Mai come quest'anno abbiamo assistito a pubbliche manifestazioni di odio nei confronti dei turisti. Reazioni comprensibili a un problema che si fa sempre più grave, ma che non è così che risolveremo.
Le Baleari hanno licenziato tutti gli influencer assunti per attirare turisti perché ne hanno attirati troppi
Decisione presa anche a causa delle proteste delle autorità locali e dei residenti, stufi del cosiddetto "turismo da selfie".

Le isole Baleari hanno deciso d’interrompere ogni attività con gli influencer precedentemente ingaggiati per dare visibilità al turismo. Durante la scorsa estate i post sponsorizzati su Instagram e TikTok hanno funzionato ben oltre le aspettative, ma con sviluppi imprevedibili e ricadute ingestibili per il territorio. Tanto che, secondo quando riportato dall’Indipendent, le pagine dedicate ad alcune mete turistiche sono state oscurate sui siti web istituzionali ed è stato chiesto ai giornalisti locali di dare meno visibilità a località quali Caló des Moro.
Il brusco dietrofront arriva dopo la valutazione dell’impatto della campagna di marketing via social organizzata nel 2024. L’obiettivo era reindirizzare il turismo di massa dalle spiagge più gettonate di Maiorca, Menorca e Ibiza a baie meno frequentate. I post e i reel sponsorizzati degli influencer però hanno attirato nelle località prima ignorate un flusso di turisti ingestibile. A fronte di una disponibilità di circa 100 posti giornalieri, Caló des Moro ha trascorso l’intera estate facendo fronte a 4000 presenze al giorno.
A contrariare autorità e residenti non è solo la pressione turistica eccessiva, ma anche la tipologia di vacanzieri attratti dalle foto e dai video visti su TikTok: il “turismo da selfie” è l’involuzione della precedente gita mordi e fuggi, caratterizzato da grandi numeri, poca organizzazione e occasionali festini improvvisati in spiaggia. La situazione è degenerata tanto da scatenare la reazione delle comunità locali, che si dicono pronte a continuare i sabotaggi agli accessi alle spiagge le proteste al grido di “Ocupem les nostres platges”.
Meglio spiagge poco frequentate che battigie ricolme per la foga di postare uno scatto con l’acqua cristallina si sono dette le autorità spagnole tentando di mettere a tacere l’algoritmo, scottate da un “effetto Roccaraso” rivelatosi distruttivo e ingestibile.

Il confine tra cronaca nera e giallo è sempre stato sottile. Ma mai come in questi giorni si è avuta l'impressione che la giustizia italiana sia fatta per produrre intrattenimento e non sentenze.