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Tarantino ha detto di aver cancellato The Movie Critic quando si è accorto che il critico cinematografico è il mestiere più noioso del mondo «Nessuno vuole vedere un film su un critico cinematografico», ha spiegato, ospite del podcast The Church of Tarantino.
Associated Press non pubblicherà più recensioni letterarie perché a leggerle sono rimasti in pochissimi E a organizzarle, programmarle, scriverle ed editarle ci vuole invece molto tempo e molta fatica, ha spiegato l'azienda.
Il completo, che forse non è un completo, indossato da Zelensky nell’incontro con Trump ha causato un enorme litigio tra gli scommettitori online Milioni scommessi sul fatto che Zelensky avrebbe o non avrebbe indossato un completo. E ora una accesissima discussione attorno alla domanda: ma è un completo, quello?
A quanto pare Lana Del Rey è molto arrabbiata con Ethel Cain, ma nessuno ha ancora capito perché Le ha lanciato una frecciatina in una traccia del nuovo album e l'ha bloccata su Instagram: perché ce l'abbia così tanto con Cain, però, non è chiaro.
La sinistra mondiale va così male che è riuscita a perdere le elezioni anche nella Bolivia socialista Il Movimiento al Socialismo governava dal 2005, ma al primo turno è arrivato a malapena quarto. Al ballottaggio vanno un candidato di centro e uno di centrodestra.
A Liam Gallagher hanno vietato di lanciare tra il pubblico tamburello e maracas alla fine dei concerti perché le persone si picchiavano pur di accaparrarseli È stata l'organizzazione del concerto a dirglielo, per evitare che i fan si «strizzino i capezzoli a vicenda, si tirino le orecchie, si prendano a ginocchiate nelle parti basse».
È morto Ronnie Rondell, l’uomo che andava a fuoco sulla copertina di Wish You Were Here dei Pink Floyd Ci vollero 15 tentativi per ottenere lo scatto perfetto, un'impresa che mise a dura prova anche uno stunt man come lui, sopravvissuto alle riprese più spericolate della storia del cinema.
Sally Rooney ha detto che donerà i proventi degli adattamenti Bbc dei suoi romanzi a Palestine Action Lo ha scritto in un articolo pubblicato sull'Irish Times, in cui attacca (di nuovo) il governo inglese per le sue posizioni filoisraeliane.

Perché si parla tanto di Don’t Worry Darling

06 Settembre 2022

Don’t Worry Darling, “non ti preoccupare tesoro” è la traduzione letterale del titolo del film. Eppure sembra che di drammi e preoccupazioni ne siano stati creati tanti. Storie d’amore nate sul set, attori ai ferri corti, il nome di Shia LaBeouf dappertutto anche se non è neanche nel cast: si parla di tutto ciò che gira intorno al film, molto più che del film stesso, le cui prime recensioni sono tutt’altro che entusiastiche.

Alla conferenza stampa del secondo lungometraggio di Olivia Wilde, tenutasi a Venezia il 5 settembre, c’è la regista, c’è Harry Styles, c’è Chris Pine e Gemma Chan. Ma manca la protagonista del film Florence Pugh, quasi ad alimentare tutte le voci sui litigi tra lei e Wilde. In realtà, l’assenza della candidata agli Oscar per Piccole Donne è giustificata: Pugh era impegnata per il suo nuovo film Dune 2, diretto da Denis Villeneuve. Assenza che però riguardava solamente la conferenza stampa e non il tappeto rosso per la prima di Don’t Worry Darling, come ci tiene a precisare Olivia Wilde: «Sono felice che sia riuscita a venire questa sera. Sono molto grata a lei e a Villeneuve per averci aiutato. E oggi celebreremoil suo lavoro» e poi ancora per smentire qualsiasi tipo di voci sulla possibile faida: «Non posso dire quanto sono onorata di averla come protagonista. È fantastica». Tuttavia, Variety ha notato che le immagini di Pugh che arriva a Venezia erano disponibili già un’ora dopo la fine della conferenza stampa, come se fosse arrivata a cinque minuti dal suo inizio. E quando è sbarcata ha deciso di andarsi a prendere un Aperol spritz.

Questo difficile rapporto tra la regista e l’attrice è nato durante le riprese del film e include un terzo protagonista: Shia Labeouf. L’attore di Padre Pio, altro film presentato a Venezia, era stato licenziato dal cast di Don’t Worry Darling e sostituito in corsa proprio da Harry Styles. Lui ha risposto a Olivia Wilde, che aveva detto che la decisione di licenziarlo era stata sua, sostenendo di non essere assolutamente stato licenziato, ma di essersene andato. «Ho lasciato il tuo film perché io e i tuoi attori non riuscivamo a trovare il tempo per provare», ha scritto in una lettera lasciando intendere che il vero problema erano i suoi rapporti con Pugh. I giornalisti a Venezia hanno provato a chiedere a Wilde anche di LaBeouf, ma in quel caso il moderatore della conferenza stampa, fornito dalla stessa Mostra del Cinema, ha “scartato” la domanda: pare che non ci fosse bisogno di rispondere perché a riguardo Wilde aveva «già risposto».

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A sentire ancora polemiche su questo film, si capisce lo stato d’animo di Chris Pine che, da bravo attore, in conferenza stampa ha sfoggiato un’espressione impenetrabile che è diventata virale sui social nelle ultime ore. Tutti si chiedono cosa stesse pensando l’attore in quei momenti: forse era divertito? O forse solo stufo di tutti i drammi?

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