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11:57 martedì 15 luglio 2025
L’annuncio dell’arrivo a Venezia di Emily in Paris lo ha dato Luca Zaia Il Presidente della Regione Veneto ha bruciato Netflix sul tempo con un post su Instagram, confermando che “Emily in Venice” verrà girato ad agosto in Laguna.
Ancora una volta, l’attore Stellan Skarsgård ha voluto ricordare il fatto che Ingmar Bergman era un ammiratore di Hitler «È l’unica persona che conosco ad aver pianto quando è morto Hitler», ha detto. Non è la prima volta che Skarsgård racconta questo lato del regista.
Superman non ha salvato solo la Terra ma anche Warner Bros. La performance al botteghino dell'Uomo d'acciaio è stata migliore delle aspettative, salvando lo studio dalla crisi nera del 2024. 
Cosa si dice del nuovo sequel di Trainspotting, Men in Love Pare sia molto lungo, abbastanza nostalgico e con dei passaggi notevoli in cui Irvine Welsh si dimostra ancora in forma.
I Talebani hanno fatto un assurdo video promozionale per invitare i turisti americani a fare le vacanze in Afghanistan Il video con la sua surreale ironia su ostaggi rapiti e kalashnikov, mira a proporre il paese come meta di un “turismo avventuroso”.
Justin Bieber ha pubblicato un nuovo album senza dire niente a nessuno Si intitola Swag e arriva, a sorpresa, quattro anni dopo il suo ultimo disco, anni segnati da scandali e momenti difficili.
Damon Albarn ha ammesso che la guerra del Britpop alla fine l’hanno vinta gli Oasis Il frontman dei Blur concede la vittoria agli storici rivali ai fratelli Gallagher nell’estate della loro reunion.
La nuova stagione di Scrubs si farà e ci sarà anche la reunion del cast originale Se ne parlava da tempo ma ora è ufficiale: nuova stagione in produzione, con il ritorno del trio di protagonisti.

Chi era Charles Portis, l’autore del Grinta morto a 86 anni

18 Febbraio 2020

Il 17 febbraio, in un ospizio di Little Rock (Arkansas) è morto all’età di 86 anni Charles Portis, che il New York Times definisce come uno tra i potenziali «migliori autori americani meno conosciuti». Il decesso è stato confermato dal fratello Jonathan, l’unico parente stretto assieme a un secondo fratello – Richard – ad essere sopravvissuto a Portis, che aveva trascorso gli ultimi otto anni della sua vita tra l’ospizio e una casa di cura per malati di Alzheimer. Nato nel 1933, fino alla post-adolescenza Portis fece un po’ di tutto: dopo essersi diplomato iniziò a lavorare come garzone da un meccanico, e a 18 anni, nel 1952, si arruolò nei Marines; finì a prestare servizio durante la Guerra di Corea.

Noto in particolare nel panorama letterario per aver scritto Il Grinta (‘The True Grit’ il titolo originale), intorno all’età di trent’anni Portis era considerato soprattutto un giornalista dal sicuro avvenire: appena prima di lasciare la carriera di reporter lavorava infatti al New York Herald Tribune, dove si era occupato tra le altre cose dei movimenti per i diritti civili negli Stati del Sud, ed era persino stato promosso all’ambita posizione di corrispondente da Londra per il giornale. Proprio da lì nel 1964 decise di tornare negli Stati Uniti per dedicarsi alla scrittura.

Nel giro di due anni scrisse e fece pubblicare il suo primo romanzo, Norwood, dove già emergeva il suo gusto per le storie di viaggi e per i dialoghi “secchi”, poco espressivi, uniti a un certo interesse per la società e per la cultura americana. Trascorsero altri due anni ed uscì Il Grinta, il suo masterpiece, dal quale è stato tratto l’omonimo film dei fratelli Coen. Ambientata nel Far West e incentrata sulla figura dello sceriffo Rooster Cogburn, la storia viene narrata da Mattie Ross, un’anziana donna che secondo il New York Times darebbe spesso voce in realtà ai sentimenti e alle impressioni dello stesso Portis.

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