Di cosa si è parlato questa settimana

Benvenuti nella prima ondata di calore dell'estate. Ma si soffre anche per la morte di Michael Madsen e per le strampalate dichiarazioni del ministro Tajani.

di Studio
05 Luglio 2025

Clima – Brivido caldo
L’ondata di calore che sta martoriando gran parte dell’Europa dovrebbe, forse, stemperarsi nel corso della prossima settimana, ma nel frattempo molte città del Vecchio Continente hanno già affrontato temperature e tassi di umidità malsani. Da Parigi a Londra, passando per Milano, Roma e le coste della Grecia – Creta brucia da giovedì scorso, gli sfollati sono migliaia e non è ancora chiara l’entità dei danni – le estati europee sono diventate sempre più estreme e le acque del Mar Mediterraneo sempre più calde. L’Agenzia spaziale europea ha diffuso alcune mappe satellitari realizzate dal sistema Copernicus, il programma di osservazione della Terra della UE, riferite a domenica 29 giugno, evidenziando una situazione critica dallo Stretto di Gibilterra fino alle coste turche fino al Mar Tirreno, che sembra ribollire intrappolato tra Sardegna, Sicilia e Calabria.

Politica – AvUE Maria
È stata probabilmente l’uscita più memizzata della settimana, quella di Antonio Tajani, professione ministro degli Esteri, che di botto e senza senso domenica 29 giugno ha scritto su X «Quarant’anni fa i leader europei scelsero la bandiera comune dell’Europa. Blu come il manto della Madonna, con le 12 stelle delle tribù d’Israele disposte in cerchio. Un simbolo dei nostri valori di libertà, delle nostre radici giudaico-cristiane». Affermazione ovviamente falsa, debunkata in ogni dove, che però continua a restare sul profilo X del ministro, folgorato sulla via di Damasco.

Polemica – Diddyn’t
Alla fine di un processo molto seguito e commentato, l’ex rapper e produttore Diddy è stato assolto dalle accuse più gravi, quelle di associazione di stampo mafioso e di tratta di esseri umani a scopo di sfruttamento della prostituzione (quest’ultimo ripetuto per due vittime diverse). Erano, questi, tre dei capi d’accusa nei suoi confronti. Per altri due è stato invece dichiarato colpevole: si tratta di violazioni del Mann Act, una legge federale americana che punisce lo sfruttamento della prostituzione (anche qui, capo d’accusa uguale per due vittime diverse). Secondo il verdetto della giuria, Diddy ha costretto due sue ex compagne – Cassie Ventura e un’altra donna, protetta dal nome fittizio Jane – a spostarsi in diversi luoghi degli Stati Uniti per partecipare alle sue “sex marathon”. Per questo reato, la pena massima prevista è di dieci anni di carcere. Dimostrare che quella di Diddy era un’associazione a delinquere con una struttura ben definita era una missione quasi impossibile e infatti la sua difesa ha puntato a dimostrare il contrario. E ci è riuscita.

Editoria – Vamos a Bajani
A detta di tutti è stato un Premio Strega moscio, dall’esito molto scontato, quello che giovedì notte ha portato alla vittoria di Andrea Bajani e del suo editore Feltrinelli (che non lo vinceva da più di vent’anni) con L’anniversario. Qualche polemicuccia politica, quella sì, con l’assenza del ministro Giuli e la promessa-minaccia di spostare già dal prossimo anno la serata finale del premio da Villa Giulia a Cinecittà, «in piena coerenza con i princìpi del Piano Olivetti volti alla valorizzazione delle periferie metropolitane». Un’intenzione che sembra positiva ma che sa un po’ di vendetta.

Cinema – Odissea nello strazio
Christopher Nolan ha la fama di saputello, di perfettino. Ricordate quando, durante le riprese di Oppenheimer, si scherzava sul fatto che è così fissato col realismo che sarebbe stato capace di far detonare un vero ordigno nucleare sul set pur di non dover ricorrere alla Cgi? Ecco, quando ci si fa questa fama poi diventa difficile esserne sempre all’altezza. Ora che sta girando l’Odissea, il pubblico si aspetta quel realismo. Così si spiegano certe recenti polemiche su elmi storicamente accurati e accenti sicuramente sbagliati: tutto molto poco nolaniano. Probabilmente è per questo che nel primo teaser trailer dell’Odisseaovviamente finito online per vie illegali, non si vede Ulisse che affronta Polifemo: perché con la fama che si è fatto Nolan, il pubblico si aspetta che nella sua Odissea ci sia un ciclope vero.

Personaggi – Madsen about you
Michael Madsen ha avuto una carriera altalenante, ma può dire di essere stato il protagonista di almeno due scene impresse nella memoria collettiva, che è più di quanto possa dire la stragrande maggioranza degli attori. La prima scena è, ovviamente, “Stuck in the Middle With You” delle Iene. La seconda, meno citata ma altrettanto fondamentale, è quel brevissimo dialogo in Kill Bill: Volume 2 in cui Budd dice a Bill che: «Quella donna merita la sua vendetta. E noi meritiamo di morire». Aveva solo 67 anni ma aveva vissuto molto, fatto tanto teatro e altrettanto cinema e, come si legge nel commovente messaggio pubblicato dalla sorella Virginia su Instagram, ancora tanto ne voleva fare.

Le acque del mar Mediterraneo ormai sono così calde che nelle mappe satellitari appaiono arancioni

L’agenzia spaziale europea ha pubblicato delle mappe impressionanti in cui si vede che in certe zone la temperatura dell'acqua arriva quasi a 30 gradi.

La sentenza del processo Diddy è molto più complicata di come la si sta raccontando

È vero che è stato assolto dalle accuse più gravi, che gli facevano rischiare l'ergastolo. Ma è vero anche che rischia fino a 20 anni di carcere.

C’è un nuovo problema con l’Odissea di Nolan: l’accento americano degli attori

Nel primo teaser del film Tom Holland e gli altri attori utilizzano una marcata cadenza americana, particolare che ha indispettito molti fan.

Il leak del trailer dell’Odissea di Christopher Nolan era ampiamente prevedibile

Il piano era di proiettarlo nelle sale americane per tutto il mese di luglio, ma ovviamente qualcuno ne ha fatto un video con lo smartphone.

È morto Michael Madsen, uno degli ultimi cattivi di Hollywood

Stroncato da un infarto a 67 anni, è ricordato dal pubblico soprattutto per i cattivi interpretati nell’universo tarantiniano.

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