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Cosa dicono le prime recensioni di “Now and Then”, l’ultima canzone dei Beatles
Dopo l’annuncio a giugno e diversi mesi in cui Paul McCartney e Ringo Starr hanno promosso l’uscita della canzone, mercoledì 1 novembre è finalmente uscita “Now and Then“. Fin da subito l’idea di un inedito realizzato grazie al contributo dell’AI aveva generato sentimenti contrastanti: da una parte i fan più nostalgici e affezionati, emozionati all’idea di poter ascoltare per un’ultima la band, e dall’altra quelli riluttanti di fronte all’uso della tecnologia che si è reso necessario per “estrarre” la voce di John Lennon e adattare la registrazione di George Harrison. Nelle ultime ore ogni appassionato di musica ha avuto modo di ascoltare e riascoltare i quattro minuti di “Now and Then” (e di vedere anche il cortometraggio che ne racconta la storia). Tra i tantissimi che si sono espressi in merito anche Liam Gallagher, che su Twitter ha scritto: «Now n Then è assolutamente incredibile biblica celestiale struggente e commovente allo stesso tempo, lunga vita ai Beatles LG x».
Alexis Petridis, che ha recensito la canzone per il Guardian, ha apprezzato la ballad malinconica che, malgrado non abbia la musicalità di “Strawberry Fields Forever” o “A Day in the Life”, racchiude un testo dalla forte carica emotiva. Secondo Petridis, l’arrangiamento riesce a mascherare magistralmente le difficoltà tecniche del pezzo, che comunque un minimo si percepiscono, riuscendo laddove “Free As a Bird” aveva fallito. Non altrettanto entusiasta è la recensione di Craig Jenkins per Vulture, secondo il quale è impossibile ignorare la scarsa qualità dell’audio originale, a tratti gracchiante e a tratti troppo lieve per risultare comprensibile. Nel complesso è sembrato più un esercizio di machine learning, ha concluso. Non è d’accordo Mark Beaumont, che sull’Indipendent sostiene che il contributo di Lennon è talmente presente da sembrare “vivo” e si amalgama alla perfezione con McCartney: il “patchwork” funziona.