Hype ↓
14:50 giovedì 10 luglio 2025
Nell’internet del futuro forse non dovremo neanche più cliccare perché farà tutto l’AI Le aziende tech specializzate in AI stanno lanciando nuovi browser che cambieranno il modo di navigare: al posto di cliccare, chatteremo.
Trump si è complimentato con il Presidente della Liberia per il suo inglese, non sapendo che in Liberia l’inglese è la prima lingua Joseph Boakai, nonostante l'imbarazzo, si è limitato a spiegargli che sì, ha studiato l'inglese nella sua vita.
Ed Sheeran si è dato alla pittura e ha provato a imitare Jackson Pollock con risultati abbastanza discutibili Ma almeno si è sforzato di tenere "bassi" i prezzi delle sue "opere": meno di mille sterline a pezzo, che andranno tutte in beneficienza.
Dopo l’ultimo aggiornamento, Grok, l’AI di X, ha iniziato a parlare come un neonazista In una serie di deliranti post uno più antisemita dell'altro, Grok è pure arrivato a ribattezzarsi "MechaHitler".
La novità più vista su Netflix è un documentario su una nave da crociera coi bagni intasati Si intitola Trainwreck: Poop Cruise, è in cima alla classifica negli Stati Uniti ed è popolarissimo anche nel resto del mondo.
Al Festival di Locarno verrà presentato Mektoub, My Love: Parte Due di Abdellatif Kechiche, il film che nessuno ha mai voluto proiettare È già il titolo più atteso del concorso, che andrà a completare una trilogia scandalosa e travagliatissima, e sicuramente scatenerà la polemica.
Cosa dice Lena Dunham di Too Much, la sua nuova serie, che esce domani E, soprattutto, 13 anni dopo Girls. In un lungo profilo su Variety, Dunham ha raccontato cosa ha fatto in questi anni e quanto di lei c'è in questa serie.
Dalle prime recensioni, il nuovo Superman sembra più bello del previsto Dopo le prime stroncature pubblicate per sbaglio, arrivano diversi pareri favorevoli. Su una cosa tutti sembrano d’accordo: David Corenswet è un ottimo Clark Kent. 

Come i film “manipolano” la nostra mente

27 Agosto 2014

Il 29 e 30 luglio a Hollywood, in California, l’Academy ha presentato un incontro eloquentemente titolato “Movies In Your Brain“. Cineasti, studiosi di scienze cognitive e neuroscienziati si sono riuniti per discutere i risultati dei loro studi (o, per quanto riguarda i registi, della loro esperienza sul campo) inerenti all’attenzione degli spettatori durante la proiezione di un film.

Le loro scoperte si applicano particolarmente al campo delle pellicole d’azione. Prendete Iron Man 2, ad esempio – dato che Jon Favreau, il regista dei primi due film della trilogia dedicata al supereroe Marvel, era presente all’incontro. Tim Smith, vision scientist dell’Università di Londra, ha presentato una breve clip realizzata dal suo team di ricerca. Una telecamera ha registrato il posizionamento degli occhi degli spettatori in una delle sequenze più iconiche della pellicola, quella iniziale dello scontro tra Vanko e Tony Stark al Gran Premio di Monaco. Nel filmato, dopo aver raccolto i dati, gli scienziati hanno usato un software per creare una mappa del calore con le zone dello schermo dove si concentrava l’attenzione del pubblico. Ne è risultato che gli spettatori seguivano costantemente (e strettamente) l’azione: i volti dei supereroi, i duelli coi nemici, le repliche delle monoposto che saltano in aria.

Favreau ha riassunto i conseguimenti dello studio in una frase: «Tutto ciò a cui state guardando è reale. Quello che non state guardando è tutto finto». Nella pratica, l’esperienza dei registi li ha portati a considerare prima e innanzitutto la parte della scena su cui verrà convogliato lo sguardo del pubblico. «Calcoliamo costantemente dove riteniamo che andrà a posarsi l’occhio dello spettatore», ha detto Favreau, «e a come attrarlo verso quell’area, mentre nel contempo in una ripresa diamo la priorità a ciò che si può simulare. Il miglior strumento per gli effetti speciali è il cervello degli spettatori».

(via)

Articoli Suggeriti
Ripensare tutto

Le storie, le interviste, i personaggi del nuovo numero di Rivista Studio.

Il surreale identikit di uno degli autori dell’attentato a Darya Dugina diffuso dai servizi segreti russi

Leggi anche ↓
Ripensare tutto

Le storie, le interviste, i personaggi del nuovo numero di Rivista Studio.

Il surreale identikit di uno degli autori dell’attentato a Darya Dugina diffuso dai servizi segreti russi

La Nasa è riuscita a registrare il rumore emesso da un buco nero

Un algoritmo per salvare il mondo

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.

Odessa ex città aperta

Reportage dalla "capitale del sud" dell'Ucraina, città in cui la guerra ha imposto un dibattito difficile e conflittuale sul passato del Paese, tra il desiderio di liberarsi dai segni dell'imperialismo russo e la paura di abbandonare così una parte della propria storia.

Assediati dai tassisti

Cronaca tragicomica di come non sia possibile sfuggire alla categoria più temuta e detestata del Paese.