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04:14 venerdì 17 ottobre 2025
Oltre alle bandiere di One Piece, nelle proteste in Usa è spuntato un altro strano simbolo: i costumi gonfiabili da animale Costumi da rana, da dinosauro, da unicorno: se ne vedono diversi in tutte le città in cui si protesta con Trump e contro l'Ice.
Secondo Christopher Nolan, non c’è un attore che quest’anno abbia offerto un’interpretazione migliore di The Rock in The Smashing Machine Quello del regista è il più importante endorsement ricevuto da The Rock nella sua rincorsa all'Oscar per il Miglior attore protagonista.
Dopo 65 anni di pubblicazione, Il Vernacoliere chiude ma non esclude il ritorno Lo ha annunciato su Facebook il fondatore e direttore Mario Cardinali, che ha detto di essere «un po' stanchino» e spiegato la situazione di crisi del giornale.
Nel cinema non si è mai vista una campagna promozionale come quella di Bugonia Tra siti cospirazionisti e cartelloni vandalizzati, il marketing per il lancio del nuovo film di Yorgos Lanthimos è uno dei più azzeccati degli ultimi anni.
Londra è la città europea che sta battendo ogni record in fatto di telefoni rubati Solo nel 2024 ne sono stati rubati più di 80 mila, la maggior parte dei quali rivenduti poi sul mercato nero internazionale.
È morto Drew Struzan, l’illustratore che ha disegnato le locandine di moltissimi successi di Hollywood Star Wars, Indiana Jones, Ritorno al futuro, E.T, Blade Runner, I Goonies, La cosa: la locandina che vi viene in mente pensando a questi film l'ha disegnata lui.
I lettori di Jia Tolentino non hanno preso bene la sua collaborazione con Airbnb Sia gli ammiratori che i detrattori sono rimasti molto delusi dalla sua decisione di lavorare con un'azienda come Airbnb.
Nella nuova campagna Moncler c’è la reunion di Al Pacino e Robert De Niro Si chiama Warmer Together e vuole celebrare «le emozioni e il calore dello stare insieme».

Nessuno vuole pagare per i danni causati dal “biggest IT outage ever”

22 Luglio 2024

«Colpa nostra, scusate», si può riassumere così la strategia comunicativa di CrowdStrike dopo quello che è già passato alla storia come «the largest IT outage in history»: per ore e ore, gli schermi di otto milioni e mezzo di dispositivi Windows in tutto il mondo sono rimasti fermi sul Blue Screen of Death. Il risultato è stato catastrofico per i trasporti internazionali – prendiamo come riferimento i voli aerei: 38 mila sono stati posticipati e 4200 cancellati, in tutto il mondo – per le transazioni bancarie, per le trasmissioni tv e in streaming, per i sistemi informatici in generale. I danni sono difficili da quantificare perché il problema ancora non è stato risolto del tutto, ma una primissima stima dice che la cifra dovrebbe aggirarsi (e potrebbe pure superare) il miliardo di dollari. Ovviamente, sono moltissimi quelli che dicono che a pagare dovrebbe essere CrowdStrike. Anche perché Windows non ha nessuna intenzione e nessun motivo per farlo, e al momento non si capisce che tipo di copertura assicurativa le aziende colpite abbiano a disposizione in casi come questo.

Come detto, l’azienda si è profusa in scuse per tutto lo scorso fine settimana e ha assicurato che i suoi tecnici hanno già messo a posto «una buona parte» dei dispositivi messi fuori uso dall’ormai famigerato aggiornamento del software di sicurezza FalconSensor. Quello che CrowdStrike non ha detto – concedendo il beneficio del dubbio si può attribuire la dimenticanza al fatto che l’azienda era pur sempre impegnata nel più grande intervento IT della storia – è se ha intenzione di risarcire privati e aziende che hanno subìto danni a causa del disastroso aggiornamento. Non che la domanda non sia stata posta, praticamente da tutti i giornalisti che hanno contattato l’ufficio stampa di CrowdStrike nelle ultime ore. La risposta finora è stato un generico no comment, che Chris Isidore su Cnn spiega così: per un’azienda il cui fatturato ammonta a 4 miliardi di dollari l’anno, pagarne uno in risarcimento sarebbe un problema enorme.

C’è anche chi però ha fatto notare che nel contratto che i clienti di CrowdStrike – che, vale la pena ricordarlo, è una delle più grandi aziende nel settore della cybersecurity, attiva in quasi duecento Paesi nel mondo e che impiega migliaia di tecnici – c’è una clausola che protegge l’azienda da questo tipo di responsabilità. Che basti questa clausola a proteggere CrowdStrike da tutte le possibili (probabili, quasi certe) cause che verranno intentate nei suoi confronti è tutto da vedere, però. Una cosa soltanto è sicura: la posizione di quasi monopolio che l’azienda ha nel suo settore non verrà intaccata più di tanto. Sempre su Cnn si legge che nella peggiore delle ipotesi, solo il 5 per cento dei suoi attuali utenti passeranno alla concorrenza. Forse è a causa di questa consapevolezza della sua posizione dominante che l’ultimo aggiornamento ha causato quello che ha causato: si diventa pigri quando si sa che nella peggiore delle ipotesi si perderà solo il 5 per cento della propria clientela. E, forse, un miliardo di dollari di fatturato.

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