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Amazon vuole far parlare Alexa con la voce dei nostri parenti morti

Per una ragione che nessuno è ancora riuscito a capire, Amazon ha annunciato di essere al lavoro su una nuova feature da aggiungere a quelle già disponibili per i dispositivi Alexa: la riproduzione della voce dei nostri cari estinti a partire anche da un singolo, brevissimo file audio. Secondo quanto riporta Gizmodo, l’annuncio è stato fatto dai dirigenti di Amazon durante al conferenza re: MARS. Si tratta di un grande evento dedicato alla tecnologia, un raduno di eccellenze che per la modica cifra di 1500 dollari (questo il prezzo del biglietto) concede il privilegio di scoprire tutte le buone ragioni per le quali è un’ottima idea spendere dei soldi per acquistare un dispositivo che ci parla con la voce dei nostri parenti e/o amici scomparsi. Come ha spiegato il Senior Vice President and Head Scientist della divisione di Amazon che si occupa di Alexa, Rohit Prasad, la nuova feature dovrebbe essere abbastanza semplice da implementare: basterebbe fornire ad Alexa poche parole pronunciate dalla persona la cui voce si vuole riprodurre, e in un attimo il dispositivo dovrebbe cominciare a parlare usando quella voce.

Nella sua presentazione, Prasad è sembrato sinceramente entusiasta all’idea di fornire ai clienti Amazon questo nuovo, affascinante servizio (sarà incluso nel pacchetto offerto agli abbonati Prime o bisognerà pagare un sovrapprezzo per usufruirne? Chissà, lo scopriremo). A quanto pare, Prasad e il resto dei dirigenti Amazon sono gli unici a non vedere le inquietanti implicazioni di questa tecnologia, senza considerare tutti rischi per la sicurezza posti dalla stessa: cosa potrà mai andare storto fornendo a un dispositivo elettronico la capacità di imitare la voce di chiunque, in qualsiasi momento? Certo, per farsi un’idea delle conseguenza potenzialmente disastrose di questi strumenti basterebbe guardare Be right back, il primo episodio della seconda stagione di Black Mirror, in cui una donna (interpretata da Hayley Atwell) si ritrova incastrata in una inquietante relazione con una “copia” del suo defunto compagno Ash, un corpo sintetico all’interno del quale è stata caricato un surrogato della coscienza di Ash (Domhnall Gleeson) ricavata dalle tracce lasciate online dall’uomo mentre era in vita. Purtroppo Black Mirror per il momento è solo su Netflix, e ci sta che la dirigenza di Amazon non abbia modo di vederlo fino a quando i diritti non saranno acquisiti anche da Prime Video.