Hype ↓
06:35 giovedì 10 luglio 2025
Ed Sheeran si è dato alla pittura e ha provato a imitare Jackson Pollock con risultati abbastanza discutibili Ma almeno si è sforzato di tenere "bassi" i prezzi delle sue "opere": meno di mille sterline a pezzo, che andranno tutte in beneficienza.
Dopo l’ultimo aggiornamento, Grok, l’AI di X, ha iniziato a parlare come un neonazista In una serie di deliranti post uno più antisemita dell'altro, Grok è pure arrivato a ribattezzarsi "MechaHitler".
La novità più vista su Netflix è un documentario su una nave da crociera coi bagni intasati Si intitola Trainwreck: Poop Cruise, è in cima alla classifica negli Stati Uniti ed è popolarissimo anche nel resto del mondo.
Al Festival di Locarno verrà presentato Mektoub, My Love: Parte Due di Abdellatif Kechiche, il film che nessuno ha mai voluto proiettare È già il titolo più atteso del concorso, che andrà a completare una trilogia scandalosa e travagliatissima, e sicuramente scatenerà la polemica.
Cosa dice Lena Dunham di Too Much, la sua nuova serie, che esce domani E, soprattutto, 13 anni dopo Girls. In un lungo profilo su Variety, Dunham ha raccontato cosa ha fatto in questi anni e quanto di lei c'è in questa serie.
Dalle prime recensioni, il nuovo Superman sembra più bello del previsto Dopo le prime stroncature pubblicate per sbaglio, arrivano diversi pareri favorevoli. Su una cosa tutti sembrano d’accordo: David Corenswet è un ottimo Clark Kent. 
Per combattere i deep fake, la Danimarca garantirà ai suoi cittadini il copyright delle loro facce Il governo sta cambiando la legge sul diritto d’autore per proteggere impedire i "furti" di volti, corpi e voci.
I fan di Squid Game hanno odiato il finale della serie e quindi si stanno facendo i loro finali usando l’AI Sui social c'è già chi propone lo Squid Game dei finali di Squid Game, il vincitore diventa quello ufficiale.

Di cosa si è parlato questa settimana

L'apocalisse nelle dichiarazioni di Biden, nelle strade d'Iran e nella testa di Kanye.

08 Ottobre 2022

Ucraina – Niente di buono sul fronte occidentale
Tra le esperienze premium che questa epoca ha deciso di regalarci c’è quella di un Presidente Usa che si presenta in conferenza stampa per avvisare il mondo che non siamo mai stati così vicini all’armageddon nucleare. Usando esattamente queste parole: armageddon nucleare. Secondo Biden era dagli anni Sessanta, dall’invasione della Baia dei Porci e dalla crisi missilistica di Cuba che le lancette del doomsday clock non si erano avvicinate così tanto alla mezzanotte. Dall’altra parte del conflitto è giunta la solita risposta rassicurante: le armi ce le abbiamo e siamo disposti a usarle, tutto pur di «difendere i territori russi», ha fatto sapere Putin. «Non scherza», ha chiosato Biden, casomai ci fossero ancora dubbi. 

Esteri – We don’t need no education
La Repubblica Islamica dell’Iran in queste settimane sta dando lezioni di gestione delle tensioni sociali e di controllo delle manifestazioni di piazza al mondo intero. Per evitare che le proteste iniziate dopo la morte di Mahsa Amini si trasformino in una vera e propria rivoluzione, il regime degli ayatollah ha pensato bene di rassicurare i suoi cittadini uccidendo un’altra ragazza – la diciassettenne Nika Shakarami – e di tranquillizzare la comunità internazionale incarcerando Alessia Piperno. Khamanei ha anche detto che la colpa non è sua ma degli Stati Uniti e di Israele: dietro le proteste ci sono loro, se non si fossero messi di mezzo loro in Iran si starebbe benissimo, ovviamente.

Letteratura – Gli anni di Annie
La motivazione dell’Accademia Svedese dice: «Con grande coraggio e acutezza clinica, Annie Ernaux ha rivelato l’agonia dell’esperienza di classe e descrivendone la vergogna, l’umiliazione, la gelosia o l’incapacità di vedere chi si è, ha realizzato qualcosa di ammirevole e duraturo». Il suo capolavoro, Gli anni, è considerato il racconto di un’intera generazione attraverso i ricordi di un unico individuo. Oltre alla gioia di veder premiata con il Nobel per la Letteratura una grandissima scrittrice (qui abbiamo ripercorso i suoi libri e la sua scrittura), c’è stato il sollievo di conoscere il vincitore, dopo le figuracce degli ultimi due anni.

Scienza – My Chemical Romance
Carolyn Bertozzi, la vincitrice del premio Nobel per la chimica, è una professoressa della Stanford University. È di origini italiane, ha una moglie e tre figli, ama giocare a basket e suonare il pianoforte. Ma è anche l’ex tastierista di una vecchia band di Tom Morello, il chitarrista dei Rage Against The Machine. Dopo la proclamazione del Nobel, Morello ha twittato per congratularsi con lei: Bertozzi ha risposto proponendo una reunion. Due amici avvezzi ai grandi successi: nel 1986, i Bored of Education (questo il nome della band) avevano trionfato nella Ivy League Battle of the Bands per Harvard.

Personaggi – Solo come un Kanye
Il mese della moda si è appena concluso a Parigi ma invece di parlare delle sfilate, dei vestiti e dell’idea di società che questi proponevano, siamo finiti per l’ennesima volta a seguire le sfuriate di Kanye West detto Ye su Instagram. La storia è già nota: dopo il delirante show dello scorso lunedì, in cui per la nona stagione del suo marchio Yeezy ha presentato una T-shirt con la scritta “White Lives Matter”, siamo entrati in una sorta di delirio collettivo tra post complottisti e offese personali a mezzo Stories. La moda è diventata spettacolo, definitivamente, ma lo spettacolo alla fine se l’è mangiata.

Tv – Il grande Freudello
Nell’ultima settimana la tv italiana ha dimostrato, ancora una volta, quanto in basso può andare. Non che dal Grande Fratello Vip condotto da Alfonso Signorini ci aspettassimo chissà cosa, ma il trattamento riservato al concorrente Marco Bellavia, ex conduttore dello storico programma per bambini Bim Bum Bam, ha fatto infuriare tutti. Bellavia, che da tempo soffre di depressione, è stato infatti letteralmente bullizzato dagli altri inquilini della casa, che sono arrivati a dirgli che si meritava di essere offeso e ignorato. Ne sono seguite polemiche, scuse e anche esclusioni, ma il tempo dedicato a questo show è sempre troppo, persino per un Paese come l’Italia.

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di Studio
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