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15:07 martedì 26 agosto 2025
I (pochi) turisti stranieri in vacanza in Corea del Nord sono rimasti molto impressionati dalla falsa Ikea e dal falso Starbucks di Pyongyang In tutto e per tutto simili ai loro corrispettivi occidentali e capitalisti, e anche un tantino più cari.
Werner Herzog ha aperto un profilo Instagram e nel suo primo post c’è lui che fa una grigliata Nella caption del post si legge: «I am Werner Herzog. This shall be my Instagram».
Dobbiamo iniziare a prepararci al nuovo album degli Arctic Monkeys? Secondo diversi indizi e indiscrezioni raccolte dai fan, la band è già al lavoro. Anzi, sarebbe già a buon punto.
La Nasa smetterà di studiare la crisi climatica perché secondo il suo capo non è una questione che la riguarda Sean Duffy ha detto che la Nasa deve dedicarsi solo all'esplorazione spaziale, non «a tutte queste scienze terrestri».
In autunno uscirà il memoir postumo di Virginia Giuffre, una delle principali accusatrici di Jeffrey Epstein Si intitola Nobody’s Girl, Giuffre lo avrebbe completato pochi giorni prima di suicidarsi, il 25 aprile scorso.
L’equivalente irlandese di Trenitalia ha introdotto una pesante multa per chi ascolta musica o guarda video senza cuffie sul treno Ireland’s Iarnród Éireann (Irish Rail) ha avvertito i suoi passeggeri: da adesso in poi, chi non tiene le cuffie e il volume basso, pagherà 100 euro di multa.
La Mostra del cinema di Venezia non è ancora iniziata e c’è già una prima polemica Ad accenderla è stata la lettera aperta di Venice4Palestine, firmata da decine di artisti italiani e stranieri, in cui si chiede alla Biennale di esprimersi a sostegno di Gaza e contro Israele.
Daniel Day-Lewis non recita più ma ha fatto un’eccezione per il film d’esordio di suo figlio  Sono passati otto anni dalla sua ultima volta, ha interrotto il pensionamento per fare il protagonista nell'opera prima del figlio Ronan.

Una lettera di Dickens dimostra che era l’editor più cattivo della storia

08 Febbraio 2022

Fino alla sua morte Charles Dickens è stato l’editor di un settimanale letterario chiamato All the year round. Un editor non particolarmente gentile né paziente, come si capisce da una lettera pubblicata da LiteraryHub e come scoprì Florence Marryat, figlia di un caro amico di Dickens e, all’epoca in cui la lettera fu scritta, scrittrice in erba. Quando Marryat stava cominciando a scrivere i suoi primi racconti, ebbe la sciagurata idea di inviarne uno a All the year round, chiedendo espressamente un’opinione di Dickens. Vista la risposta ricevuta, viene spontaneo ammirare la perseveranza con cui Marryat continuò a scrivere, una perseveranza che alla fine fu ricompensata: nella sua vita scrisse tanti romanzi e opere teatrali. Nonostante Dickens, si potrebbe dire.

«Lei non ha idea del lavoro inevitabile che viene dall’essere editor di una rivista come All the year round, come dimostra il fatto che lei pensa rientri nel campo della possibilità, per coloro che svolgono questo lavoro, articolare ragioni critiche per il rifiuto delle proposte sottoposte alla rivista. Leggere ogni proposta e rispondere a ogni autore o autrice con una spiegazione assolutamente imparziale e perfettamente rispettosa è un compito della cui immensità lei non ha, evidentemente, la più pallida idea», questa la prima parte della risposta inviata da Dickens a Marryat. Non si può dire che Dickens facesse favoritismi, che fosse più gentile con i figli degli amici: in un altro passaggio della lettera lo scrittore si premura di far sapere a Marryat che sa benissimo chi sia suo padre, un uomo di «grande prestigio» che lui non ha problemi a definire «un amico».

Ma alla richiesta della figlia di un amico un galantuomo come Dickens non poteva certo rifiutarsi di rispondere. E di rispondere con puntualità, precisione e attenzione. Forse pure troppa puntualità, precisione e attenzione. La lettera di Dickens a Marryat prosegue, infatti, con l’elenco di tutte le ragioni per le quali il racconto inviato dalla giovane scrittrice fosse, in sostanza, una schifezza. «Non posso cambiare i fatti di questa storia, così come non posso cambiare ciò che vedo e ciò che sento. Non la ritengo adatta alla mia rivista. Lei mi ha chiesto di segnare con la penna i paragrafi che non mi convincono. Questa richiesta non è ragionevole. Non la ritengo una buona storia, questa», scrive Dickens, aggiungendo che alla scrittura di Marryat manca la profondità nella caratterizzazione dei personaggi, la brillantezza dei dialoghi, la capacità descrittiva. La chiusura della lettera è un vero e proprio colpo di grazia: «A me non interessano i giovani, e non riesco a mettere da parte la sfortunata convinzione che neanche i lettori di All the year round siano interessati». Chissà che faccia avrà fatto Marryat leggendo questa lettera, chissà cosa avrà pensato di Charles Dickens, il caro amico di suo padre. 

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