Nata a Mestia, al confine con la Russia, trasferitasi a Palermo, Jorjoliani scrive in italiano per raccontare il suo Paese, la Georgia. L'abbiamo incontrata e con lei abbiamo parlato di radici, folklore, traduzioni, Stalin e turistificazione.
A Venezia The Banshees of Inisherin ha ricevuto la standing ovation più lunga di tutte
Tredici minuti di standing ovation. Tutto il pubblico di Venezia è scattato in piedi per The Banshees of Inisherin di Martin McDonagh, finora la reazione più entusiastica suscitata da uno dei film fin qui presentati al Lido. McDonagh e le star del lungometraggio, Colin Farrell, Brendan Gleeson (con loro il regista aveva girato il bellissimo In Bruges nel 2008) e Kerry Condon erano tra il pubblico e, come riporta Variety si sono abbracciati durante l’ovazione. Forse anche pensando alle numerose recensioni positive e non solo agli applausi, The Banshees of Inisherin sembra essere destinato alla candidatura agli Oscar. D’altronde la casa di produzione del film, la Searchlight Pictures, dopo Nomadland e Birdman, è ormai abituata a concorrere per i premi dell’Academy.
‘The Banshees of Inishirin’ is the breakout darling of #Venice79 landing a 13-minute standing ovation for Colin Farrell and Martin McDonagh, the longest of the festival so far. pic.twitter.com/dyNCKzBPw5
— Ramin Setoodeh (@RaminSetoodeh) September 5, 2022
Ma in fondo il metro degli applausi non è mai scientifico e l’accoglienza lunga e rumorosa è stata sicuramente incoraggiata da Colin Farrell, che rompendo ogni legame con la tradizione è andato tra la folla per fare selfie con i fan e firmare autografi. E poi, ancora, a un certo punto l’attrice Phoebe Waller-Bridge, compagna di McDonagh, si è chinata sulla sedia e l’ha baciato, suscitando un’ulteriore ovazione del pubblico. La folla è stata così entusiasta e l’ovazione così prolungata che l’organizzazione della Mostra è stata costretta a modificare leggermente il programma e a rimandare di un minuto il debutto di Don’t Worry Darling di Olivia Wilde, che invece continua a catturare l’attenzione per le numerose polemiche che lo riguardano.
Nata a Mestia, al confine con la Russia, trasferitasi a Palermo, Jorjoliani scrive in italiano per raccontare il suo Paese, la Georgia. L'abbiamo incontrata e con lei abbiamo parlato di radici, folklore, traduzioni, Stalin e turistificazione.
C'è la sua firma su 1992, Gomorra, The Bad Guy, Esterno notte, Il traditore e Il maestro. E adesso anche su una delle sorprese di questo anno cinematografico: Breve storia d'amore, la sua opera prima da regista.