È un genere esploso negli ultimi dieci anni ma che forse è stato già superato dai fatti: la crisi climatica ormai è parte della nostra quotidianità e la narrativa non può che adattarsi di conseguenza.
C’è un blog (e un libro fotografico) che celebra club e festival prima del Covid
Il 2020 è stato un anno terribile per la musica live. Non ci sono stati concerti, né all’aperto né al chiuso, tutti i festival sono stati cancellati, i club sono ancora chiusi in molti Paesi nel mondo. La maggior parte di loro, anzi, non ha mai riaperto. Il settore è fortemente provato dalla pandemia, per cui scorrere le immagini condivise da Quarantune, un blog che pubblica immagini di persone che ballano spensieratamente in locali al chiuso, ha un sapore agrodolce.

Il libro fotografico di Quarantune. Foto di Niamh O’Connor
Come segnala Dazed & Confused, la piattaforma, lanciata proprio durante il lockdown da Niamh O’Connor, celebra i ricordi della pista da ballo, «fornendo agli artisti uno spazio per condividere esperienze e riflettere su un anno difficile. Sul sito viene chiesto a dj, producer, fotografi e giornalisti musicali di condividere un ricordo relativo alla musica sotto forma di foto e spiegare perché quel momento è significativo per loro».
O’Connor ha ora annunciato la pubblicazione di un libro fotografico in edizione limitata con le più belle immagini ed estratti di interviste uscite su Quarantune. Il 50 per cento del ricavato andrano alla The Scoop Foundation, una Ong irlandese che raccoglie fondi per l’istruzione di giovani sfollati in Medio Oriente, nonché di giovani senzatetto a Dublino e persone in difficoltà.

Terraforma Festival, Italia. Foto di @blixaguerreberry

New Years a Badalona, Spagna, 2001. Foto di @seanagavin

La band hip hop irlandese viene da anni di provocazioni ed esagerazioni alle quali nessuno aveva fatto troppo caso, fin qui. Ma è bastata una frase su Gaza, Israele e Stati Uniti al Coachella per farli diventare nemici pubblici numero 1.

Ancora più dei suoi romanzi precedenti, Vanishing World , appena uscito per Edizioni E/O, sembra scritto da una macchina senza sentimenti che ci mostra tutte le variabili possibili e immaginabili della stupidità umana.