Per ottenere il visto anche i turisti europei dovranno rivelare i propri account social e quanto si è postato nell'ultimo quinquennio.
A Rovaniemi, in Lapponia, il Santa Park e il celebre villaggio di Babbo Natale stanno vivendo una stagione anomala: insieme ai turisti arrivati da tutto il mondo per visitare “la città natale” di Santa Claus ci sono anche gli uomini dei contingenti della NATO dispiegati lungo il confine tra Finlandia e Russia. La notizia, riportata dal Guardian descrive lo stupore di molti visitatori che, accanto alle luci natalizie, s’imbattono in mezzi blindati e pattuglie in assetto invernale. L’area vede infatti un numero crescente di mezzi ed esercitazioni da quando la Finlandia è entrata nell’Alleanza Atlantica nel 2023: il nord del Paese è diventato uno dei punti di osservazione più sensibili in Europa.
Il rafforzamento della presenza alleata si concentra anche attorno alla base di Rovajärvi, uno dei poligoni militari più estesi del Nord Europa, utilizzato per manovre in condizioni artiche. Qui l’inverno offre un ambiente ideale per addestrare le truppe alle operazioni in clima estremo, un aspetto cruciale in una fase in cui l’Artico sta assumendo una rilevanza strategica crescente per rotte, risorse e capacità di protezione territoriale. Rovaniemi, posta poco sotto il circolo polare artico e collegata ai principali assi logistici della regione, diventa così uno snodo tattico essendo un luogo accessibile, con buone infrastrutture e vicino alla frontiera.
Lo sviluppo della regione però è legato da decenni al turismo, che spiega l’altra identità della città. Dagli anni Sessanta Rovaniemi si è proposta come “casa ufficiale” di Babbo Natale, costruendo un distretto tematico che richiama ogni inverno centinaia di migliaia di visitatori attratti dall’aurora boreale, dai parchi dedicati a Santa Claus e da un immaginario che fonde folklore e marketing territoriale. Nelle ultime stagioni però la Lapponia ha registrato tensioni legate ai droni sconfinati e a brevi chiusure di valichi con la Russia. La coabitazione tra festa e vigilanza militare ribadisce quanto l’Artico sia ormai terreno di competizione strategica. Il natale del nord Europa, pur mantenendo intatti i suoi riti, deve quindi ora misurarsi anche con le priorità dettate dalla sicurezza continentale.