Cosa abbiamo letto ad aprile in redazione.
L’evoluzione delle locandine dei Migliori film agli Oscar

Subito dopo l’Oscar più prestigioso assegnato a Spotlight, l’Academy ha pubblicato su Youtube un video che mostra, in un bel modo animato, l’evoluzione delle locandine di alcune pellicole che si sono aggiudicate il riconoscimento. Dai disegni a mano di Ali del 1927, primo film a vincere l’Oscar come miglior film, al celebre sguardo di Clark Gable dipinto in Via col vento, le locandine iniziano a essere più “grafiche” a partire da Il ponte sul fiume Kwai (1957), seguito da West Side Story (1961). Un altro cambiamento – l’avvento della fotografia, il titolo fortemente caratterizzato per renderlo iconico – arriva con Il Padrino e Qualcuno volò sul nido del cuculo. Iconici e grafici sono anche i poster di Platoon, Il silenzio degli innocenti. Il Gladiatore ci proietta in un’epoca più smaccatamente contemporanea (prima, c’era stato molto bianco e nero: Schindler’s list, Annie Hall, Rocky).

La band hip hop irlandese viene da anni di provocazioni ed esagerazioni alle quali nessuno aveva fatto troppo caso, fin qui. Ma è bastata una frase su Gaza, Israele e Stati Uniti al Coachella per farli diventare nemici pubblici numero 1.

Ancora più dei suoi romanzi precedenti, Vanishing World , appena uscito per Edizioni E/O, sembra scritto da una macchina senza sentimenti che ci mostra tutte le variabili possibili e immaginabili della stupidità umana.