La band hip hop irlandese viene da anni di provocazioni ed esagerazioni alle quali nessuno aveva fatto troppo caso, fin qui. Ma è bastata una frase su Gaza, Israele e Stati Uniti al Coachella per farli diventare nemici pubblici numero 1.
David Lynch ha fatto una serie di fotografie di nudi estremamente lynchiane

Se vi mancano ancora dei regali di Natale e se avete 3 mila euro che proprio non sapete come spendere, vi potrebbero interessare i nudi artistici scattati da David Lynch. Il regista – e pittore e scrittore e fotografo ed esperto di meditazione – ha realizzato una serie di dodici fotografie intitolata Distorted Nude Photogravures. Come si capisce dal titolo, non si tratta di “semplici” fotografie di nudi: Lynch ha preso delle foto vecchie di cent’anni e le ha modificate usando, per la prima volta nella sua vita, diversi strumenti digitali. Il risultato è un’immagine che per forza di cose dobbiamo descrivere usando l’aggettivo “lynchiano”: «warped and deformed», scrive Thom Waite su Dazed (qui trovate una gallery con alcune delle fotografie).
Un’altra descrizione di Distorted Nude Photogravures molto efficace (e altrettanto lynchiana): «un peep show per la psiche». Facce distorte fino a trasformarsi in teschi; torsi che fluttuano nell’aria, immersi nel buio; tende che sembrano fantasmi, gonfiati da venti la cui origine è impossibile da individuare. Queste immagini, alle quali Lynch lavora dal 2020, rappresentano «una meditazione sulla percezione, sul voyerismo e sugli spazi, sia fisici che psicologici, in cui esistiamo». Queste descrizioni dell’opera fotografica di Lynch le trovate sul sito di Approximately Blue, che è anche il sito dove potete acquistare le stampe. Se non avete a disposizione 3 mila dollari, potete ripiegare su Nudes, un’altra opera fotografica di Lynch, anche questa dedicata al nudo artistico. Questo però è un libro, messo assieme dalla Fondation Cartier pour l’art contemporain, che costa solo 55 euro.

La band hip hop irlandese viene da anni di provocazioni ed esagerazioni alle quali nessuno aveva fatto troppo caso, fin qui. Ma è bastata una frase su Gaza, Israele e Stati Uniti al Coachella per farli diventare nemici pubblici numero 1.

Ancora più dei suoi romanzi precedenti, Vanishing World , appena uscito per Edizioni E/O, sembra scritto da una macchina senza sentimenti che ci mostra tutte le variabili possibili e immaginabili della stupidità umana.