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L’Eliseo è stato costretto a smentire il fatto che Macron stesse tirando cocaina con Merz e Starmer Fake news diffusa su Telegram anche dalla portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova.
Grazie alla serie Netflix sono ripartite le ricerche sulla famiglia di Héctor G. Oesterheld, il desaparecido autore dell’Eternauta I suoi nipoti, scomparsi 50 anni fa, potrebbero essere ancora vivi, hanno rivelato due associazioni.
Il litigio tra Elio Germano e il ministro Giuli non finisce più Va avanti ormai da quasi una settimana, dal giorno dei David di Donatello, e nessuno dei due sembra avere intenzione di arrendersi.
Blues Brothers avrà un sequel ma invece di un film sarà un fumetto Il primo tassello di quello che dovrebbe diventare un intero universo narrativo dedicato ai Blues Brothers.
Sul sito Steve Albini’s Closet si possono comprare tutti gli oggetti della collezione privata di Steve Albini Ogni venerdì, fino alla fine del 2025, verranno messi in vendita vinili rari, libri strani, magliette vintage, CD, cassette, singoli, fanzine, opere d’arte e chicche varie.
È stata appena lanciata Watermelon+, una piattaforma streaming dedicata al cinema palestinese Tanti dei migliori film palestinesi prodotti negli ultimi anni, quasi mai arrivati nelle sale italiane, adesso disponibili in streaming.
Pope Crave ha dato la notizia della fumata bianca prima di Vatican News L'account di meme ha dato l'Habemus Papam con ben quattro minuti di anticipo rispetto al profilo ufficiale del Vaticano.
È Papa da neanche 24 ore ma Leone XIV è già riuscito a far arrabbiare i trumpiani Perché in passato ha espresso delle cattolicissime opinioni sull'immigrazione, ma soprattutto perché ha osato criticare JD Vance.

Il figlio di Gabriel García Márquez ha scritto una lettera a suo padre sulla pandemia

07 Maggio 2020

«Non passa un giorno in cui io non trovi un riferimento al tuo romanzo, L’amore ai tempi del colera, o a Cent’anni di solitudine». È da questa premessa che prende forma la lettera pubblicata sul New York Times e scritta da Rodrigo García al padre, lo scrittore colombiano Gabriel García Márquez scomparso nel 2014 e insignito del Nobel per la letteratura nel 1982. «Il 17 aprile è stato il sesto anniversario dalla tua morte. Da allora le cose non sono cambiate di molto, se non fosse per una strana e nuova pandemia. Ed è impossibile non pensare a cosa ne avresti fatto e pensato tu», continua.

In un periodo in cui in molti sono tornati a leggere i romanzi dello scrittore, a titolare post e riflessioni giocando con il titolo del suo romanzo (nonostante la vita dei protagonisti, Fermina e Florentino fosse totalmente diversa dalla nostra), Rodrigo García, regista e sceneggiatore, ha riflettuto nella lettera circa la situazione italiana e spagnola, e la paura che abbiamo avvertito spesso di non poter più rincontrare i nostri affetti. Interrogando proprio il padre, di cui la storia di quell’amore che si diffondeva come una malattia contagiosa è considerato il capolavoro.

«Due Paesi a te cari, Spagna e Italia, sono tra i più colpiti. Alcuni dei tuoi amici più grandi stanno attraversando questo momento in quegli stessi appartamenti di Barcellona, ​​Madrid e Milano, dove sei stato ospitato innumerevoli volte nel corso di decenni. Ho sentito diverse persone della tua generazione, e sono determinati a persistere e resistere. D’altronde, mi hanno detto alcuni, siamo sopravvissuti a tremendi matrimoni, riusciremo anche in questo», ha scritto. «Non è solo la morte che ci spaventa, ma le circostanze. Un’uscita finale senza addii. La tua peggior paura, la solitudine».

«Penso che se tu fossi qui adesso, come sempre, rimarresti affascinato dall’uomo. […] Avresti pietà della nostra fragilità; ti stupiresti della nostra interconnessione, saresti ansioso di sentire come gli innamorati stiano sfidando ogni ostacolo, incluso il rischio di morire, pur di stare insieme. Saresti innamorato di chi rispetta le regole, come non lo sei mai stato». «Qualche settimana fa, durante i nostri primi giorni di reclusione in casa, la mia testa si sforzava per cercare di capire cosa potesse significare tutto questo. Ma la nebbia era troppo pesante, e non sono ancora riuscito a inquadrare tutto», tanto che, come scrive alla fine della sua lettera, «brancolo ovviamente ancora nella nebbia. Anche se nel frattempo il mondo continua a girare, perché solo la vita sa come vanno le cose. E nessuno, alla vita, potrà mai insegnare niente».

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