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Il Ceo di Netflix Reed Hastings ha detto a Biden di ritirarsi

04 Luglio 2024

È da venerdì mattina che negli Stati Uniti si discute soltanto di una cosa: Joe Biden deve continuare la campagna elettorale o sarebbe meglio per lui, per il Partito democratico, per il Paese se si ritirasse e lasciasse il posto a qualcun altro (ma chi, nel caso)? L’opinione pubblica è divisa più o meno a metà, il partito – almeno a giudicare dai retroscena raccontati dai giornali – anche, Jill Biden e Anna Wintour sembrano le uniche persone assolutamente certe che Joe sia l’unica persona al mondo che può battere Trump a novembre. Hollywood ancora deve esprimersi sulla questione e, per quando possa sembrare una frivolezza, si sa che le campagne elettorali negli Stati Uniti si fanno anche con gli endorsement delle celebrity: c’è una ragione se Biden spera con tutte le sue forze che Taylor Swift si decida prima o poi a dire che voterà democratico.

In attesa che attori e attrici di Hollywood dicano la loro, è arrivata la pubblica presa di posizione di Reed Hastings, co-fondatore, presidente del consiglio di amministrazione e Ceo di Netflix, cioè uno degli uomini più ricchi e influenti nell’industria dell’intrattenimento americana. In una mail inviata al New York Times (giornale tra i più convinti sostenitori della mozione “Biden ritirati”) Hastings ha scritto che «Biden deve farsi da parte e permettere a un leader democratico nel pieno delle forze di battere Trump e garantire la nostra sicurezza e il nostro benessere». La dichiarazione di Hastings ha fatto scalpore negli Stati Uniti perché in passato è stato uno dei principali finanziatori del Partito democratico e della campagna elettorale di Biden: assieme alla moglie, negli scorsi anni Hastings ha donato al partito 20 milioni di dollari, e nel 2020 contribuì con un milione e mezzo di dollari alla campagna Biden-Harris.

Nonostante i segnali tutt’altro che positivi, Biden ha ribadito – anche per mezzo della sua addetta stampa Karine Jean-Pierre – che non ha nessuna intenzione di ritirarsi. A questo punto, però, viene da chiedersi se il partito e l’opinione pubblica gli lasceranno scelta.

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