Le attiviste che hanno lanciato la zuppa di pomodoro sui Girasoli di Van Gogh hanno compiuto un gesto narrativamente perfetto ma che lascia un dubbio: si può discutere della crisi climatica compiendo azioni così radicali?
Un giudice americano ha deciso che il gruviera si può fare ovunque
Il fatto che gli europei ci tengano moltissimo ai prodotti tipici delle loro enogastronomie nazionali è cosa nota. Noi italiani siamo tra i più suscettibili, i più permalosi quando si parla del “nostro” cibo: si vedono volti sbiancati e sguardi terrorizzati ogni volta che si menziona il famigerato parmesan cheese, il nome improprio con il quale abbiamo imparato a conoscere tutte le imitazioni straniere del Parmigiano Reggiano. Ma non siamo certo noi gli unici ad avere con il cibo il rapporto di adorazione e gelosia che si ha con le cose sacre. Per esempio, anche svizzeri e francesi non scherzano, come dimostra una storia riportata dal New York Times.
In questi giorni è stata resa pubblica la sentenza con la quale una corte federale degli Stati Uniti ha deciso che il formaggio gruviera può essere prodotto ovunque, non solo, come tradizionalmente inteso, in Francia e in Svizzera. Si tratta dell’ultimo episodio di un legal drama che va avanti da anni, una complessissima vicenda che vede contrapposti i produttori caseari americani (la cui posizione sulla questione la potete immaginare) e i loro omologhi in Francia e Svizzera, disposti a dare battaglia fino all’ultimo per fare capire che cos’è che rende gruviera il gruviera. In breve, perché un formaggio possa essere gruviera non è sufficiente che abbia un certo sapore e un profumo preciso, non basta che la forma sia tonda e il peso stia entro certi limiti. Secondo le linee guida svizzere, il gruviera può essere prodotto solo e soltanto a Gruyères e nella regione circostante. Perché è lì che questo formaggio viene prodotto sin dal XII secolo.
Il giudice T.S. Ellis III della corte distrettuale dell’Eastern District of Virginia, però, non è d’accordo. «Se è vero che la parola gruviera un tempo stava a indicare la zona di provenienza di questo prodotto, è ormai chiaro oltre ogni dubbio che quella stessa parola, nel tempo, è diventata un termine generico per i consumatori di formaggio negli Stati Uniti». E, se le cose stanno così, bisogna rispettare la legge americana che vieta di trasformare termini generici in marchi registrati, conclude Ellis.
La reazione a questa decisione, dal lato europeo del campo di battaglia, si può immaginare (come si può immaginare la decisione, già annunciata, di fare ricorso in appello). «Abbiamo un grosso problema. Con questa decisione, si potrà fare un formaggio piccolo, uno grande, uno stagionato, uno industriale, e a tutti si potrà dare il nome di gruviera», ha detto Philippe Bardet, capo dell’Interprofession du Gruyère, l’associazione di rappresentanza dei produttori di gruviera svizzeri. Che ha aggiunto anche che lui il formaggio che gli americani chiamano gruviera lo ha assaggiato e, semplicemente, «Non è gruviera, è un’altra cosa».

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