Hype ↓
17:00 mercoledì 10 settembre 2025
Il biopic di Giorgio Armani è già in lavorazione  S’intitola Armani – The King Of Fashion ed è in lavorazione già da mesi, non si sa se con il benestare della famiglia o no.
OpenAI vuole portare il suo primo film animato fatto tutto con l’intelligenza artificiale al prossimo Festival di Cannes Si intitola Critterz, è già in corso di realizzazione, ma il progetto di presentarlo a Cannes appare molto difficile.
Dopo due anni di prove, EssilorLuxottica ha deciso di introdurre la settimana lavorativa corta Le sperimentazioni fatte fin qui hanno dato ottimi risultati, e ora l'azienda sembra intenzionata a cambiare definitivamente modello di produzione
La vita e la carriera del giovane Gigi D’Alessio diventeranno un film Il biopic si intitolerà Solo se canti tu e a interpretare D'Alessio sarà Matteo Paolillo, meglio noto come Edoardo Conte di Mare fuori.
Migliaia di registi, attori, sceneggiatori e lavoratori del cinema hanno firmato un appello per boicottare l’industria cinematografica israeliana Tra questi anche Yorgos Lanthimos, Olivia Colman, Tilda Swinton, Javier Bardem, Ayo Edebiri, Riz Ahmed e Josh O’Connor.
Il tentativo del governo nepalese di vietare i social è finito con 19 morti, le dimissioni del Presidente del Consiglio e il Parlamento in fiamme In 48 ore il Paese è piombato nel caos, il governo è stato costretto a fare marcia indietro e a chiedere pure scusa.
Una giornalista italiana ha scatenato un putiferio per non aver coinvolto Ayo Edebiri in una domanda su MeToo e Black Lives Matter Argomenti sui quali ha preferito interpellare Julia Roberts e Andrew Garfield, gli altri due protagonisti di questa intervista a tre fatta durante la Mostra del cinema di Venezia.
È morto Stefano Benni, inventore del Bar Sport, amico di Daniel Pennac, “performer” con Nick Cave e tante altre cose Romanziere, giornalista, drammaturgo: in ogni sua veste Benni ha saputo raccontare l’italianità, una battuta alla volta.  

Oggi, 20 anni fa, usciva Il diario di Bridget Jones

13 Aprile 2021

Quando l’incarico di interpretare Bridget Jones venne affidato a Renéè Zellweger, lei lo prese sin da subito con la massima serietà. Per molti infatti una texana non sarebbe mai stata all’altezza, a differenza di un’interprete britannica (venne proposta Kate Winslet) di un il ruolo come quello della protagonista inglesissima del best seller di Helen Fielding. Invece la Zellweger modificò il proprio accento, prese 25 chili e per entrare meglio nella parte dell’impiegata lavorò per un mese sotto pseudonimo alla Picador, la stessa casa editrice che aveva pubblicato Il diario di Bridget Jones nel 1996, senza mai essere riconosciuta. Ed è proprio grazie a lei se ancora oggi a distanza di 20 anni il film diretto da Sharon Maguire, basato sull’omonimo romanzo, uscito nelle sale angloamericane il 13 aprile 2001, rimane un’opera indimenticabile.

Come racconta il Guardian, persino Hugh Grant e Colin Firth (nei panni del bellissimo e stronzissimo Daniel Cleaver e dello scontroso Mark Darcy, i due uomini che si contendono il cuore di Bridget), si accorsero solo al termine delle riprese che l’accento naturale della Zellweger era completamente diverso, e che scindere le due donne, attrice e personaggio, era diventato difficilissimo. Bridget Jones, apologia di tutte le trentenni single, che beve, fuma (ogni tanto prova a smettere), sbaglia, ci ricasca, colleziona un interminabile elenco di figure tremende (tra le scene immortali del primo film c’è sicuramente quella della presentazione del libro, «signore e signori benvenuti alla presentazione del più grande libro dei nostri tempi, escludendo i suoi romanzi, e anche i suoi, e anche a suoi che non sono niente male»). Ogni donna imperfetta si è riconosciuta almeno un po’ nelle insicurezze di Bridget, così lontana da Carrie Bradshaw di Sex and the City e così vicina a tutte le donne normali, che ha insegnato che per andare a letto con qualcuno le possibilità aumentano se proprio quel giorno indossi un paio di mutande contenitive (quelle che sempre secondo il Guardian sarebbero state riscoperte durante il lockdown).

Come ha evidenziato Rebecca Nicholson, un film del genere ora non avrebbe senso, non farebbe nemmeno ridere (qualche anno fa era emersa la possibilità di trarne anche una serie, idea poi naufragata). I personaggi fumano in casa, alle feste, nei ristoranti, nei pub e negli uffici, come se fosse Mad Men e non la Londra nel 2001. Bridget ha 32 anni, è ossessionata dal suo peso e preoccupata di diventare zitella (ma, appunto, ha solo 32 anni), pensa che a renderla felice sarà il matrimonio o la perdita di qualche chilo, e il suo capo le manda delle mail in cui elogia le sue tette. «Eppure il film è piacevole proprio perché mostra quanto il nostro contesto culturale sia in continua evoluzione. È ingenuo ma cinico, gioiosamente disordinato, adorabilmente stupido», ha scritto. «È una sorta di celebrazione del fallimento e dell’essere un po’ una merda». Lo aveva detto Hugh Grant alla Bbc ricordando Bridget, qualche tempo fa.

Articoli Suggeriti
OpenAI vuole portare il suo primo film animato fatto tutto con l’intelligenza artificiale al prossimo Festival di Cannes

Si intitola Critterz, è già in corso di realizzazione, ma il progetto di presentarlo a Cannes appare molto difficile.

Nathan Hill, il re del passaparola

Incontro con lo scrittore americano, autore di Wellness, romanzo famigliare uscito in sordina nel maggio del 2024 ma che nell’estate del 2025 nessuno può dire di non conoscere.

Leggi anche ↓
OpenAI vuole portare il suo primo film animato fatto tutto con l’intelligenza artificiale al prossimo Festival di Cannes

Si intitola Critterz, è già in corso di realizzazione, ma il progetto di presentarlo a Cannes appare molto difficile.

Nathan Hill, il re del passaparola

Incontro con lo scrittore americano, autore di Wellness, romanzo famigliare uscito in sordina nel maggio del 2024 ma che nell’estate del 2025 nessuno può dire di non conoscere.

Tutte le stagioni dell’arte

Intervista a Lorenzo Giusti, Direttore della GAMeC - Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo.

È morto Stefano Benni, inventore del Bar Sport, amico di Daniel Pennac, “performer” con Nick Cave e tante altre cose

Romanziere, giornalista, drammaturgo: in ogni sua veste Benni ha saputo raccontare l’italianità, una battuta alla volta.  

Dopo anni di tentativi falliti, finalmente Call of Duty diventerà un film

Grazie a un accordo tra Paramount e Activision, una delle più importanti saghe videoludiche di sempre arriverà sul grande schermo.

Gianluca Brando, scultore dell’abitare

Abbiamo intervistato lo scultore di Maratea classe 1990, che riflette sul concetto universale di casa, e ha collaborato con all'apertura del nuovo store di Birkenstock a Milano.