentario del 1969 sulla famiglia reale inglese che la Bbc continua a non trasmettere

03 Febbraio 2021

Il giornalista Tim Teeman ha scritto un lunghissimo articolo sul Daily Beast per ragionare sui motivi per cui il bellissimo documentario del 1969 Royal Family sia riuscito a far arrabbiare così tanto la regina che la Bbc non ha mai potuto trasmetterlo, e continua a non poterlo fare. Secondo chi ha avuto la fortuna di vederlo, il documentario sarebbe infatti troppo rivelatore, non solo per quello che mostra della regina e del principe Filippo, della famiglia reale e della loro routine quotidiana, ma anche per l’atmosfera generale del film, troppo intima e calda. Guardandolo, scrive Teeman, si può capire perché la regina, che tiene moltissimo alla discrezione, desidera che nessuno lo veda. Il documentario fa proprio la cosa che la regina teme di più: si avvicina troppo.

Perché se ne parla adesso? Perché negli ultimi giorni il film è apparso su vari canali su YouTube, e nonostante la Bbc si sia immediatamente affrettata a imporre restrizioni sul copyright, determinata a bloccarlo in tutti i modi, qualcuno è riuscito a vederlo. Il documentario include una scena poi ripresa anche in The Crown, in cui la famiglia reale si riunisce davanti alla televisione – proprio come una famiglia “normale” – appositamente per le telecamere del produttore e regista Richard Cawston. Una scenetta di falsa normalità organizzata per dare l’idea di una monarchia moderna e vicina al popolo, che i protagonisti interpretarono con un certo disagio. Il film, girato 53 anni fa, segue la famiglia reale per un anno, dalla primavera del 1968 alla primavera del 1969, e inizia ponendo un’altra importante questione che ancora oggi risulta ancora attuale (e continuerà ad esserlo, molto probabilmente, finché la Royal Family sarà considerata tale): a cosa serve questa istituzione, e come resiste? Ma la vera domanda a cui rispondere, secondo Tim Teeman, sarebbe un’altra: perché l’emittente pubblica britannica è ancora così servile nei confronti della famiglia reale?

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