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A Parigi hanno dimostrato che la migliore arma contro l’inquinamento è la pedonalizzazione delle città Negli ultimi dieci anni più di 100 strade sono state chiuse al traffico e l'inquinamento è calato del 50 per cento.
Tutti i media hanno ripreso un articolo di Reuters sulla vibrazione atmosferica indotta, che però non c’entra niente con il blackout iberico (e forse non esiste) E infatti Reuters quell'articolo è stata costretta a cancellarlo.
La chiusura della più famosa sauna di Bruxelles è un grosso problema per la diplomazia internazionale A Bruxelles tutti amano la sauna nella sede della rappresentanza permanente della Finlandia. Che ora però resterà chiusa almeno un anno.
C’è un cardinale che potrebbe non partecipare al conclave perché non si riesce a capire quando è nato Philippe Nakellentuba Ouédraogo, arcivescovo emerito di Ouagadougou, capitale del Burkina Faso, ha 80 anni o 79? Nessuno riesce a trovare la risposta.
La Corte europea ha vietato ai super ricchi di comprarsi la cittadinanza maltese Per la sorpresa di nessuno, si è scoperto che vendere "passaporti d'oro" non è legale.
Una nuova casa editrice indipendente pubblicherà soltanto libri scritti da maschi Tratterà temi come paternità, mascolinità, sesso, relazioni e «il modo in cui si affronta il XXI secolo da uomini».
Nella classifica dei peggiori blackout della storia, quello in Spagna e Portogallo si piazza piuttosto in basso Nonostante abbia interessato 58 milioni di persone, ce ne sono stati altri molto peggiori.
Microsoft ha annunciato che dal 5 maggio Skype “chiude” definitivamente L'app non sarà più disponibile, chi ancora si ricorda le credenziali potrà usarle per accedere a Teams.

Todd Field ha detto che Tár probabilmente sarà il suo ultimo film

22 Marzo 2023

Lavorare stanca, lavorare a un film stanca molto, lavorare a un film come Tár stanca moltissimo. È per questo che Todd Field, in un’intervista a Cinema Scope, ha detto che Tár sarà probabilmente l’opera ultima della sua carriera di regista. «Realizzare un film, a prescindere dall’importanza dello stesso, è una sfida vera. Non è una cosa per i deboli di cuore. Vorrei avere talento per altro, perché se così fosse probabilmente eviterei di girare un altro film. Per me è un grandissimo sforzo. Non so se ne farò un altro», ha detto. Che i film fossero per Field una fatica del corpo e della mente lo si poteva intuire anche dalle lunghe pause che si è sempre preso tra un’opera e l’altra: tra Tár, il suo ultimo (a questo punto in entrambi i sensi) film e il precedente, Little Children, sono passati sedici anni; tra Little Children e la sua opera prima, In the Bedroom, cinque.

Field ha spiegato la sua decisione di unirsi alle Grandi dimissioni dicendo che invidia «i miei amici scrittori, che possono sedersi alla scrivania e mettersi a scrivere con la penna o con il computer e il loro lavoro è tutto lì. Lo stesso discorso vale per i pittori o gli scultori. Ma fare questa arte [il cinema, ndr] prevede il coinvolgimento di moltissime persone, è un lavoro molto più complicato di quelli che consistono nel sedersi a una scrivania ogni giorno. Ed è più complicato anche di quello che un conduttore d’orchestra affronta ogni giorno, perché un regista suona una musica che non è mai stata suonata prima, e per lui il rischio di fallire è molto più alto. Come si fa a convincere tutte le persone coinvolte nella realizzazione di un film a remare dalla stessa parte, considerando che per la maggior parte di quelle persone il tuo film è solo uno di quelli ai quali lavorano e lavoreranno, e che dopo il tuo ne faranno un altro e poi un altro ancora?», ha spiegato il regista.

Field ha aggiunto anche che il problema non è che non gli piaccia stare sul set e girare film. Anzi: «Mi piace il lavoro, le tecniche e sperimentare con la nuova strumentazione, perché alla fine, in fondo in fondo, sono uno fissato con la tecnologia». Il problema, però, è che i film per lui sono una questione “personale”, una missione che si può compiere solo in cambio della massima dedizione della mente e del corpo. E la dedizione, soprattutto col passare del tempo, diventa uno sforzo sempre maggiore, una fatica sempre più spiacevole. «Invecchiando, uno capisce quanto sia prezioso il tempo, realizzi quanta poca sabbia ci sia nelle nostre clessidre. Non ho più vent’anni e nemmeno trenta: tra un anno e mezzo compirò sessant’anni. A quest’età a certe cose si comincia a pensare davvero». Ma come occuperà il tempo che ora occupa girando? Stando a diverse interviste, il problema non si pone: il tempo libero in eccesso lo smaltirà dedicandosi ai videogiochi, l’altra sua grande passione. In particolare a Monster Hunter, di cui ha detto di essere un grandissimo fan.

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