Le attiviste che hanno lanciato la zuppa di pomodoro sui Girasoli di Van Gogh hanno compiuto un gesto narrativamente perfetto ma che lascia un dubbio: si può discutere della crisi climatica compiendo azioni così radicali?
Cosa fare se prendi un aereo durante l’epidemia Coronavirus

Tra gli interrogativi meno urgenti emersi in queste settimane e legati alla diffusione del nuovo Coronavirus, uno dei più significativi riguarda senz’altro i nostri spostamenti. Come prevedibile i viaggi si sono significativamente ridotti (secondo il Guardian le compagnie aeree quest’anno sono destinate a perdere oltre 100 miliardi di euro), ma per quelli di cui proprio non si può fare a meno ci sarebbe bisogno di una serie di risposte. È a questo proposito che Slate ha pubblicato una guida ai viaggiatori in cui si cerca di fare chiarezza sulla situazione e soprattutto su quali siano le decisioni più sensate da prendere. «Attenzione, non possiamo dirvi molto», è la premessa, «ma qui c’è scritto tutto quello che sappiamo».
La prima domanda è quella che ci stiamo ponendo più o meno tutti dall’inizio di questa storia: aereo sì o aereo no? La risposta di Shannon Palus è un ben poco utile “dipende”: se si parla di persone in condizioni di salute critiche o di anziani o di immunodepressi, allora il consiglio è quello di rivolgersi a un dottore e tendenzialmente di posticipare il viaggio; in caso contrario la raccomandazione è sempre la solita, lavarsi le mani il più spesso possibile, e non dovrebbero esserci problemi.
Ma oltre al pericolo di esporsi alla contrazione del virus c’è anche il rischio di venir confinati in quarantena da qualche parte in giro per il mondo, e non riuscire a tornare in casa facilmente. Un’altra grande domanda è quella legata ai rimborsi per i biglietti aerei: anche in questo caso non ce n’è una univoca, dipende dalla politica delle varie compagnie aeree, ma tendenzialmente le assicurazioni non prevedono copertura in caso di epidemia. L’unica speranza per chi volesse un rimborso è che il proprio volo venga cancellato; in quel caso le probabilità di ottenerlo sarebbero più alte.

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.