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14:53 mercoledì 30 aprile 2025
Tutti i media hanno ripreso un articolo di Reuters sulla vibrazione atmosferica indotta, che però non c’entra niente con il blackout iberico (e forse non esiste) E infatti Reuters quell'articolo è stata costretta a cancellarlo.
La chiusura della più famosa sauna di Bruxelles è un grosso problema per la diplomazia internazionale A Bruxelles tutti amano la sauna nella sede della rappresentanza permanente della Finlandia. Che ora però resterà chiusa almeno un anno.
C’è un cardinale che potrebbe non partecipare al conclave perché non si riesce a capire quando è nato Philippe Nakellentuba Ouédraogo, arcivescovo emerito di Ouagadougou, capitale del Burkina Faso, ha 80 anni o 79? Nessuno riesce a trovare la risposta.
La Corte europea ha vietato ai super ricchi di comprarsi la cittadinanza maltese Per la sorpresa di nessuno, si è scoperto che vendere "passaporti d'oro" non è legale.
Una nuova casa editrice indipendente pubblicherà soltanto libri scritti da maschi Tratterà temi come paternità, mascolinità, sesso, relazioni e «il modo in cui si affronta il XXI secolo da uomini».
Nella classifica dei peggiori blackout della storia, quello in Spagna e Portogallo si piazza piuttosto in basso Nonostante abbia interessato 58 milioni di persone, ce ne sono stati altri molto peggiori.
Microsoft ha annunciato che dal 5 maggio Skype “chiude” definitivamente L'app non sarà più disponibile, chi ancora si ricorda le credenziali potrà usarle per accedere a Teams.
Alexander Payne sarà il presidente della giuria alla prossima Mostra del cinema di Venezia Il regista torna sul Lido dopo un'assenza di otto anni: l'ultima volta ci era stato per presentare il suo film Downsizing.

Chi è Mitski, la cantante dell’anno di cui probabilmente non avete sentito parlare

Il suo quinto album, Be The Cowboy è in testa a molte liste dei migliori dischi del 2018.

18 Dicembre 2018

Ce ne siamo accorti consultando le liste dei migliori album dell’anno pubblicate dalle riviste inglesi e americane nelle ultime settimane: nella lista dei 50 dischi del 2018 di Pitchfork era al primo posto, nei 50 del Guardian al quinto, nei 15 di Vulture di nuovo al primo. Gia Tolentino del New Yorker le ha dedicato un bellissimo articolo dal titolo: The Misreading of Mitski. Se dall’altra parte dell’Oceano hanno fatto in tempo a fraintederla, da noi se n’è parlato pochissimo (ho condotto un breve sondaggio tra amici e conoscenti, la maggior parte solitamente sul pezzo: nessuno sapeva chi fosse). Per rimediare mi sono lanciata su Spotify ad ascoltare questo presunto capolavoro, Be The Cowboy. Quello che ho dedotto, dopo circa un centinaio di ascolti in loop dei 14 brani che compongono l’album e un’approfondita analisi dei testi, dei video e del personaggio Mitski, è che sì, Be The Cowboy è un disco portentoso, probabilmente il migliore dell’anno.

28 anni, metà giapponese e metà americana, Mitski Miyawaki scrive tutte le canzoni che canta. Be The Cowboy, uscito ad agosto, è il suo quinto album. Come i precedenti si basa su una regola semplice ed efficace, qui lucidata alla perfezione: le canzoni più intense e gioiose sono quelle che trasportano i pensieri più tristi, cupi e taglienti. Ogni brano è composto da improvvise esplosioni, folate di vento capaci di alzare la gonna e mostrare cosa c’è sotto, provocando desiderio, disagio e meraviglia. La classicità del timbro vocale di Mitski si fonde con piccoli trionfi sonori. Tutto è troppo breve e molto intenso (i brani dell’album durano in media due minuti), eppure, nel complesso, maestoso. «ll disco di un’introversa che canta d’amori perduti e rimpatriate disastrose», l’aveva definito Claudio Todesco su IL (e allora qualcuno ne aveva parlato) un quadretto che la voce narrante compone con humor nero, garbo e dignità, senza mai dimenarsi troppo né rinunciare alle buone maniere. 14 piccole perle che Vulture definisce «both mannered and explosive»: trattenute ed esplosive allo stesso tempo.

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È giunto quindi il momento di recuperare tutto, anche gli equivoci: nel suo articolo Gia Tolentino sottolinea come a causa della sua riservatezza e dell’aura di saggezza che emana – dal viso, dai testi – Mitski venga spesso fraintesa. Un esempio: la sua prima canzone di successo, “Your Best American Girl”, tratta dall’acclamato album Puberty 2 (anche questo da riscoprire), era stata salutata come la risposta a un mondo, quello dell’indie rock, dominato dal “maschio bianco” e più in generale come una riflessione sul tema dell’alienazione, dell’identità razziale, della depressione. Come scrisse lei stessa in un lungo post su Facebook, «Non stavo pensando a niente di tutto ciò mentre la stavo scrivendo. Non stavo cercando di inviare alcun messaggio. Ero soltanto innamorata».

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