Non solo libri, dischi e cinema: il meglio delle liste trovate in giro per la rete e riferite a quest’anno quasi finito. Le notizie più strambe, i titoli di studi accademici più ridicoli, il miglior giornalismo longform e molto altro.
Alberi di natale, film annullati, il business dell'erba e le condizioni di Yahoo. Come al solito, una raccolta di bei pezzi usciti nel corso della settimana da leggere con calma sotto il vischio.
Quali sono i dischi, singoli ed Ep da non perdere tra quelli usciti quest'anno? Rispondono amici e collaboratori di Studio in una serie di liste che riassumono gli ultimi dodici mesi di musica.
Dalla redazione e da amici collaboratori di Studio, la classifica (secondo ognuno) dei migliori libri dell’anno, in forma di lista o in forma più narrativa, con qualche eccezione alla regola del 2014. Fiction, molta nonfiction e qualche articolo.
Quello che c'è da ricordare, e che forse vi siete persi, tra i film e le serie del 2014: qualche titolo noto e meno noto segnalato dai collaboratori, dalla redazione e da altri amici di Studio.
Come si dipinge un presidente, i 30 anni di Purple Rain, nuove video star di internet e dei Paesi che esistono, nonostante tutto: cose belle da leggere con calma.
I Bitcoin a Disney World, la musica d'oggi secondo Steve Albini, ubriacature storiche e il piano di Facebook per collegare TUTTO il mondo a Facebook. Storie da leggere con calma durante il fine settimana.
Francia, Spagna, Inghilterra e Svezia l'hanno già fatto, Italia e Danimarca ci stanno pensando. Che senso ha votare in Europa sul riconoscimento di uno Stato palestinese? Abbiamo sentito un po' di pareri.
Per chi però non fosse riuscito a passare, abbiamo messo a punto alcuni brevi recap su quello che ci siamo detti. Divisi per macro-temi: sport, intrattenimento, moda e arte, politica, media&tecnologia.
Trivellare il fondo del mare, la scoperta di una lingua universale che forse non sapete nemmeno di conoscere, capire Napoli, oggetti falliti: storie e racconti a cui affidare un pomeriggio di siesta.
Le cose che ci siamo detti a Studio in Triennale: nei talk dedicati alla società abbiamo parlato di cosa parliamo quando parliamo di Europa, di ipotesi sull'Euro, dell'operato del governo Renzi, della sua connotazione politica, e di tanto altro.
Le cose che ci siamo detti a Studio in Triennale: Blendle e il modello iTunes delle news, il futuro del giornalismo tra paywall e ricavi in ribasso, la questione big data e il loro impatto sulla vita quotidiana.
Le cose che ci siamo detti a Studio in Triennale: il lavoro della Fondazione Trussardi, ovvero come fare conoscere l'arte contemporanea partendo dai luoghi. Una rivista di moda con pochi fronzoli e molto approfondimento, Vestoj. Un pomeriggio dedicato a brand e cultura.
Le cose che ci siamo detti a Studio in Triennale: oltre le battute su Luciano Moggi, Andrea Agnelli ha parlato a lungo (con Simon Kuper) dello stato del calcio italiano, di cosa significa amministrare uno stadio di proprietà, di quali modelli prendere a riferimento.
Le cose che ci siamo detti a Studio in Triennale: nei talk dedicati all'intrattenimento ci siamo chiesti perché ci piacciono così tanto le storie vere, e perché vorremmo tutti raccontare storie (anche se è sempre più difficile farne un mestiere).
Il punto all'indomani della fine del nostro festival alla Triennale di Milano. Molta partecipazione ed entusiasmo, tanti dibattiti e riflessioni coi nostri ospiti, che hanno saputo far parlare di sé. Grazie a tutti, ci vediamo il prossimo anno.