Le attiviste che hanno lanciato la zuppa di pomodoro sui Girasoli di Van Gogh hanno compiuto un gesto narrativamente perfetto ma che lascia un dubbio: si può discutere della crisi climatica compiendo azioni così radicali?
Una prima, piccola rispolverata al New Yorker


È dal primo gennaio 1925, giorno d’uscita del suo primo numero, che il New Yorker, settimanale di cultura e attualità, ha cominciato a fare scuola con i suoi racconti, i “profili” diventati un classico del giornalismo e un’ammirevole cura per la grafica, l’arte, la fotografia e l’illustrazione. Non è di certo l’unica rivista ad avvalersi di font originali e “proprie” ma è di sicuro l’unica ad aver reso l’aspetto tipografico una parte consistente dell’anima della testata, creando di fatto un brand che unisce uno stile unico a un umorismo rappresentativo a un’organizzazione grafica inconfondibile.
Ma tutte le cose sono destinate e cambiare, e così anche il New Yorker: lo storico font “Irvin”, creato da Rea Irvin, primo grafico del giornale, subirà infatti qualche variazione a partire dal numero in uscita questa settimana. Le modifiche mireranno a recuperare parte del suo aspetto originale mantenendolo nel contempo moderno e attuale.

Nel video seguente il direttore creativo del magazine Wyatt Mitchell spiega come lui e il suo team di 30 grafici e tipografi hanno lavorato per trasformare il font Irvin e “Goings on About Town”, nota sezione di recensioni di film, spettacoli, appuntamenti: una sorta d’agenda per il newyorchese perfetto. Un restyling “parziale” che è solo prima parte di un progetto che mira a trasformare la rivista più ammirata e delicata del mondo, con la scommessa di riuscire a migliorarla. Da un primo, fugace sguardo alle nuove pagine, sembra che Mitchell e i suoi siano nella direzione giusta.
(A proposito di restyling e news design, può interessarvi l’intervista a Francesco Franchi, art director di IL)

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.