Le storie, le interviste, i personaggi del nuovo numero di Rivista Studio.
Dopo mesi di chiusura, il Berghain ha riaperto al pubblico
Ha riaperto il leggendario club, meta obbligata di praticamente chiunque passi qualche giorno a Berlino – compresa l’influencer Caroline Calloway, che ci era andata indossando una maglia della Corona (la birra) proprio il giorno prima che chiudesse a causa della pandemia. Il tempio della techno ammette l’ingresso a 50 persone per volta e, per ora, non permette di ballare.
Come ha spiegato Dazed & Confused, questa surreale situazione è enfatizzata dall’installazione di sound art del duo Tamtam – Sam Auinger e Hannes Strobl – che occuperà gli spazi anteriori dell’ex centrale termoelettrica (non quelli dove si balla normalmente), e si chiama Eleven Songs – Halle am Berghain. Si tratta di un paesaggio sonoro surreale che incorpora rumori della città, mormorii e il suono del passaggio di un elicottero. Per rispettare le linee guida sul distanziamento sociale, in mostra sono ammesse solo 50 persone alla volta (anche se, fortunatamente, i visitatori non devono preoccuparsi di essere ammessi all’interno, come accade di solito). Non sorprende che ci siano già code per entrare: la mostra dovrebbe terminare il 2 agosto ed è senz’altro un’occasione unica per vivere un’esperienza del Berghain inedita e spiazzante, nell’attesa che l’interno dell’edificio torni a brulicare di corpi sudati, poco vestiti e molto poco distanziati.

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.

Reportage dalla "capitale del sud" dell'Ucraina, città in cui la guerra ha imposto un dibattito difficile e conflittuale sul passato del Paese, tra il desiderio di liberarsi dai segni dell'imperialismo russo e la paura di abbandonare così una parte della propria storia.