Bulletin ↓
22:47 domenica 15 giugno 2025
Dua Lipa e Callum Turner si sono innamorati grazie a Trust di Hernan Diaz Il premio Pulitzer 2023 è stato l'argomento della prima chiacchierata della loro relazione, ha rivelato la pop star.
In dieci anni una città spagnola ha perso tutte le sue spiagge per colpa della crisi climatica  A Montgat, Barcellona, non ci sono più le spiagge e nemmeno i turisti, un danno di un milione di euro all’anno per l'economia locale.
Ai Grammy dal 2026 si premierà anche l’album con la migliore copertina È una delle tante novità annunciate dalla Record Academy per la cerimonia dell'anno prossimo, che si terrà l'1 febbraio.
Ronja, la prima e unica serie animata dello Studio Ghibli, verrà trasmessa dalla Rai Ispirata dall’omonimo romanzo dell’autrice di Pippi Calzelunghe, è stata diretta dal figlio di Hayao Miyazaki, Goro. 
Ogni volta che scoppia un conflitto con l’Iran, viene preso come ufficiale un account dell’esercito iraniano che però non è ufficiale Si chiama Iran Military, ha più di 600 mila follower ma non ha nulla a che fare con le forze armate iraniane.
L’unico sopravvissuto al disastro aereo in India non ha idea di come sia riuscito a salvarsi Dopo l’impatto, Vishwash Kumar Ramesh ha ripreso i sensi in mezzo alle macerie: i soccorritori l’hanno trovato mentre cercava il fratello.
L’Egitto sta espellendo tutti gli attivisti arrivati al Cairo per unirsi alla Marcia mondiale per Gaza I fermati e gli espulsi sono già più di un centinaio e tra loro ci sono anche diversi italiani.
Per ricordare Brian Wilson, Vulture ha pubblicato un estratto del suo bellissimo memoir Si intitola I Am Brian Wilson ed è uscito nel 2016. In Italia, purtroppo, è ancora inedito.

La generazione che stiamo perdendo

Sono i boomer, quelli veri e non quelli dei meme su internet, ferocemente colpiti dal Covid-19.

27 Aprile 2020

Sembra quasi che il virus si sia propagato sulla Terra con questo unico obiettivo: annientare la generazione nata a cavallo fra gli anni Trenta e gli anni Quaranta del Novecento. Quella dei primissimi baby boomer, che gli americani chiamano Leading-edge Baby Boomers. Forse la classe più fortunata e felice fra quelle nate dalle grandi guerre in poi, perché in fondo ha sfiorato appena i bombardamenti e il dolore del conflitto, respirando però a pieni polmoni rinascita, ricostruzione e boom economico. «La guerra finì e scoppiò il dopoguerra», diceva Nicola Palumbo/Stefano Satta Flores nel film C’eravamo tanto amati. Ed è stato proprio così.  

Quella in questione è stata la generazione che ha conosciuto per prima molte delle cose che hanno poi definito un’epoca, la tv per esempio, che per quelli che oggi hanno dai settant’anni in su è stata anche e soprattutto Studio Uno, Canzonissima, Lelio Luttazzi, Mina e Alberto Lupo. Sono quelli che al cinema si sono goduti Sordi, Totò e Mastroianni. Vittorio Gassmann e Nino Manfredi. I sorpassi di Dino Risi e le giornate particolari di Scola, i soliti ignoti di Monicelli e i matrimoni all’italiana di De Sica. Le canzoni dei Beatles e quelle di Battisti. Il primo uomo sulla luna, il Papa buono e le Olimpiadi di Roma. Il loro è stato un mondo a metà del guado, schiacciato tra la Guerra Fredda e il miracolo economico. Hanno vissuto i doppi turni a scuola perché non bastavano le classi, il servizio militare, il divorzio, l’aborto, poi i matrimoni a vent’anni con due o tre figli al seguito. Per il marketing sono ancora loro il boccone più succulento attorno a cui incentrare ogni attenzione, perché rappresentano l’ultima generazione a possedere risparmi e bisogni da soddisfare nonostante i capelli bianchi, qualche acciacco e le rughe sul viso.   

«Siamo stati noi a inventare la gioventù come categoria politica. È per questo che ci rifiutiamo di invecchiare», ha scritto Federico Rampini nel suo libro Voi avete gli orologi, noi abbiamo il tempo. E in effetti prima del virus, questa generazione sembrava indistruttibile. Ha scalato l’Everest del riscatto sociale e, alla fine degli anni Sessanta, ha pensato pure di fare la rivoluzione. Una rivoluzione combattuta a colpi di marce per il lavoro, per i diritti, per la libertà, per la pace. Ha visto se non fatto il Sessantotto. Quello delle università occupate, dei sampietrini che volavano ad altezza uomo e del diciotto politico. Ha alimentato la protesta giovanile, sfidando la cultura dominante, perbenista e conformista della generazione precedente, quella cosiddetta “silenziosa”. Ha attaccato l’autoritarismo della scuola e della famiglia rivendicando una propria identità culturale e politica. 

Ma la classe degli anni Quaranta è stata anche quella delle grandi contraddizioni. Che ha giocato un ruolo di primo piano sia negli anni di piombo (i leader brigatisti oggi hanno tutti più di settant’anni), che nel riflusso del decennio successivo. Oggi detiene l’ottanta per cento della ricchezza nazionale, è il punto di riferimento per ogni politica di welfare, il Paese si regge tutto o quasi su di essa. Ma non ha lasciato eredi. Perché, secondo alcuni, ha illuso i propri figli, crescendoli nel mito del “puoi avere tutto quello che vuoi”, senza comprendere che la società nel frattempo si era stravolta e che la certezza si era trasformata in precarietà. Più dei padri, ha potuto godere di benessere economico e sociale e di politiche di assistenzialismo pubblico che probabilmente non vedremo mai più. Ce l’ha in parte con loro anche Greta Thunberg, quando cerca i colpevoli del dissesto in cui versa la Terra.   

Il destino ha dato loro moltissimo, ma altrettanto sta togliendo, in questi giorni di pandemia. L’entità del vuoto che lasciano la scopriremo più in là, quando quest’inferno sarà finito. Quando non saremo più obbligati a indossare mascherine e guanti. Né a fare la fila prima di entrare al supermercato. Solo allora probabilmente ci renderemo conto di ciò che abbiamo perso. Ma anche di quanto abbiamo guadagnato nell’aver vissuto accanto a loro. 

Articoli Suggeriti
Ripensare tutto

Le storie, le interviste, i personaggi del nuovo numero di Rivista Studio.

Il surreale identikit di uno degli autori dell’attentato a Darya Dugina diffuso dai servizi segreti russi

Leggi anche ↓
Ripensare tutto

Le storie, le interviste, i personaggi del nuovo numero di Rivista Studio.

Il surreale identikit di uno degli autori dell’attentato a Darya Dugina diffuso dai servizi segreti russi

La Nasa è riuscita a registrare il rumore emesso da un buco nero

Un algoritmo per salvare il mondo

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.

Odessa ex città aperta

Reportage dalla "capitale del sud" dell'Ucraina, città in cui la guerra ha imposto un dibattito difficile e conflittuale sul passato del Paese, tra il desiderio di liberarsi dai segni dell'imperialismo russo e la paura di abbandonare così una parte della propria storia.

Assediati dai tassisti

Cronaca tragicomica di come non sia possibile sfuggire alla categoria più temuta e detestata del Paese.