È già il titolo più atteso del concorso, che andrà a completare una trilogia scandalosa e travagliatissima, e sicuramente scatenerà la polemica.
Cosa dice Lena Dunham di Too Much, la sua nuova serie, che esce domani
E, soprattutto, 13 anni dopo Girls. In un lungo profilo su Variety, Dunham ha raccontato cosa ha fatto in questi anni e quanto di lei c'è in questa serie.

Negli anni Dieci Lena Dunham è improvvisamente diventata la “voce di una generazione” con Girls: le parole ironiche della protagonista Hannah le sono rimaste attaccate addosso come una profezia che si auto avvera. C’è quindi molta attesa per il ritorno di Dunham con una serie che, ancora una volta, racconta una donna alle prese con le difficoltà di far funzionare una relazione sentimentale, cercando di capire qualcosa in più della sua identità, stavolta mentre si avvicina alla soglia dei quarant’anni. Con in più un importante gap culturale: co-scritta con il marito musicista Luis Felber, Too Much è infatti ispirata dall’esperienza personale di Dunham, newyorkese doc ma pentita e trasferitasi a Londra.
Come spiega in un lungo profilo su Variety, la serie cerca di sintetizzare le difficoltà di una relazione in cui si cerca continuamente di colmare un grande divario culturale, quello che c’è tra il riserbo e l’ironia inglese e il carattere estroverso ed espansivo statunitense. Dunham sostiene che, come accaduto in Girls, la serie sia ispirata alla sua esperienza ma non sia la sua biografia. I punti in comune però sono tanti, a partire dal trasferimento negli Stati Uniti della protagonista che avviene all’improvviso, dopo la brutta fine di una lunga relazione. Anche Dunham, infatti, si è trasferita a Londra all’indomani dalla rottura con con il musicista Jack Antonoff, sentendo il bisogno di tagliare i ponti per un po’ con chiunque la conoscesse.
Sarà interessante capire che pubblico raggiungerà Too Much, che sembra una sorta di Emily in Paris più autoriale. A prescindere da come andrà questa nuova serie, Dunham può dirsi soddisfatta dell’inaspettato consenso che ha riscosso Girls nell’ultimo anno tra i Gen Z. Tra TikTok e podcast dedicati al rewatch e all’analisi, gli Zoomer si sono appassionati da subito, e tanto, alla serie, confermando ancora una volta la distanza culturale che li separa dai Millennial, per i quali Girls rimane, ancora adesso, sempre un argomento di discussione tra fan accaniti e odiatori convintissimi.