La stazione si chiama Maryam Moghaddas, che in persiano significa proprio Vergine Maria, e si trova vicino alla più grande chiesa della città.
ATM ha messo online l’archivio delle sue vecchie campagne e sono bellissime
I manifesti, i depliant e le locandine di Azienda Trasporti Milanesi riflettono l’evoluzione del costume e della società milanese.

Sono diversi anni che ATM sta lavorando alla digitalizzazione del suo sterminato archivio storico di foto, immagini che vanno dalla fine dell’Ottocento fino ai primi anni Duemila e raccontano l’evoluzione dei mezzi di trasporto, la costruzione dei depositi, i lavoratori e la trasformazione di Milano. Ora, per festeggiare la vittoria del premio ADI Design Index, grazie alla mostra ATM Manifesto, l’Azienda Trasporti Milanesi ha inaugurato una nuova sezione sul sito dell’Archivio Storico. La mostra, rimasta aperta dal 23 novembre 2024 al 12 gennaio 2025 all’ADI Design Museum di piazza Compasso d’Oro e curata da Matteo Pirola, era un viaggio nella comunicazione visiva a partire dagli anni Cinquanta attraverso manifesti, depliant, locandine e pagine di riviste che mostrano le scelte stilistiche e grafiche nel tempo. Tra i materiali esposti, documenti esclusivi narravano episodi significativi come la nascita del celebre tram Carrelli e l’inaugurazione della linea metropolitana M1, che festeggia 60 anni.
«Avanti, c’è posto!», ad esempio, è un fascicolo informativo degli anni ’50 sui comportamenti corretti da tenere sui mezzi pubblici, a cura dell’Azienda Tranviaria Municipale, Servizi Urbani, con diciassette tavole illustrate. “Biglietti d’invito a lasciare l’automobile a casa” è la campagna di Natale del 1990. Il sottotitolo dice: «Addio auto. L’ATM vi propone tre modi per viaggiare a Milano con grande comodità. E con maggiore risparmio grazie ai prezzi speciali validi dal 10 dicembre fino al 31 dicembre 1990». E poi «Chi tenta di viaggiare gratis non ha capito niente», «Sul tram si incontra tutta Milano», «Vai in centro quando ti pare» e tante altre campagne che riflettono l’evoluzione del costume e della società milanese, ora disponibili anche sul sito.