Vincitore del Premio Speciale della Giuria alla Mostra del cinema Venezia, il nuovo film di Rosi, appena arrivato nelle sale, riesce dove tanti in questi anni hanno provato e fallito: raccontare Napoli in modo diverso.
L’evoluzione delle locandine dei Migliori film agli Oscar

Subito dopo l’Oscar più prestigioso assegnato a Spotlight, l’Academy ha pubblicato su Youtube un video che mostra, in un bel modo animato, l’evoluzione delle locandine di alcune pellicole che si sono aggiudicate il riconoscimento. Dai disegni a mano di Ali del 1927, primo film a vincere l’Oscar come miglior film, al celebre sguardo di Clark Gable dipinto in Via col vento, le locandine iniziano a essere più “grafiche” a partire da Il ponte sul fiume Kwai (1957), seguito da West Side Story (1961). Un altro cambiamento – l’avvento della fotografia, il titolo fortemente caratterizzato per renderlo iconico – arriva con Il Padrino e Qualcuno volò sul nido del cuculo. Iconici e grafici sono anche i poster di Platoon, Il silenzio degli innocenti. Il Gladiatore ci proietta in un’epoca più smaccatamente contemporanea (prima, c’era stato molto bianco e nero: Schindler’s list, Annie Hall, Rocky).

Vincitore del Premio Speciale della Giuria alla Mostra del cinema Venezia, il nuovo film di Rosi, appena arrivato nelle sale, riesce dove tanti in questi anni hanno provato e fallito: raccontare Napoli in modo diverso.

Dalla vita ha avuto tutto: fama, bellezza, successo, ricchezza, riconoscimento. Ma erano altre le cose che gli importavano: la democrazia, il cinema indipendente, le montagne dello Utah, e opporsi a un'industria che ormai disprezzava.