Cosa abbiamo letto a novembre in redazione.
Hellbound, il nuovo successo di Netflix, è un'altra opera costruita attorno a un delicatissimo equilibrio tra temi universali e critica della società sudcoreana.
È stata la mano di Dio è un film che racconta rapporti che si spezzano: con i genitori, con i mentori, con gli idoli, con una città.
Un approfondimento musicale sul tema del nostro festival, Versus, accompagnato da una playlist realizzata per noi da Radio Raheem.
Dal dialogo con il figlio nell'album alla scena con la maestra delle medie, vogliamo continuare a pensare che sia tutto vero, come se lei fosse sempre quell'amica mezzosoprano che piagnucola sul divano insieme a noi.
La fotografa ci racconta Fairy Tales, il libro in cui ha racchiuso un mondo fatto di storie del folklore ungherese e filtri di Instagram, di ex-stelline di Disney Channel e corda da bondage giapponese.
Intervista allo scrittore ungherese sul suo nuovo libro Seiobo è discesa quaggiù: arte e sacro, reale e virtuale, Cina e Giappone, gli igloo di Merz e i randagi di Varanasi.
Il suo ultimo disco Noi, loro, gli altri è un racconto del presente e del dibattito contemporaneo.
Da anni in bilico tra arte e film, ha portato alla Mostra del Cinema di Venezia Atlantide, che debutta nelle sale il 22 novembre, un racconto di giovani della laguna che truccano barche e ascoltano musica trap.
Dal suo ritiro sulle spiagge nere d'Islanda, l'ex anti-icona del britpop torna dopo sette anni di silenzio con un nuovo mullet e un nuovo album.
