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La Russia sta vivendo una crisi delle patate senza precedenti  Il raccolto è stato pessimo e neanche le importazioni dall’alleata Bielorussia riescono a risolvere la carenza di ortaggi.
Anche Spagna e Francia dichiarano guerra al fumo all’aperto In arrivo divieti di fumo in parchi, spiagge e anche nelle terrazze di bar e ristoranti per tutelare i bambini.
Haribo ha ritirato delle caramelle perché contenevano cannabis e non Coca Cola Nei Paesi Bassi una coppia ha portato i dolciumi alla polizia dopo che i figli hanno cominciato a comportarsi in maniera strana.
Kevin Costner è stato denunciato da un’attrice per una scena di stupro non prevista durante le riprese di Horizon Un episodio che ricorda molto quello che successe a Maria Schneider sul set di Ultimo tango a Parigi.
Dopo 60 anni a Mosca è stato inaugurato un nuovo monumento dedicato a Stalin Si trova nella stazione della metropolitana Taganskaya ed è l'esatta riproduzione di un monumento "perso" nel 1966.
Per prepararsi al ruolo di giurata del Booker, Sarah Jessica Parker ha detto che sta leggendo due libri al giorno Ha preso molto sul serio il ruolo, che prevede la lettura di 170 libri entro il 29 luglio.
In Slovacchia hanno deciso che la soluzione al problema degli orsi è mangiarli Ce ne sono troppi nelle foreste del Paese e il governo vuole diminuirne drasticamente il numero, anche se si tratta di una specie protetta.
A causa della crisi climatica un ghiacciaio in Svizzera è collassato e ha distrutto un intero villaggio Il sistema di monitoraggio ha permesso di evacuare per tempo il paese, ma il disastro di Blatten potrebbe ripetersi presto.

Un gruppo di artisti palestinesi vuole organizzare la Biennale di Gaza

28 Novembre 2024

Usare l’arte come strumento di resistenza e di speranza: diversi artisti palestinesi si stanno organizzando, scrive il Guardian, per fare una “biennale” a Gaza. Sono circa 50 e vengono tutti dal territorio occupato, anche se non tutti vivono ancora in Palestina. La difficoltà a entrare e uscire da Gaza, infatti, rappresenta il più grande ostacolo logistico che gli organizzatori devono affrontare. Circa un quarto degli artisti si è rifugiato in Egitto nei mesi precedenti: proveranno, questi, a spedire le loro opere insieme agli aiuti umanitari. Il problema è che gli aiuti vengono fatti entrare con il contagocce, e sono anche soggetti a razzie da parte di bande armate che gestiscono il mercato nero, con il tacito consenso dell’esercito israeliano. Altri, invece, manderanno i lavori in forma digitale. Altri ancora, infine, hanno annunciato che collaboreranno con artisti presenti in Cisgiordania per “ricreare da remoto” i manufatti.

Il Guardian ha parlato con uno degli organizzatori, il 26enne Tasneem Shatat, originario di Khan Younis: «I più grandi eventi artistici del mondo si chiamano “biennali”, ospitano gli artisti più importanti che si occupano dei temi fondamentali del mondo con la loro arte. Per noi, gli artisti più importanti del mondo oggi sono quelli di Gaza». Il nome è anche una speranza: che l’iniziativa possa essere ricorrente, e quindi un appuntamento continuo per sperare in un futuro di pace.

Nel manifesto della Biennale (si trova qui, con il fundraiser) si legge: «Questo lavoro è fondamentale per documentare la vita in guerra, ed è un modello di sopravvivenza per tutti noi. L’arte ci consente di porci domande che non possiamo porre e di raccontare storie che vanno oltre la portata delle news e delle statistiche». «La Biennale di Gaza ha l’obiettivo di mettere la lotta di un popolo al centro dell’impegno artistico. È un intervento nel mondo dell’arte che rompe con la normale procedura espositiva: la nostra diversità riflette l’urgenza e l’eccezionalità della situazione». Il progetto è ancora nelle fasi iniziali, e molto dipenderà dai fondi privati, soprattutto di istituzioni che vorranno supportarlo.

Nell’immagine, l’opera di Mustafa Muhanna “Hope on the Road”.

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