Attualità | Rassegna

Di cosa si è parlato questa settimana

L'ospedale di Gaza, l'attentato di Bruxelles, il fuorionda di Giambruno e le altre notizie degli ultimi giorni.

di Studio

Medio Oriente – I razzi vostri
Lo sappiamo da un pezzo, ormai, che viviamo nell’era della post verità. Prima la pandemia, poi la guerra in Ucraina, adesso il conflitto israelo-palestinese: «No one knows what’s true anymore», ha scritto lo scienziato politico Ian Bremmer su X, commentando la baraonda di notizie false e ancora più false, smentite e controsmentite seguito al bombardamento dell’ospedale Al-Ahli Arab di Gaza. Tutti subito a dire del crimine di guerra israeliano, poi del missile fuori controllo di Hamas, e da lì il debunking e il debunking del debunking. Prove video risalenti a un anno fa, audio confessioni in arabo maccheronico, giornalisti Bbc sconfessati dalla Bbc, autodefinitisi reporter di Al Jazeera che in una sede di Al Jazeera non ci sono mai entrati. È il primo conflitto della storia che smentisce l’adagio secondo il quale la prima vittima di ogni guerra è sempre la verità. È morta da un pezzo, ormai, la verità.

Esteri – Il discorso del Pres
Nessuno di noi avrebbe potuto immaginare, quando Joe Biden è stato eletto Presidente, che le più importanti visite di Stato della sua amministrazione le avrebbe fatte a Paesi in guerra: l’Ucraina prima e Israele adesso. Ha fatto la cosa che tutti si aspettavano, ovviamente: ribadire il sostegno politico, economico e militare degli Stati Uniti a Israele, condannare Hamas (attribuendo a quest’ultima anche la responsabilità del bombardamento dell’ospedale Al-Ahli Arab di Gaza). E poi ne ha fatta un’altra che ha sorpreso quasi tutti, invece: un discorso in cui ha invitato Israele a non lasciarsi «consumare dalla rabbia», a non ripetere gli errori fatti dagli Usa dopo l’11 settembre. «Gli abitanti di Gaza hanno bisogno di cibo, acqua, medicinali e luoghi sicuri in cui rifugiarsi», ha ricordato Biden a Netanyahu, prima di ripartire.

Europa – Mean Streets
“Neutralizzato”: con questa parola il sindaco di Bruxelles ha annunciato la morte dell’uomo che la sera del 16 ottobre ha assassinato due tifosi svedesi, rivendicandolo sui social: «Sono Abdeslam Jilani, mi sono vendicato per i musulmani. Si vive per la religione e si muore per la religione». La polizia l’ha identificato e ucciso la mattina del 17. L’attentato ha scatenato un’ondata di angoscia, la sospensione del trattato di Schengen (con tutto quello che rappresenta, ne parliamo qui) e l’urgenza di tornare a twittare contro l’immigrazione risfoderando citazioni di Oriana Fallaci. Ma nell’occhio del ciclone social, in Italia, ci è finita Laura Boldrini, massacrata per aver detto, del terrorista, che «se lo avessero aiutato ad integrarsi la storia sarebbe stata diversa».

Politica – Fronte del pacco
Che questo fosse l’anno del divorzio tragico lo avevamo detto, ma la separazione di Giorgia Meloni e Andrea Giambruno aggiunge tali e tanti strati narrativi che merita un capitolo a parte. Il fuorionda trasmesso da Striscia è un compendio di cafonaggine, spacconeria e idiozia difficile da credere (e Ricci dice di averne di assai peggiori che per il momento, per carità di patriota, terrà per sé, com’è umano lui), persino per un personaggio che negli ultimi mesi aveva toccato picchi di imbarazzo che gli erano valsi il soprannome di Giambrunasca. Stavolta però non ride nessuno: non ride Meloni, che ha annunciato la fine della loro storia con un post piaciuto pure, per qualche ragione, a Elon Musk. Non ride nemmeno Pier Silvio Berlusconi, che a quanto pare nella sua nuova Mediaset non vuole gente che organizzi threesome come fossero il calcetto del giovedì o preferisca il blu Estoril al blu Cina. Nella nuova Mediaset non c’è posto per i Giambruno, dunque. Per i Ricci, invece, chissà perché, lo spazio c’è sempre.

Personaggi – Kanye bastonato
Per tutto il mese si è parlato di avvistamenti di Kanye West nel nostro Paese, finché non è arrivata la prima conferma: il rapper starebbe organizzando un live alla Rfc Arena di Campovolo, a Reggio Emilia, sarebbe andato lui stesso a visionare la struttura prima di approvarla. Quindi, la conferma è arrivata, il palco è stato montato, i fan scalpitavano: dovrebbe essere tutto pronto, mancano giusto un paio di dettagli. Dall’annuncio la data è stata rimandata due volte, adesso pare sia saltato tutto e il palco appena montato già smantellato. I biglietti non sono ancora stati messi in vendita e il programma della serata non è mai stato reso noto, ma continuano a circolare indiscrezioni che parlano del lancio di un nuovo album. Non a Campovolo, non questo mese, però.