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18:28 sabato 19 luglio 2025
Massive Attack, Brian Eno, Fontaines D.C. e Kneecap hanno formato un’associazione per difendere gli artisti pro Palestina L'obiettivo è difenderli dalle minacce e dalle cause legali, soprattutto le band e i musicisti più giovani.
È morto lo scrittore di culto Gilberto Severini Nel 2011 era arrivato tra i finalisti allo Strega con il libro "A cosa servono gli amori infelici".
I due maggiori premi letterari giapponesi quest’anno non sono stati assegnati perché non c’erano romanzi abbastanza belli I prestigiosi premi Akutagawa e Naoki, da regolamento, hanno deciso di saltare l’annata perché nessun candidato meritava di essere premiato.
Adolescence è la serie più vista nel 2025 su Netflix, persino più di Squid Game La serie inglese domina la classifica dei contenuti originali più visti, confermandosi così l'evento televisivo dell'anno.
I meme e le fake news sul cold kiss-gate, la coppia di amanti beccata al concerto dei Coldplay, sono fuori controllo Andy Byron e Kristin Cabot, loro malgrado, sono diventati la coppia più famosa di tutta internet.
In Giappone hanno organizzato un torneo di Tekken 8 per gli anziani delle case di riposo Otto partecipanti, tra i 60 e i 90 anni, che hanno dimostrato inaspettato talento videoludico.
Zadie Smith farà il suo esordio da cantante nel nuovo album di Blood Orange Per ascoltarla dovremo aspettare il 29 agosto, data di uscita di Essex Honey.
L’Odissea di Nolan esce tra un anno ma la prevendita dei biglietti è già partita e ci sono anche i primi sold out Negli Usa e in Inghilterra le sale IMAX hanno finito i biglietti, a un anno esatto dall'uscita del film.

Il paradosso del pendolare

30 Settembre 2013

Tom Vanderbilt è l’autore di Traffic, un libro uscito nel 2009 che analizza in maniera esaustiva il rapporto dell’uomo col traffico – una costante della vita quotidiana di miliardi di persone. Il mese scorso Vanderbilt è stato invitato a San Francisco alla Ingenuity conference del network Boing Boing per parlare di questo problema, che conosce molto bene.

Nel discorso, durato una ventina di minuti, Vanderbilt ha sfatato alcuni miti riguardanti la congestione stradale, la cui colpa spesso non è da attribuire alle condizioni del percorso e all’incapacità degli altri automobilisti. ma piuttosto innanzitutto a noi stessi. Ad esempio, non mantenere una velocità fissa durante il viaggio diminuisce sensibilmente la scorrevolezza delle code. Qualche anno fa un team di fisici giapponesi ha dimostrato questa ipotesi chiedendo a un gruppo di guidatori di mantenere una velocità e una distanza stabile mentre percorrevano un tracciato chiuso. Non ce l’hanno fatta.

Per questo ed altri motivi, nel discorso Vanderbilt ha dichiarato: «Non sei tu che guidi nel traffico, praticamente è il traffico che ti guida».

C’è poi un’altra questione da considerare, secondo lo studioso: per quanto pendolari e automobilisti odino i minuti (se non le ore) che sono costretti a passare in mezzo al traffico, nessuno di loro abbandona la propria auto per i mezzi pubblici – in quello che recentemente è stato definito «car effect». Eppure, uno studio di viabilità dell’area metropolitana di Boston poco tempo fa è giunto alla conclusione che se appena l’1% dei pendolari della città abbandonasse l’idea di spostarsi in auto, la restante parte attraverserebbe indenne l’ora di punta con un incremento di velocità quasi del 20%.

Di seguito potete vedere l’intervento integrale di Tom Vanderbilt a San Francisco.

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