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17:11 martedì 26 agosto 2025
Se ci fosse un Leone d’oro per la miglior locandina, l’avrebbe già vinto Bugonia di Yorgos Lanthimos Il regista aveva dimostrato già un impeccabile gusto in fatto di locandine con quelle di Kinds of Kindness. Stavolta è riuscito addirittura a superarsi.
I (pochi) turisti stranieri in vacanza in Corea del Nord sono rimasti molto impressionati dalla falsa Ikea e dal falso Starbucks di Pyongyang In tutto e per tutto simili ai loro corrispettivi occidentali e capitalisti, e anche un tantino più cari.
Werner Herzog ha aperto un profilo Instagram e nel suo primo post c’è lui che fa una grigliata Nella caption del post si legge: «I am Werner Herzog. This shall be my Instagram».
Dobbiamo iniziare a prepararci al nuovo album degli Arctic Monkeys? Secondo diversi indizi e indiscrezioni raccolte dai fan, la band è già al lavoro. Anzi, sarebbe già a buon punto.
La Nasa smetterà di studiare la crisi climatica perché secondo il suo capo non è una questione che la riguarda Sean Duffy ha detto che la Nasa deve dedicarsi solo all'esplorazione spaziale, non «a tutte queste scienze terrestri».
In autunno uscirà il memoir postumo di Virginia Giuffre, una delle principali accusatrici di Jeffrey Epstein Si intitola Nobody’s Girl, Giuffre lo avrebbe completato pochi giorni prima di suicidarsi, il 25 aprile scorso.
L’equivalente irlandese di Trenitalia ha introdotto una pesante multa per chi ascolta musica o guarda video senza cuffie sul treno Ireland’s Iarnród Éireann (Irish Rail) ha avvertito i suoi passeggeri: da adesso in poi, chi non tiene le cuffie e il volume basso, pagherà 100 euro di multa.
La Mostra del cinema di Venezia non è ancora iniziata e c’è già una prima polemica Ad accenderla è stata la lettera aperta di Venice4Palestine, firmata da decine di artisti italiani e stranieri, in cui si chiede alla Biennale di esprimersi a sostegno di Gaza e contro Israele.

Il Presidente ucraino ha fatto una battuta e ha mandato nel panico tutto il mondo

15 Febbraio 2022

«Ci è stato riferito che il 16 febbraio sarà il giorno dell’attacco. Trasformeremo questa data nel Giorno dell’Unità. Il decreto è già stato firmato. In questa giornata faremo sventolare le bandiere della nostra nazione, indosseremo coccarde blu e gialle e mostreremo al mondo intero quanto siamo uniti», con questo commento, pubblicato su Facebook, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha mandato nel panico tutta l’Europa: l’invasione russa dell’Ucraina sarebbe così vicina, dunque? In seguito a quel commento, il panico si è scatenato nelle cancellerie europee e nei mercati di tutto il mondo. Dopo il panico è venuta la rabbia, perché lo staff di Zelensky, secondo quanto riporta Intelligencer, si è affrettato prima a cancellare il commento e poi a precisare che il Presidente non diceva certo sul serio: stava scherzando.

Con questa “battuta” Zelensky ha certamente toccato un nuovo picco di imbarazzo in una gestione della crisi al confine con la Russia già di per sé disastrosa fino a questo punto. Il Presidente ucraino, di fronte alle preoccupazioni crescenti degli Stati Uniti e dell’Unione Europea, non ha fatto altro che sminuire la minaccia posta da Vladimir Putin, arrivando addirittura ad accusare l’amministrazione Biden di ingigantire un problema tutto sommato non così rilevante.

Si dirà: che male c’è a fare un po’ di ironia per alleggerire la tensione delle ultime settimane. A parte il fatto che, se Zelensky avesse voluto fare battute, poteva continuare a fare il comico (il suo precedente mestiere) invece di farsi eleggere alla presidenza del suo Paese, in un momento in cui la situazione tra Russia e Ucraina rischia serissimamente di precipitare verso il conflitto armato l’uso dell’ironia è, per usare un eufemismo, sgradevole. Mentre la Russia continua ad ammassare truppe e armi sempre più vicino al confine con l’Ucraina, gli Stati Uniti hanno temporaneamente chiuso l’ambasciata a Kiev e trasferito tutto il corpo diplomatico a ovest, a L’viv, una decisione che, tra l’altro, Zelensky ha detto si sarebbe rivelata un errore. Ancora non si è capito perché il Presidente ucraino abbia citato proprio il 16 febbraio come data di un possibile attacco russo. Negli scorsi giorni, gli Stati Uniti avevano identificato proprio il 16 come una delle date di una possibile offensiva russa.

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