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20:43 giovedì 31 luglio 2025
Dopo otto anni di studio non stop, la Lofi Girl si è finalmente diplomata Il volto dell’amatissimo canale YouTube ha mostrato il diploma su TikTok, dopo aver tenuto compagnia a milioni di studenti e lavoratori.
In Nepal oltre il settanta per cento delle auto vendute è elettrico In soli cinque anni il tasso di auto elettriche in circolazione nel paese ha raggiunto quello di Norvegia e Singapore. 
Hollywood sembra intenzionata a dare un sequel a tutte le commedie romantiche degli ultimi trent’anni Mentre si gira "Il diavolo veste Prada 2" sono stati annunciati i ritorni di "Il matrimonio del mio migliore amico" e "Sognando Beckham".
A Newton i residenti stanno protestando perché è stata rimossa la bandiera italiana dipinta su una strada La linea tricolore era un simbolo storico: la sindaca ha difeso la scelta parlando di esigenze di sicurezza stradale.
Il Washington Post ha pubblicato una lista dei nomi dei minori uccisi a Gaza Il lungo elenco occupa due intere pagine della testata ma copre meno del 20% della lista di morti accertate.
Yorgos Lanthimos ha diretto il nuovo video di Jerskin Fendrix con protagonista Emma Stone La star è la protagonista del bizzarro video Beth’s Farm, che anticipa il secondo album del musicista e collaboratore di Lanthimos. 
Anche il Regno Unito accelera sul riconoscimento della Palestina come Stato  La mossa del presidente francese Macron sembra aver innescato un cambiamento di rotta senza precedenti nel Vecchio continente.
È morta a 101 anni la donna che diede il nome all’hula hoop Joan Anderson scoprì il gioco in Australia e ne coniò il nome, ma il suo contributo venne riconosciuto solo cinquanta anni dopo.

L’acquamazione è la nuova frontiera nel mondo dei funerali ecosostenibili

03 Luglio 2023

In epoca di crisi climatica, ogni contributo alla causa della salvezza del genere umano è benaccetto. Anche quello di chi, tecnicamente, al genere umano non appartiene più, cioè i morti. Come riporta il Guardian, anche i cari estinti possono aiutare alla conservazione del sempre più fragile e danneggiato ecosistema terrestre, scegliendo il metodo di sepoltura attualmente considerato il gold standard in termini di ecosostenibilità: l’acquacremazione o, come è stata ribattezzata con un non elegantissimo né rassicurantissimo alias, “bollitura in un sacco”.

Funziona così: il cadavere viene inserito, in posizione distesa, in un apposito macchinario. La macchina viene quindi attivata e procede alla misurazione del peso del corpo e della quantità di acqua e di idrossido di potassio necessari al compimento dell’idrolisi. Dopodiché il corpo viene immesso in questa soluzione di acqua e idrossido, precedentemente portata a una temperatura di 152 gradi centigradi. E a questo punto si lascia che la natura faccia il suo corso: nel giro di un’ora, un’ora e mezza al massimo, la soluzione scioglie i tessuti prima e gli organi. Restano le ossa, che vengono successivamente raccolte, asciugate, sbriciolate, polverizzate e  infine messe in un’urna e consegnate ai familiari del defunto. Nel 2022 se ne è parlato molto, dell’acquacremazione, perché fu il metodo di sepoltura scelto dall’arcivescovo Desmond Tutu.

Stando alle stime riportate sempre da Guardian, la pratica dell’acquacremazione porterebbe a un notevole risparmio energetico e a una importante riduzione dell’impronta energetica lasciata dalle pratiche funerarie dell’umanità. La cremazione “classica”, quella fatta con fuoco e fiamme, infatti produce circa 245 kili di emissioni di anidride carbonica. In un anno, per esempio, in un Paese come il Regno Unito, le cremazioni producono la stessa quantità di emissioni prodotte dai sistemi di illuminazione di 65 mila case. Un problema che, a quanto pare, non si porrebbe con la cremazione per mezzo dell’acqua. È probabile, dunque forse persino auspicabile, che nei prossimi mesi e anni vedremo un aumento nelle nostre città degli acquatori, come hanno cominciato a chiamarsi le strutture che, già negli Stati Uniti, in Canada e in Sudafrica, forniscono questo servizio.

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