Trovare una risposta alla domanda “che lavoro fai”; meno longreads.com e più nonna; un po' di Zavattini e un po' di Joyce: alcuni buoni propositi per l'anno appena iniziato dalla redazione e alcuni amici di Studio.
Dalla guerra segreta del Monopoly al Terzo Reich all'unica donna signora della guerra in Afghanistan. Un po' di cose interessanti pubblicate dagli altri nel 2014, selezionate per voi dalla redazione di Studio.
L’anno appena passato di questo sito, con i trenta articoli che voi lettori avete apprezzato di più. In attesa di un 2015 fatto di nuove sfide e letture da darvi, un po' di cose da rileggere oppure salvare per un giorno di pioggia.
Non solo libri, dischi e cinema: il meglio delle liste trovate in giro per la rete e riferite a quest’anno quasi finito. Le notizie più strambe, i titoli di studi accademici più ridicoli, il miglior giornalismo longform e molto altro.
Alberi di natale, film annullati, il business dell'erba e le condizioni di Yahoo. Come al solito, una raccolta di bei pezzi usciti nel corso della settimana da leggere con calma sotto il vischio.
Quali sono i dischi, singoli ed Ep da non perdere tra quelli usciti quest'anno? Rispondono amici e collaboratori di Studio in una serie di liste che riassumono gli ultimi dodici mesi di musica.
Dalla redazione e da amici collaboratori di Studio, la classifica (secondo ognuno) dei migliori libri dell’anno, in forma di lista o in forma più narrativa, con qualche eccezione alla regola del 2014. Fiction, molta nonfiction e qualche articolo.
Quello che c'è da ricordare, e che forse vi siete persi, tra i film e le serie del 2014: qualche titolo noto e meno noto segnalato dai collaboratori, dalla redazione e da altri amici di Studio.
Come si dipinge un presidente, i 30 anni di Purple Rain, nuove video star di internet e dei Paesi che esistono, nonostante tutto: cose belle da leggere con calma.
I Bitcoin a Disney World, la musica d'oggi secondo Steve Albini, ubriacature storiche e il piano di Facebook per collegare TUTTO il mondo a Facebook. Storie da leggere con calma durante il fine settimana.
Francia, Spagna, Inghilterra e Svezia l'hanno già fatto, Italia e Danimarca ci stanno pensando. Che senso ha votare in Europa sul riconoscimento di uno Stato palestinese? Abbiamo sentito un po' di pareri.
Per chi però non fosse riuscito a passare, abbiamo messo a punto alcuni brevi recap su quello che ci siamo detti. Divisi per macro-temi: sport, intrattenimento, moda e arte, politica, media&tecnologia.
Trivellare il fondo del mare, la scoperta di una lingua universale che forse non sapete nemmeno di conoscere, capire Napoli, oggetti falliti: storie e racconti a cui affidare un pomeriggio di siesta.
Le cose che ci siamo detti a Studio in Triennale: nei talk dedicati alla società abbiamo parlato di cosa parliamo quando parliamo di Europa, di ipotesi sull'Euro, dell'operato del governo Renzi, della sua connotazione politica, e di tanto altro.
Le cose che ci siamo detti a Studio in Triennale: Blendle e il modello iTunes delle news, il futuro del giornalismo tra paywall e ricavi in ribasso, la questione big data e il loro impatto sulla vita quotidiana.
Le cose che ci siamo detti a Studio in Triennale: il lavoro della Fondazione Trussardi, ovvero come fare conoscere l'arte contemporanea partendo dai luoghi. Una rivista di moda con pochi fronzoli e molto approfondimento, Vestoj. Un pomeriggio dedicato a brand e cultura.